Frida Arte
Bari
piazza Giuseppe Massari, 16
080 5210361

Paolo Profaizer
dal 4/4/2007 al 27/4/2007
10-13 17-20,30 esclusa la domenica

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4/4/2007

Paolo Profaizer

Frida Arte, Bari

L'artista racconta di se' evocando ed esplorando il proprio stato emotivo e la propria partecipazione alla realta' e alla vita. Nei paesaggi esalta la funzione ritmica delle forme e il potere esplicativo del colore, mentre la luce agisce come forza dinamica capace di annullare il dato naturalistico. A cura di Dora Barletta.


comunicato stampa

La prigione dei sogni

Dopo il recente successo ottenuto nella kermesse di Colonia, l'artista di Bolzano, di cui ampiamente hanno parlato Giorgio Segato e Martina Corgnati, sarà ospite nella Galleria Frida Arte di Gloria Sarcinella a Bari, nella mostra personale curata dall'organizzatrice di eventi Dora Barletta e sarà presentata da Massimo Guastella docente di Storia dell'Arte contemporanea all'Università di Lecce.

Giorgio Segato: "Con grande originalità, discrezione e riserbo Paolo Profaizer si racconta, ci racconta di sé evocando ed esplorando nel colore il proprio stato emotivo, la propria partecipazione alla realtà e alla vita, semplicemente - come in musica – cercando assonanze interne al fare pittura, senza formulare descrizioni o insistere su dati narrativi e, piuttosto, esaltando la funzione ritmica delle forme e quella sostanzialmente esplicativa del colore. Così si può affermare che i suoi paesaggi si rivolgono contemporaneamente al sentimento e allo spirito, in una singolare condizione di concisione morfologica e di purezza contenutistica, improntate a un ben coltivato, raffinato senso della riduzione, dove prevale una personale ed efficace ispirazione poetica, lirica, senza divagazioni ermetiche, mirata a percepire e a comunicare la presenza di un'essenza indubbiamente più spirituale che fisica." (G. Segato)

Martina Corgnati: "È la luce infatti, una luce direzionata, drammatica, quasi teatrale, oppure diffusa e soffice come cotone che sembra irradiarsi dagli stessi edifici, dal corpo solido delle cose, l'unico elemento che può riscattare queste composizioni dall'essere soltanto quello che appaiono, rimanere definitivamente così. La luce è la forza dinamica, metafora di salvezza escatologica e principio dinamico, di trasformazione, di evoluzione. Niente di naturalistico, insomma, niente di prevedibile; ma ogni volta un "fiat" che è ricreazione, reinvenzione del rapporto fra la staticità bruta della materia e la leggerezza sublime dell'irradiazione, che è condizione insieme fisica e simbolica. È questo contrasto che conferisce più di ogni altra cosa alla prima serie di lavori di Paolo Profaizer (2002) caratteristiche e qualità uniche.

Le cose poi progressivamente si complicano: al timbro sordido e baluginante della luce dei primi lavori, che, scherzando, potrei interpretare come notturni senza luna in mezzo a un impianto siderurgico, subentra una luminosità più diffusa, variata e diurna; la monocromia di un tempo lascia il campo a una certa diversità di toni, quasi al piacere del colore; e la semplicità della forma si evolve verso una solerte articolazione, quasi una drammaturgia (Paolo Profaizer non nasconde il suo interesse per la scenografia) che va di pari passo con lo sviluppo di contenuti simbolici e l'aumento progressivo delle dimensioni dei dipinti."
(M. Corgnati)

Inaugurazione: giovedi' 5 aprile alle 19,30

Frida Arte
Piazza Giuseppe Massari 16 - Bari
Orari:10-13 17-20,30, esclusa la domenica
Ingresso gratuito

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