Vasco Bendini
Antonio Calderara
Iginio De Luca
Benoit Felix
Lorenzo Guerrini
Pino Modica
Giuseppe Moscatello
Piero Pizzi Cannella
Sergio Ragalzi
Vito Roma
Collettiva. "L'ombra e' il doppio che ci accompagna, e' l'equivoco e il gioco preferito. L'ombra e' questo ma e' pure la frase di cui non riusciamo a liberarci, il pensiero che torna, l'inizio che si muove in giro e non approda, il senso intravisto in una parola e scivolato via dalla frase." (Massimo Arioli)
Collettiva
Opere di Vasco Bendini, Antonio Calderara, Iginio De Luca, Benoît Félix, Lorenzo Guerrini, Pino Modica, Giuseppe Moscatello, Piero Pizzi Cannella, Sergio Ragalzi, Vito Roma.
E dietro il buio, nel buio, c'è sempre una storia di luce che
sopravvive in un campo di attese... Vincenzo Agnetti
E' un mondo popolato di ombre il nostro in cui il pericolo di
piombare nel fatalismo è sempre presente. Non più
certezze, solo incognite. La sensazione di una fine prossima è
sempre viva e la prospettiva si fa breve contravvenendo alla naturale
inclinazione delle luci della sera. Nihil in umbra, sine umbra
nihil. L'ombra è fatta di niente ma ogni cosa si affida
all'ombra per avere consistenza e rivelarsi. Nell'ombra, il
soggetto mostra un sè distorto ma non straniero. Confuso nei
margini, si esprime con altre parole ma incarna la medesima logica
della contiguità e dell'ordine apparente. Tutto accade senza
essere sollecitato. è noto come l'origine sia un corpo opaco
posto tra la sorgente luminosa e la superficie di proiezione e
tuttavia, pur non ignorando la dinamica, le mani che si muovono sul
muro ci stupiscono al pari di un'eclissi. Anche il tempo della
lettura deve adeguarsi a un ritmo differente. Apparire e scomparire,
senza essere, in questo svanire, meno viva: l'ombra è un parente
prossimo e qualcuno dice che non possiamo scegliere nè rifiutare
un padre e tantomeno una madre. Ci sono dati. Oggi è
più difficile pensare che per gli amici sia del tutto diverso.
è a rischio l'idea che le affinità possano essere
ricercate volontariamente con una qualche speranza di successo.
è un mondo popolato di ombre il nostro in cui uomini e donne
sono ridotti a x e y. Gli universi creati dagli artisti non fanno
eccezione, legati ad un'apparenza più viva di ogni
realtà, si alimentano della certezza che l'illusione, come
è nel destino delle cose, finirà per dissolversi. La
nebbia si alza e con il sole, le ombre si rafforzano. I contorni
escono fuori, le figure si stagliano sullo sfondo e gli angoli bui si
moltiplicano come nascondigli. Cerchiamo la certezza di rifugi sicuri
dove affilare il senso eppure non chiediamo, come sembra desiderare
più d'uno, che ogni cosa sia in vista, in una luce piena e
rasserenante. La luminosità che sembra un aspetto rilevante
delle immagini contrastate è ingannevole. All'indifferenza di
una immagine piatta in cui regnano solo i grigi e i toni intermedi,
succede una realtà lacerata in cui bianchi e neri si alternano
senza mediazione. Amici o nemici. Non c'è via d'uscita.
Nessuno scampo. Sincerità, diligenza, generosità non
contano più del caso. Le ombre restano, testimoni di un
passaggio: la sostanza è una presenza che è stata o che
sarà e di cui l'ombra rafforza la consapevolezza. Qualcosa
rimane, diverso ma non diviso. Vive i nostri stessi sogni e comprende
ogni nostra aspirazione. L'ombra è il doppio che ci
accompagna, è l'equivoco e il gioco preferito. L'ombra
è questo ma è pure la frase di cui non riusciamo a
liberarci, il pensiero che torna, l'inizio che si muove in giro e non
approda, il senso intravisto in una parola e scivolato via dalla
frase.
Massimo Arioli
Immagine: Sergio Ragalzi
Inaugurazione: 30 marzo 2007
Senzatitolo
via Panisperna, 100 - Roma
Orario: dal martedì al sabato dalle ore 17 alle 20
Ingresso libero