Kutlug Ataman
Jenny Holzer
William Kentridge
Fabio Mauri
Santiago Sierra
Bartolomeo Pietromarchi
Una mostra dove artisti di fama internazionale propongono una riflessione su tematiche sociali e politiche controverse. Dall'installazione scenografica di Fabio Mauri, alle proiezioni di Jenny Holzer, passando per la rappresentazione spaziale di un quartiere di Istanbul di Kutlug Ataman, per finire con la grande scritta di Santiago Sierra Klassenkampf (lotta di classe) e i disegni inediti di William Kentridge. A cura di Bartolomeo Pietromarchi, parte del progetto Emergenze.
Kutlug Ataman, Jenny Holzer, William Kentridge, Fabio Mauri, Santiago Sierra.
A cura di Bartolomeo Pietromarchi
L'Hangar Bicocca partecipa al progetto Emergenze con una mostra dove artisti di fama internazionale attraverso installazioni, performance e videoproiezioni propongono una riflessione su tematiche sociali e politiche controverse. Dalla grande installazione scenografica tra teatro e performance di Fabio Mauri con la straordinaria partecipazione di Luigi Lo Cascio, alle proiezioni di Jenny Holzer di documenti desecretati, brani di lettere, email e testimonianze di politici, soldati e prigionieri coinvolti nelle guerre del dopo 11 settembre (Iraq, Afghanistan, Baia di Guantanamo, etc.), passando per la grande installazione di Kutlug Ataman Küba rappresentazione spaziale di un quartiere di Istanbul popolato da turchi e curdi, fondamentalisti religiosi, dissidenti politici e altri emarginati uniti dal destino comune del loro status di isolamento ed esclusione, per finire con la grande scritta di Santiago Sierra Klassenkampf (lotta di classe) a memoria delle lotte che in questo ex edificio industriale si sono svolte e ai disegni inediti di William Kentridge che saranno pubblicati sull'inserto domenicale de Il Sole 24 Ore.
Cinque artisti di fama internazionale, Jenny Holzer, Fabio Mauri, Santiago Sierra, Kutlug Ataman, William Kentridge, che hanno rivolto la loro ricerca in ambito sociale, politico, etico, economico, presentano all’Hangar Bicocca le loro opere più recenti. Il coinvolgimento degli artisti intende portare l’attenzione del pubblico e del mondo culturale su tematiche sociali e politiche controverse, su realtà ignorate o dimenticate, per creare un dibattito che vada dai singoli temi a una riflessione più ampia sul ruolo e sull’impegno dell’arte e della cultura nella società.
Jenny Holzer
Nata nel 1950 a Gallipolis nell'Ohio, ha una formazione artistica acquisita presso diverse scuole d'arte degli Stati Uniti ed è oggi tra le artiste più importanti della sua generazione. Con parole, frasi, combinazioni di testi differenti, installazioni e proiezioni realizza truism, cioè slogan, frasi o parole che usa per lanciare messaggi immediati dal forte valore politico e sociale. Il riferimento è alla parola truth (verità) che, secondo l'artista, la società dimentica facilmente perché la considera scomoda, ma che l'artista rimette in circolazione servendosi degli strumenti e dei metodi della comunicazione di massa della società contemporanea.
L'artista realizzerà una video installazione site specific appositamente pensata per il percorso della mostra Not Afraid of the Dark. Verranno proiettati documenti desecretati, brani di lettere, email e testimonianze di politici, soldati e prigionieri coinvolti nelle guerre del dopo 11 settembre (Iraq, Afghanistan, Baia di Guantanamo, etc.), riflessione sul limite tra sfera pubblica e privata, verità e potere.
Fabio Mauri
Nato nel 1926 a Roma, a partire dal 1956 opera nelle fila dell'avanguardia italiana. Pittura, mostre, conferenze, performance e teatro si costituiscono in Mauri come atti di un unico "luogo" espressivo. La sua opera è caratterizzata da un forte impegno politico e morale che prende forma nella rivisitazione della storia del XX secolo.
Mauri proporrà la ridefinizione di monumento, come opera di sintesi della memoria collettiva grazie all'attraversamento della propria opera cinquantennale e della memoria sociale e collettiva dell'Italia. La rimozione, il "trasloco" e la diaspora sono i temi che, oscillando tra autobiografismo e storia, percorrono trasversalmente l'intero corpus di opere dell'artista.
