Palazzo Mediceo
Seravezza (LU)
via del Palazzo, 358
0584 756100 FAX 0584 756100
WEB
Geometrie della Luce
dal 13/7/2001 al 23/9/2001
0584 757443

Segnalato da

rosi



approfondimenti

Gianfranco Bruno
Enrico Dei



 
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13/7/2001

Geometrie della Luce

Palazzo Mediceo, Seravezza (LU)

Il paesaggio toscano nella pittura italiana tra otto e novecento. La mostra ha un itinerario ampio: dalla pittura di "macchia" appunto, al naturalismo nelle sue diverse espressioni, all'assunzione di simbologie dai vari, emblematici "segni" che il paesaggio offre, all'alfabeto di essenziali forme plastiche che esso suggerisce, all'abbandono lirico che i suoi aspetti conciliano.


comunicato stampa

Il paesaggio toscano nella pittura italiana tra otto e novecento.

La configurazione del paesaggio toscano è intimamente legata alla storia di questa regione, alla grande tradizione culturale che muove dal Medioevo, si sviluppa nella epoche comunali e trova un alto compimento nell'Umanesimo e nel Rinascimento.
L'arte ha sempre fornito un riscontro all'eccezionalità del paesaggio toscano, tanto che esso è comparso con ruolo non secondario, prospettandosi come ideale scenario in cui le azioni dell'uomo, le sue idealità, le immagini della sua fede religiosa, acquisivano concretezza ambientandosi nel luogo reale della vita quotidiana.

Nell'Ottocento lo sviluppo stesso della concezione dell'arte, della pittura in particolare, ribalta in primo piano il paesaggio, che da scenario diventa protagonista della rappresentazione. La Toscana proprio per il vario, multiforme articolarsi dei suoi profili paesistici, naturali o costruiti dall'uomo, diviene un luogo particolarmente amato dagli artisti della seconda metà dell'Ottocento e del primo Novecento, inclini a guardare ai suoi aspetti come ai luoghi in cui natura e cultura hanno nel tempo dato origine a forme in cui sommamente trova rispondenza la nuova sensibilità emotiva, incentrata sulla pittura come percezione emotiva del vero, tanto che in esso si scoprono i segni e le forme consone alla nuova visione artistica.

La mostra ha un itinerario ampio: dalla pittura di "macchia" appunto, al naturalismo nelle sue diverse espressioni, all'assunzione di simbologie dai vari, emblematici "segni" che il paesaggio offre, all'alfabeto di essenziali forme plastiche che esso suggerisce, all'abbandono lirico che i suoi aspetti conciliano.

L'esposizione, avendo dunque come tema di fondo il paesaggio toscano, intende chiarire come esso persista nei suoi caratteri fondamentali come luogo ispiratore di esperienze espressive che, pur nascendo da premesse culturali diverse, finiscono con il delineare compiutamente la sua complessa identità visiva, distinguibile da quella di qualsiasi altro ambiente naturale. Dalle montagne al mare, il paesaggio toscano fornisce una varietà di motivi che costituiscono il supporto di fondo dell'immagine artistica espressa dalle diverse culture. E ognuna di esse di volta in volta assume aspetti significativi di questo paesaggio, traendone forme e segni che rispondono sì agli stili fondamentali che le caratterizzano, ma che insieme non si discostano dalla fenomenologia naturale che ha dato ispirazione agli artisti, contribuendo così a rendere persistente, nell'epoca moderna, l' identità essenziale dell'ambiente che natura e storia hanno modellato.

La mostra presenta circa novanta dipinti di pittori che fanno capo alle diverse tendenze e correnti artistiche sopra delineate, tra cui Telemaco Signorini, Fattori, Banti, D'Ancona, Lega, Borrani, Sernesi, De Nittis, Puccinelli, Adolfo e Ludovico Tommasi, Fontanesi, Rayper, Nomellini, Chini, Puccini, Ulvi Liegi, Moses Levy, Vincenzo Cabianca, Magri, Viner, Viani, Soffici, Carrà, Rosai, De Grada, Funi, ecc.

La mostra sarà preceduta da una piccola sezione introduttiva che presenterà opere di paesaggisti toscani del Settecento e dei primi anni dell'Ottocento.

CURATORI La mostra è curata da Gianfranco Bruno ed Enrico Dei. I curatori sono coadiuvati da un Comitato Scientifico composto da Giovanna Bacci di Capaci, Glauco Borrella, Marcello Ciccuto, Vittorio Quercioli, Umberto Sereni. Il coordinamento organizzativo ed esecutivo è affidato a Costantino Paolicchi.

Inaugurazione sabato 14 luglio ore 18.00

Orario: 17.00 - 23.00, chiuso il lunedì

Ingresso: L.8.000, ridotto L.5000

Catalogo: Bandecchi & Vivaldi, Pontedera

Ufficio Stampa: Rosi Fontana
T. 050-9711343 - Fax 050-9711317

Palazzo Mediceo, Seravezza (Lucca)
tel/fax 0584-756100 tel 0584-757443

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