Manuele Cerutti, Clement Page e Sara Rossi, pur impiegando media differenti - pittura, disegno, video, fotografia, installazione - e seguendo percorsi assolutamente personali, mettono in scena tutti e tre storie possibili, legate alla vita di ogni giorno.
Manuele Cerutti, Clement Page e Sara Rossi
Realtà, problematiche, diversi punti di vista. Celate sotto la normalità le
anomalie del quotidiano, la follia che si annidano nel quieto vivere.
Inquietudine, insoddisfazione, incapacità di adattamento. L'alter ego si impone
con forza, improvvisamente, nonostante tutto.
Manuele Cerutti, Clement Page e Sara Rossi, pur impiegando media differenti - pittura, disegno, video, fotografia, installazione - e seguendo percorsi assolutamente personali, mettono in scena tutti e tre storie possibili, legate alla vita di ogni giorno.
, molto intimiste. Spesso la dimensione onirica nel lavoro
dei tre artisti prende il sopravvento, la struttura temporale si dilata, non ha
più un ritmo regolare. Realtà ed immaginazione si fondono e la ricerca di se
stessi come fine diviene una chimera. Il sogno e la visionarietà sono fattori
rilevanti, forse rivelatori, premonitori di un futuro di cui incosciamente
prevediamo lo sviluppo.
Manuele Cerutti utilizza pittura e disegno. Nelle sue tele si materializzano scene
che hanno riferimenti di varia provenienza (cinema, letteratura, riviste, vita
vissuta) e in cui c'è sempre una presenza umana, un individuo, un gruppo o animali.
Sono spesso azioni al limite tra il tragico e il comico, dove non è immediata la
comprensione di cosa sta accadendo: normalità e follia coesistono perchè
inevitabilmente sono parte della vita moderna.
Clement Page lavora principalmente con il video e la fotografia, con un interesse
preponderante per alcune problematiche dell'uomo in rapporto con l'ambiente e con
gli altri, ma soprattutto con se stesso. Disturbi del sonno, problemi legati alla
vista, sopraffazione, sono alcuni dei concetti indagati nei suoi film, fortemente
curati dal punto di vista tecnico e dell'immagine.
Fotografie, cartoline, oggetti e video amatoriali scovati in mercatini o
appartenenti alla famiglia dell'artista sono strumenti necessari al lavoro di Sara
Rossi. Servirsi di oggetti intrisi di passato mescolati a materiale nuovo è il
sistema con cui Rossi riesce a dare vita a storie, in cui l'artista diviene il
regista capace di tessere i frammenti conferendogli nuova vita e un'inedita unità.
In occasione della mostra viene presentato il catalogo Discontinuità narrative con
contributi di Valentina Costa, Erica Fenaroli, Andrea Gilberti, Cristiano Godano,
Francesca Magnifico.
Inaugurazione sabato 24 marzo ore 18.30
Citric
via Trieste 30 - Brescia
La galleria è aperta dal martedì al venerdì sabato dalle 15.30 alle 19.30 o su appuntamento