L'artista presenterà una grande installazione, dal titolo Inverosimile realizzata appositamente per l'occasione, dove, in una grande mise en scene dei temi cari all'artista tra storia e autobiografia s'inserisce il quartiere Bicocca in una sovrapposizione di immagini, suoni, strutture e performance, con la straordinaria partecipazione di Luigi Lo Cascio.
Kutlug Ataman
Nato a Istanbul nel 1961, dove attualmente vive e lavora, proviene da una formazione cinematografica acquisita a Parigi e a Los Angeles. Sperimenta il linguaggio filmico come strumento di indagine e relazione individuale e collettiva, psicologica e sociale. Finalista al Turner Prize della Tate Gallery di Londra, le sue installazioni sono presenti nei maggiori musei internazionali e i suoi film sono stati riconosciuti da importanti premi di festival e rassegne.
Küba, il suo ultimo e più importante lavoro, è costituito da una serie di monitor che trasmettono interviste con quaranta abitanti del quartiere di Istanbul Küba. Il nome di questo quartiere non è riportato su nessuna mappa ufficiale. È una sorta di non-luogo dove vivono una popolazione di turchi e curdi, fondamentalisti religiosi, dissidenti politici e altri emarginati uniti dal destino comune del loro status di isolamento ed esclusione. Dai monitor usciranno i loro racconti, le loro vite, permettendo a un grande pubblico di scoprirne l'esistenza. Dall'ottobre del 2004 Küba non ha mai smesso di viaggiare, di spostarsi di città in città per parlare di sé, divenendo, ben più di una mostra itinerante, una città itinerante che assume le forme del luogo che la ospita. Così avverrà negli spazi dell'Hangar Bicocca dove i quaranta televisori saranno allestiti insieme a materiali di arredamento di seconda mano.
Santiago Sierra
Nato a Madrid nel 1966, vive e lavora a Città del Messico. Si è progressivamente distinto negli ultimi anni grazie a un lavoro in bilico tra la scultura minimalista, la fotografia concettuale e la performance, riflettendo sui temi legati ai diritti e allo sfruttamento degli emarginati. Azioni concentrate e scioccanti per un'accusa ai poteri forti, comunicazione violenta per dare voce alla denuncia di processi economici distruttivi e abusi di potere: solo in questo modo è possibile riassumere il linguaggio di Santiago Sierra.
L'artista proporrà l'installazione di una grande scritta di 12 mt. x 3,50 con la parola Klassenkampf (lotta di classe) un valore ideologico che riemerge dal terreno di uno spazio ex industriale, l'Hangar Bicocca, che è stato nel corso della sua storia testimone e simbolo di quella lotta per l'affermazione dei diritti dei lavoratori.
William Kentridge
Nato a Johannesburg nel 1955, dove vive e lavora, è tra le personalità artistiche più importanti nel panorama internazionale. Ha una lunga esperienza come regista teatrale, ma le sue principali attività rimangono il disegno e la creazione di film d'animazione realizzati a partire da disegni a carboncino, filmati a vari stadi della loro esecuzione, aggiungendo al disegno e cancellando progressivamente le parti tracciate. La sua arte esplora la memoria personale e collettiva, il rapporto tra desiderio, estetica ed etica attraverso opere che ruotano attorno al dramma dell'apartheid, del potere arbitrario, del dolore e del conflitto nella società contemporanea.
Negli spazi della mostra l'artista presenterà opere inedite: i disegni originali di grandi dimensioni, dal titolo L'inesorabile avanzata, realizzati appositamente per il progetto Emergenze e pubblicati sull'inserto domenicale de Il Sole 24 Ore. Attraverso riferimenti iconografici che vanno dalla Strage degli Innocenti di Giotto, all'epoca del colonialismo italiano in Africa, l'artista parla in maniera esplicita delle Emergenze umane con cui siamo chiamati a confrontarci oggi: da quella ecologica alle diaspore, dalla violenza dell'immagine a quella sull'infanzia.
I progetti speciali degli artisti
Gli artisti Carlos Garaicoa, Jenny Holzer, William Kentridge, Santiago Sierra realizzeranno una serie di progetti inediti che coinvolgono lo spazio pubblico, i media e diversi canali di comunicazione a livello nazionale; dalle grandi proiezioni sui palazzi in città della Holzer alle azioni urbane di Sierra, al progetto speciale di Kentridge per l'inserto culturale domenicale de Il Sole 24 Ore, all'installazione di Garaicoa in memoria di Anna Politkovskaja.
