Pinacoteca di Brera
Milano
via Brera, 28
02 722631 FAX 02 72001140
WEB
Brera mai vista
dal 28/3/2007 al 9/9/2007
8.30 -19.15 da martedì a domenica
02 89421146

Segnalato da

Electa




 
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28/3/2007

Brera mai vista

Pinacoteca di Brera, Milano

Per la XX edizione della manifestazione viene presentato al pubblico il "San Gerolamo penitente" di Giovanni Contarini, dopo il recente restauro. Un pittore aristocratico che sviluppa una ricerca tardomanierista sulle orme di Tiziano. A cura di Valentina Maderna, Cristina Quattrini e Matteo Ceriani.


comunicato stampa

XX edizione

Curatori : Valentina Maderna, Cristina Quattrini, Matteo Ceriani

La ventesima edizione di Brera mai vista presenta al pubblico della Pinacoteca il San Gerolamo penitente di Giovanni Contarini (Venezia, 1549 – ante 1604), dopo il restauro effettuato e generosamente offerto da Barbara Ferriani. Nato in una famiglia agiata e dedicatosi agli studi letterari, divenendo notaio, il Contarini, sedotto dall’arte di Tiziano, scelse la pittura per vocazione. Tardomanierista non indistinto, produsse ritratti, racconti biblici e favole mitologiche, che gli valsero notevole popolarità, tanto da essere accolto come pittore alla corte di Rodolfo II a Praga e dell’Arciduca Ferdinando II a Innsbruck; nominato cavaliere, tornò a Venezia prima della metà degli anni novanta del Cinquecento; dipinse molti quadri da cavalletto (quasi del tutto perduti) per amici intellettuali e ricchi mercanti ed esibì il suo stile dai colori preziosi su grandi pale per chiese della città e su teleri celebrativi in palazzo Ducale.

Nel San Gerolamo penitente della Pinacoteca di Brera il Contarini ottiene effetti di grande naturalezza, grazie all’impiego di una luce morbida, che percorre il corpo del vecchio in preghiera, indugia sul bel ritratto, penetra con toni profondi la veste e trascorre in un cielo tormentato, tutto tizianesco. Il dipinto pervenne alla Pinacoteca di Brera nel 1811, sottratto all’altare maggiore della chiesa di San Girolamo di Serravalle presso Treviso, a seguito della soppressione del convento di monache benedettine. Come è emerso dalle ricerche compiute da Annalisa Bristot, autrice del catalogo-dossier e da tempo studiosa dell’artista, la commissione dovette avvenire intorno al 1576, anno di intitolazione al santo e consacrazione dell’altare che la conteneva. Il dipinto braidense rappresenterebbe dunque la prima opera conosciuta di Giovanni Contarini, pittore ancora per molti versi misterioso a ragione delle lacune documentarie riguardanti la vita e la produzione pittorica, che conta un unico dipinto datato: La comunione degli Apostoli di Dignano d’Istria del 1598.

Se il prepotente influsso tizianesco degli anni giovanili, avvertibile nelle due tele della Pinacoteca Querini Stampalia con il Sacrificio d’Isacco e Davide che suona la cetra, rimane una costante di tutta la sua produzione, le esperienze successive lo porteranno a conoscere l’arte elegante dei Salviati, come dimostra il Cristo portato al sepolcro nella chiesa veneziana di San Nicolò dei Tolentini e soprattutto il luminismo acceso del Tintoretto. Il periodo più documentato della sua opera pittorica, che coincide con l’ultimo decennio del Cinquecento, è caratterizzato infatti da modi eclettici, vicini a quelli di Palma il Giovane, evidenti nella Cacciata degli Ariani dei Frari, nel Ritratto del doge Marino Grimani e nella fastosa Battaglia di Verona, entrambe nella Sala delle Quattro Porte di Palazzo Ducale. Il suo capolavoro, la Nascita della Vergine, si conserva a Venezia nella chiesa dei Santi Apostoli e segna il raggiungimento di un linguaggio maturo, dove i prestiti si compongono in una felice vena espressiva. I diciassette scomparti nel soffitto di San Francesco di Paola a Venezia, l’impresa più impegnativa e celebrata dell’artista, eseguiti ormai nei primi anni del XVII secolo, preannunciano i modi stanchi dell’attività estrema.

Il restauro del San Gerolamo braidense, illustrato nel catalogo da Barbara Ferriani, è dunque occasione per mettere a fuoco questa elusiva e interessante figura del tardo Manierismo veneziano. La mostra è stata realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

Testi di Annalisa Bristot e Barbara Ferriani

Opera esposta:
Giovanni Contarini (Venezia, 1549 – ante 1604) "San Girolamo penitente", Olio su tela, cm 208 x130
Reg. Cron. 124. Dalla chiesa di San Girolamo a Serravalle (Treviso)

Pinacoteca di Brera
via Brera, 28 - Milano
Orari : 8.30 -19.15 da martedì a domenica
Ingresso: € 5 (compreso Pinacoteca) € 2,50 ridotto

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