Galleria Ca' di Fra'
Milano
via Carlo Farini, 2 (secondo cortile)
02 29002108 FAX 02 29002108

Luigi Ghirri
dal 14/3/2007 al 6/4/2007

Segnalato da

Gianfranco Composti



approfondimenti

Luigi Ghirri



 
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14/3/2007

Luigi Ghirri

Galleria Ca' di Fra', Milano

"L'artista ha usato la fotografia come linguaggio, per parlarci di lui e del suo mondo attraverso le immagini. Raccontandoci una storia che, in una staffetta emotiva, nel nostro occhio e il nostro cuore continuera' oltre i bordi limitati della fotografia". Claudio Composti


comunicato stampa

Mostra in occasione del PhotoFestival07

Luigi Ghirri (Scandiano 1943 - Roncocesi 1992) è stato uno dei più influenti fotografi europei al quale si devono contributi ed iniziative che hanno vivacizzato l'asfittica atmosfera della fotografia italiana dalla metà degli anni '70 in poi. I suoi primi scritti sulla fotografia risalgono al 1973 e sono raccolti, insieme a tutti gli altri redatti come introduzioni ai suoi lavori fotografici, presentazioni di mostre ed articoli su quotidiani, nel libro “Niente di antico sotto il sole” (Ed. SEI 1997) curato da Paolo Costantini e da Giovanni Chiaramonte. Non voglio elencare i cataloghi pubblicati sul suo lavoro, né elencare i progetti che lo hanno visto protagonista della fotografia italiana, intesa come ARTE, quando ancora questo termine aveva poco senso. Da segnalare, una per tutti, la "monumentale" monografia “Luigi Ghirri” (a cura di Massimo Mussini) che la Federico Motta Editore ha dato alle stampe nel 2001.

Vorrei parlare, invece, del suo sguardo sul mondo. Nuovo. Poetico. Come lo era lo spirito degli “avventurieri” della fotografia italiana degli anni ‘60/’70, i cosiddetti “lupi”, come venivano definiti gli “indipendenti” secondo una querelle storica con i fotoamatori (le pecore). Ghirri usa il mezzo fotografico come linguaggio per quella che potremmo definire una “poesia visiva”. Lui stesso afferma: "Al di là degli intenti descrittivi ed illustrativi, la fotografia si configura così come un metodo per guardare e raffigurare i luoghi, gli oggetti, i volti del nostro tempo, non per catalogarli o definirli, ma per scoprire e costruire immagini che siano nuove possibilità di percezione".

La realtà dunque non è più un fatto da documentare. E’ un racconto personale. Luigi Ghirri non è un fotografo. E’ un artista. Il suo è un percorso intellettuale ed artistico. Non a caso il ’69 segna il suo avvicinamento-coinvolgimento con l’Arte Concettuale. Infatti afferma: "Il mio desiderio è sempre stato quello di lavorare con la fotografia a 360 gradi, senza limitazioni. Credo che questo modo di operare sia un'amplificazione delle possibilità percettive e di racconto. […] Uno degli elementi che mi affascinava nelle ricerche concettuali [da cui sono partito] era l'irruzione della possibilità di una sorpresa all'interno del quotidiano anche riferito all'arte. Ma al di là di questo credo di aver appreso dall'arte concettuale la possibilità di partire dalle cose più semplici, dall'ovvio, per rivederle sotto un'altra luce"…quella di un artista che ha usato la fotografia come linguaggio, per parlarci di lui e del suo mondo attraverso le immagini. Raccontandoci una storia che, in una staffetta emotiva, il nostro occhio e il nostro cuore continuerà oltre i bordi limitati della fotografia. Claudio Composti

Inaugurazione: Giovedì 15 Marzo 2007 ore 18.00

Galleria Cà di Frà
Via Carlo Farini 2 - Milano

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