Pace velata. I quadri dell'artista combinano la radice fotografica con manipolazioni elettroniche e un successivo intervento manuale sopra la stampa. Congegni tecnici per ottenere risultati che sono il fulcro di una mescolanza tra individuo e mondo esterno, freddezza e calore.
Pace velata
a cura di Gianluca Marziani
In occasione di FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma 2007, la Galleria
Traghetto ha il piacere di presentare una personale di Serafino Maiorano, e in
particolare l'ultimo ciclo dei suoi lavori che ruota attorno all'Ara Pacis Augustae,
leggendario altare romano che ha visto un recente rifacimento del suo contenitore di
epoca mussoliniana ad opera dell'architetto statunitense Richard Meier, trasformato
oggi in un incastro di vetro, travertino e intonaco bianco.
Maiorano ha scelto l'Ara Pacis con il suo contenitore per sintetizzare quanto finora
raccontato con le sue architetture spirituali. Il luogo diviene un catalizzante
monolite di pietra e luce, un fantasma concreto ma anche sfuggente, ai confini
dell'invisibile. Ora leggerissimo come nubi evanescenti, ora solido come una grande
nave al diporto. Incastri di blocchi geometrici e linee fluenti che scivolano via,
luci mistiche e apparizioni ad alto contenuto simbolico: un altare visionario che
avvicenda gli opposti e impone uno sguardo "altro" dentro il proprio mondo. Un luogo
dove scomparire ma anche proteggersi dentro l'anonimato del flusso collettivo,
finché nella città ideale si ritrovano pezzi del proprio universo sospeso.
Al nostro sguardo si svela una Roma monumentale e gridata, figlia dell'era moderna,
senza la classica retorica di punti troppo noti. La metropoli, attraverso le
sciabolate luminose, si astrae dal proprio status, perde peso e spiritualizza la
pietra che la blocca al suolo. La protagonista, al dunque, si chiama luce, eccessiva
e metafisica, dantesca e indefinibile. Solida eppure gassosa, ghiacciata ma
elasticamente fluida. I quadri combinano la radice fotografica con alcune decisive
manipolazioni elettroniche e un successivo intervento manuale sopra la stampa.
Congegni tecnici per ottenere risultati che sono il cuore onesto della visione
immaginata, il fulcro di una mesc
olanza tra individuo e mondo esterno, freddezza e
calore, distanza e vicinanza.
In contemporanea con la mostra in Galleria, opere inedite di Maiorano saranno
esposte anche nelle sale dell' Hotel de Russie in via del Babuino 9, Roma.
Serafino Maiorano (Crotone, 1957) vive e lavora a Roma. Ha esposto in numerose città
italiane e straniere (Basilea, Torino, Venezia, Ravello, Milano, Valencia) e sue
opere sono presentate con regolarità nelle più importanti fiere d'arte
internazionali.
Catalogo con testo di Gianluca Marziani.
Galleria Traghetto
Viale Regina Margherita 158 - Roma
Orario: dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00, o per appuntamento.