Frutto di operazioni matematiche, le caratteristiche delle sue opere sono all'opposto di quelle che, normalmente, vengono attribuite alla pittura. I tiraggi numerici, montati su alluminio, e la ricerca plastica sulle forma e l'armonia, emanano la vera essenza della filosofia zen.
Pitture 2
L’artista giapponese Icon Tada presenta, per la sua nuova mostra personale, le opere più recenti, tra cui delle installazioni pensate per la galleria Magda Danysz. Frutto di pure operazioni matematiche, le caratteristiche delle sue opere sono all’opposto di quelle che, normalemente, vengono attribuite alla pittura. I tiraggi numerici, montati su alluminio, e la ricerca plastica sulle forma e l’armonia, emanano la vera essenza della filosofia zen.
Come sottolinea lo scrittore Philippe Vasset, il lavoro di Icon Tada "è un brodo di forme, una cucina microbica (…). L’artista stesso è una sorta di sapiente un pò folle che archivia le forme che disegna nel disco duro del suo computer. "Entrare nel suo laboratorio, nel suo universo, equivale a cercare di capire delle appellazioni incomprensibili, visto che l’artista dispone di un sistema di classificazione dei suoi lavori molto particolare, e a consultare migliaia di disegni, le cui variazioni sono alle volte impercettibili. Subito si dimentica la nozione del tempo per perdersi in un sogno talmente colorato. Per Philippe Vasset "l’esperienza è comparabile all’osservazione della Macchina dei Sogni costruita dal poeta della beat generation Brion Gysin. Icon Tada conosce la Dreammachine ? Certo, ma preferisce i lava-lamp, cilindri luminosi dall’interno nei quali il mercurio, alternativamente riscaldato e raffreddato, forma delle bolle multicolore in movimento."
Per diversi aspetti, la sua pittura assomiglia al mobilio degli anni ’70 : stesso gusto per le forme tonde, stessa messa in scena di un movimento perpetuo, etc. Icon Tada trova divertente che il suo lavoro venga paragonato a degli elementi di design d’interni: "La mia pittura potrebbe essere della carta da parati !" afferma l’artista poco prima di terminare l’intervista-colloquio, senza la minima spiegazione e nonostante gli sforzi, per "tenerlo calmo", del collettivo Ultralab che lo rappresenta in Francia.
La riflessione sulla decorazione ha un ruolo fondamentale nel lavoro di Icon Tada, ma non lo esaurisce e non lo completa fino in fondo. Le sue pitture sono belle ? Senza dubbio. Decorative ? Certo. Ma il fatto che mostri, senza complessi, lo statuto artificiale delle sue opere permette di esonerare l’artista e il suo lavoro da qualsiasi sospetto di superficialità. Grazie al suo computer, Icon Tada riproduce i colori e gli strati di pittura propri ai quadri tradizionali, senza cercare un effetto trompe-l’œil, un pò come i giardini inglesi cercano di ricostruire e imitare la natura.
Galerie Magda Danysz
19 rue emile Durkheim - Paris