Personale. Esposta una serie di dipinti su tela di piccolo formato dal ciclo "Il bianco e' un colore", in cui l'artista utilizza dei segni minimali come i piedi, la corda rossa e il linguaggio.
Personale
Presenterò una serie di dipinti su tela di piccolo formato dal ciclo “il bianco è un colore”, con il titolo “piccole cose e grandi parole”. L’esposizione è stata concepita per lo spazio espositivo dello zen sushi restaurant di Roma. Tutte le opere sono di carattere “bozzetto” in quanto normalmente lavoro su formati grandi. Utilizzando dei segni minimali come i piedi, la corda rossa e il linguaggio, i quali diventano lo strumento principale del mio lavoro, si offre allo spettatore una chiave per percepirne la ‘leggerezza’ e profondità concettuale.
Partendo dalla mia idea e mio progetto “dipinti cercano il loro luogo _ tre quadri al giorno” ho avuto modo di riflettere e di mettere a punto la situazione in cui trovo. Nel mio percorso artistico, dopo anni di lavoro, ho sempre agito prendendo in grande considerazioni il tempo e il puro lavoro di un pittore, scandito dal tempo, ciò che chiamo “le ore della solitudine”. Dipingere un certo numero di quadri al giorno, in relazione con una persona che commissiona “un’opera sua” attraverso una sua storia, ha dato inizio ad un mio modo di lavorare.
Tra me e l’arte si è stretto, man mano, una relazione forte. È una relazione in stretto rapporto con ciò che io sono e vivo. Non si tratta più infatti, del tempo che mi resta da vivere ma del tempo che mi resta per dipingere, meglio ancora delle tele/quadri che restano da vivere. La mia opera è un gioco di continua e incessante anticipazione e ripresa di temi ricorrenti. Tutto ciò si spiega, probabilmente, dalla necessità di lavorare contemporaneamente a più di una tematica in un ciclo pittorico. Non sono mai stato in grado di dare delle spiegazioni alle mie opere, perché lavoro puramente d'istinto. Un tema che affronto, è supportato dall'intuizione e dalla necessità di raccontare un’emozione. È quasi una forma d'urgenza per liberare la mente da un'immagine.
Dipingere è un atto di profonda fede, un'intimità poetica che non raggiungere mai la certezza di aver comunicato in pieno ciò che avviene tra mente ed anima. Ma lo sfiora soltanto. È qui c'è anche la sua forza, nello spazio tra sentire ed immaginare. Delle volte è soltanto un gesto, delle volte una traccia, un segno, una velatura o una campitura di un colore. Colori freddi, colori caldi che cercano conflitto ed armonia. Ma è sempre una vicenda personale che racconto. Ho sempre provato un profondo affetto per tutto ciò che non si riesce a spiegare. La spiegazione toglie potere a ciò che facciamo, viviamo, amiamo e in ultimis ciò che dipingo.
Anders
Inaugurazione 3 aprile 2007
Sushi resutaurant Zen
via degli scipioni, 243 - Roma