Jenny Holzer realizzerà quattro grandi video proiezioni sulle facciate di importanti e simbolici edifici milanesi, tra cui il Castello Sforzesco, Piazza Duomo e la Stazione Centrale: vi appariranno alcune inedite frasi di riflessione sulla condizione umana contemporanea e poesie di poeti polacchi e israeliani tra cui Adam Zagajewski, Yehuda Amichai, Fadhil Al-Azzawi, Mahmoud Darwish, Wislawa Szymborska. La prima video proiezione verrà realizzata sulla facciata dell'Hangar Bicocca in coincidenza con l'inaugurazione della mostra Not Afraid of the Dark.
William Kentridge eseguirà una serie di disegni destinati ad apparire esclusivamente sull'inserto domenicale de Il Sole 24 Ore. Differenti immagini che trattano di tematiche sui diritti umani, e in particolare sul tema della memoria rimossa, saranno pubblicati per quattro numeri successivi del domenicale, a partire dal 25 marzo. I disegni sono esposti in mostra all'Hangar Bicocca.
Santiago Sierra realizzerà un'azione urbana distribuendo un poster nei luoghi pubblici più frequentati della città in collaborazione con Terre di Mezzo, dal 2 aprile. L'immagine utilizzata è la fotografia aerea di una installazione di grandi dimensioni realizzata dall'artista sul confine tra Messico e Stati Uniti. La parola SUMISION è stata scavata nel terreno desertico del confine in una località famosa per gli attraversamenti clandestini da uno stato all'altro, è stata riempita di benzina e incendiata.
Carlos Garaicoa realizzerà nella Sala di Vetro de Il Sole 24 Ore una installazione inedita in memoria della giornalista russa Anna Politkovskaya, che sarà inaugurata il 3 aprile, giornata di apertura del ciclo di incontri e tavole rotonde "La cultura delle Emergenze".
Nato nel 1967 a L'Avana, dove vive e lavora, Carlos Garaicoa nel suo lavoro fa uso di media diversi, dalla fotografia, utilizzata da sempre come strumento di denuncia sociale, al disegno, al video e alla scultura fino alle installazioni museali di grande impatto visivo ottenute dall'assemblaggio di lampade, oggetti di vetro e candele. E racconta una storia carica di memorie urbanistiche e architettoniche, descrivendo la sua Cuba e facendone un ritratto realistico, appassionato, quasi antropologico ma anche poetico, carico di ricordi, di spazi e luoghi dimenticati.
Immagine: Kutlug Ataman│Küba, 2004. Commissionata da Artangel e co-prodotta da Carnegie International 2004/2005, Carnegie Museum of Art, Pittsburgh, Lehmann Maupin Gallery, New York, Museum of Contemporary Art, Sydney, Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna e Theater der Welt 2005, Stuttgart. Produzione video di: The Institute for the Readjustment of Clocks. Courtesy dell\'Artista e Lehmann Maupin Gallery, New York.
Ufficio Stampa mostra Not Afraid of the Dark e progetti speciali artisti:
Mara Vitali Comunicazione - Lucia Crespi
tel. 02 73950962
arte@mavico.it
Ufficio Stampa di Emergenze:
Delos - Annalisa Fattori
tel. 02 80521251
delosmi@tin.it
La mostra Not Afraid of the Dark fa parte del progetto Emergenze che prevede una serie di iniziative che si svolgeranno in vari luoghi della città di Milano dal 28 marzo al 27 maggio 2007.
Il progetto Emergenze
http://www.progettoEmergenze.org
Incontri, mostre, rassegne e progetti artistici sui temi dell'emergenza umanitaria e sociale
Hangar Bicocca | spazio d’arte contemporanea
Via Chiese (traversa di viale Sarca) - Milano
Orari: da martedì a domenica 11.00 – 19.00, giovedì 14.30 – 22.00, lunedì chiuso
Tariffe: Intero 6 euro, Ridotto 4 euro. Hanno diritto alla riduzione: Giovani con meno di 18 anni, Studenti universitari con tessera, Persone con più di 60 anni