Divenire. Undici lavori su tavola e su tela. Immagini di donne arcaiche ma nello stesso tempo attuali per lo spirito di emancipazione che emanano.
Divenire
Undici lavori della pittrice napoletana Maria Luigia Spinosa
(olio su tavola e su tela)
Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Napoli in Scenografia l’artista espone in Italia e all’estero.
Il tema che la Spinosa sviluppa in questa produzione è il Mito – Mito della Terra – Gaia nata dal Caos, la Grande Madre – Mito Femminile che è posto in connessione con la vita e con la morte. Nel bacino del Mediterraneo questo concetto fu ben rappresentato nella dualità che l’uomo diede all’essere femminile; da un lato Eva, la Madre dell’Umanità dall’altro Lilith l’Amante che non sarà mai madre, l’indomabile, la ribelle cacciata dall’Eden per questo. Questa dualità è presente anche in Pandora, perché è essa stessa un Dono, ma dà agli uomini il dolore e la Morte aprendo il Vaso, e quindi da Dono diventa Maledizione, come diventa maledizione Eva cogliendo il Frutto dall’albero della Conoscenza…
Sia con Eva che con Pandora c’è stato un moto di ribellione alle regole dettata da un pensiero diverso da quello maschile, in quanto si estende in tutte le direzioni e tiene conto di molte situazioni contemporaneamente, chiamato curiosità, che ha fatto conoscere all’umanità tutte le sfaccettature della vita.
Se Pandora non avesse aperto il vaso e se Eva non avesse colto il frutto, non avremmo mai guardato alla vita con senso critico e non saremmo mai stati protagonisti del nostro destino. Ben vengano le Pandora, le Eva e le Lilith…. Allo stesso modo, nella tradizione mitologica la Luna, grazie alla mutevolezza del suo aspetto, è stata associata a tre divinità legate a tre manifestazioni : la Luna Piena, La Luna Nuova, e la Luna Crescente, metafore rispettivamente della Vita della Morte e della Rinascita, rappresentando i cicli vitali. E’ per questo che la Luna è stata rappresentata sempre al femminile con vari nomi a seconda dei popoli che l’hanno mitizzata : Ishtar, Astarte, Tanit, Teti …
La questione della donna nel Mito corrisponde quindi al concetto di Donna come Rimedio ma anche come Veleno, la donna Creatrice ma anche Distruttrice, un continuo alternarsi di Positivo e Negativo ed è quindi essa stessa contemporaneamente madre e figlia, vittima e carnefice del Mondo, della Natura, di cui è la protagonista nel suo eterno DIVENIRE.
“ Con le mie opere ho cercato di rappresentare queste donne arcaiche ma nello stesso tempo attuali per il loro spirito di emancipazione che emanano, nonostante siano state definite “colpevoli”. “ In definitiva credo nell’importanza del Mito riguardante la Creazione, cioè l’essenza della Grande Madre dalla quale hanno origine tutte le manifestazioni di vita, è che più si analizza tale Mito, più si nota che la Donna con esso raggiunge l’archetipo della madre amorosa ed eterna da cui tutto il cosmo è generato.
E proprio a questa Dea si dovrebbe attribuire l’espressione della vera femminilità libera da condizionamenti, da vincoli, da sensi di colpa e da moralismi, quale forse fu la femminilità delle donne dei tempi talmente antichi che oggi se ne è perduto il ricordo. Una femminilità il cui raggiungimento potrebbe significare l’aver ritrovato il contatto con la parte più profonda di se stesse, un femminilità pura, amorosa, gioiosa, che forse si potrebbe ritrovare capendo il messaggio di Amore e Libertà che la Natura potrebbe ancora dare a chi ha la sensibilità di intenderlo…”
L'Atelier
Napoli Campania Italia
via Tito Angelini, 41
Orario: 17,30–20 escluso festivi