Sarah Ledda
Beatrice Pasquali
Pastorello
Alberto Zamboni
Cecilia Antolini
Alberto Zanchetta
Sarah Ledda ha costruito sui frames holliwoodiani il suo repertorio iconografico. I suoi personaggi sono attori che non si affrancano mai dalla vita quotidiana. Trilogia Volume 2 presenta opere di Beatrice Pasquali, Pastorello, Alberto Zamboni.
Sarah Ledda
Slow_(E)motion
a cura di Cecilia Antolini
La Galleria delle Battaglie guarda al cinema, e lo fa attraverso i lavori di Sarah Ledda, che sui frames holliwoodiani ha costruito il suo repertorio iconografico.
Sarah Ledda parla di emozioni e sentimenti, ma da dietro il grande schermo: tra distanza e immedesimazione, catturando le emozioni dei quadri come in un fermo immagine.
Slow_(E)motion diventa così la sigla della serie di Sarah Ledda: che si muove tra lo slow motion del rallentatore e le emozioni dilatate, decelerate eppure sempre autentiche dei film della vita.
I suoi personaggi hanno il compito di rappresentare le maschere della quotidianità, sono attori che non si affrancano mai dalla vita quotidiana ma anzi vengono fermati e immortalati nell’atto stesso di riviverla incessantemente.
Lo stupore dei famosi bambini di cui si occupa Mary Poppins diventa così, per esempio, una volta catturato sulla tela, uno stupore eterno, lo Stupore quasi per definizione.
Questo è il gioco al quale non possiamo fare altro che cedere.
Le produzioni cui guarda l’artista sono quelle del cinema di qualche anno fa: è lì che lei ritrova emozioni e sentimenti che affondano nel ricordo e nella memoria, sua personale ma anche collettiva. Riprende e ferma nuovamente le immagini più significative, e solo quelle, per realizzare il grande sogno della vita di poterla rivedere, per gustarla nuovamente, con la libertà del fermo immagine.
Il tempo sospeso nelle immagini di Sarah Ledda mostra tutta la sua precarietà: è il tempo cinematografico quanto quello della vita, dove il momento presente è appena passato e, al contempo, sul punto di arrivare. Fremono i suoi quadri, come freme la proiezione, e lasciano fremere lo spettatore in attesa di un happy end che prima o poi arriverà.
Sarah Ledda (Aosta 1970).
Nel 2004 è stata finalista al Premio Cairo
Vincitrice del Premio Paginebianche d’autore 2005 per la Valle d’Aosta
Catalogo disponibile in galleria
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Trilogia Volume 2
Beatrice Pasquali | Pastorello | Alberto Zamboni
a cura di Alberto Zanchetta
La rassegna Trilogia continua la programmazione nelle sale del primo piano, che lo scorso gennaio sono state inaugurate per affiancare i tradizionali spazi espositivi della Galleria delle Battaglie. Il progetto, curato da Alberto Zanchetta, prevede un ciclo di tre mostre che ruotano intorno ad altrettanti temi della storia dell'arte (il paesaggio, la figura umana e quella animale, motivi che riassumono l'idea di un piccolo habitat), temi che però si scoprirà essere usati dagli artisti come mero pretesto per la pittura (l'ecosistema cui si accennava si trasforma quindi in una "ecologia" della pittura). Tutte le esposizioni sono pensate a guisa di tri-personali, ogni sala della galleria ospiterà infatti le opere di un singolo artista. La rassegna – declinata in tre "volumi", alla maniera di un vademecum o di una tassonomia – introdurrà le rispettive mostre con una citazione letteraria.
La seconda:
"Un uccello canta meglio sul proprio albero genealogico" - Jean Cocteau
Parafrasando la frase di Cocteau, artisti e curatore hanno concepito gli spazi della galleria come una grande voliera, ogni sala è quindi stata invasa da opere che ritraggono degli uccelli, soggetto a cui Pasquali, Pastorello e Zamboni si sono dedicati negli ultimi anni con risultati che spaziano dal figurativo all'astrazione.
Per l'occasione Beatrice Pasquali presenterà una serie di opere inedite, realizzate su lamiera e sulla cui superficie sono intagliate le sagome di diversi volatili, altre volte sono invece meticolosamente dipinte ad olio, in modo tale da creare un gioco di pieni e di vuoti, contiguità che è anche un tentativo di assimilare la scultura alla pittura.
Pastorello esporrà dei dittici nati a seguito di un soggiorno in Corsica che nel 2006 lo ha visto artist in residence presso il FRAC di Bastia. Ogni dittico è studiato per accostare le forme rastremate di un uccello (morfologia essenziale che si richiama a una tradizione aulica) con intrecci o vortici di colore che ricordano rizomi arborei (e allo stesso tempo una – surrettizia – gesture painting).
Sviluppando un tema diventato ricorrente negli ultimi anni di lavoro, gli "uccelli notturni" di Alberto Zamboni si distinguono per viraggi e suggestioni serotine; interi stormi o singoli uccelli fanno capolino nei quadri, tra a pparizioni, velature e sfocature, a conferma di come l'artista sappia alternare il tecnicismo al lirismo dello sguardo.
Immagine: Sarah Ledda
Inaugurazione sabato 17 marzo h 18.30
Galleria delle Battaglie
via delle Battaglie 69/A - Brescia