Freon. Il video inizia con una partita a scacchi con la morte tratta dal film "Il settimo sigillo" di Bergman. Un susseguirsi d'immagini "rubate" dai mezzi di comunicazione della nostra societa', dove ricorrente e' la sequenza del surfista che cavalca l'onda in perfetto equilibrio. A cura di Luca Panaro
Freon
a cura di Luca Panaro
Inaugura
sabato 14 aprile 2007, la mostra
personale di Giorgio Lupattelli, artista umbro alla prima mostra
interamente dedicata alla produzione video, principale risorsa per i
suoi grandi dipinti già esposti in importanti gallerie ed
istituzioni nazionali.
L'opera
di Lupattelli si caratterizza per un'attenta osservazione del mondo
filtrata dai moderni mezzi di comunicazione. L'autore s'impossessa
della storia e degli usi e costumi dell'umanità, facendo una
sorta di "zapping" nella moda, nel cinema, nella
televisione, nella pubblicità, nella musica, nella religione e
nella scienza. La sua riflessione verte principalmente sulla tendenza
dell'uomo contemporaneo alla manipolazione genetica e quindi alla
resistenza della vita alla morte.
Il
titolo della mostra, Freon, si riferisce a quella famiglia di
gas derivati dal metano che hanno trovato largo impiego
nell'industria del freddo, come fluidi del ciclo frigorifero. Il
freon abbassa la temperatura favorendo la conservazione degli
alimenti, così come le vicende della vita rallentando
l'inevitabilità della morte. Freon come metafora
dell'esistenza, ma anche come titolo del video principale della
mostra, proiettato al centro dello spazio espositivo (2003-05, 11'
minuti) . Il video inizia con una partita a scacchi con la morte
tratta dal film Il settimo sigillo di Ingmar Bergman: "voglio
sapere fin a che punto saprò resistere e se dando scacco alla
morte avrò salva la vita", dice il predestinato. Un
susseguirsi d'immagini "rubate" dai mezzi di comunicazione
della nostra società, dove ricorrente è la sequenza del
surfista che cavalca l'onda in perfetto equilibrio così come
le nostre vite corrono su di un filo sottilissimo. L'arte, come il
freon, ci permette di resistere al tempo. Dove c'è acqua c'è
vita. Dove c'è vita c'è resistenza alla morte.
Al
video principale, sintesi della poetica dell'artista, se ne
affiancano due più recenti: Delta Esse Maggiore di Zero
(2005, 6' minuti) e Couleurs (2006, 12' minuti). Il
primo video prende il nome dalla formula del 2° principio della
termodinamica, che si fonda sull'introduzione di una
nuova funzione di stato, l'entropia, cioè tendenza di un
sistema fisico (o più in generale dell'universo) al caos, al
disordine, all'autodistruzione. Couleurs, invece, propone in
versione video la nota poesia di associazioni multiple ed inconscie
di Arthur Rimbaud, intitolata Vocali (Voyelles - 1872).
"A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali / Io dirò
un giorno le vostre origini segrete". L'associazione fra suoni e
colori viene presentata da Rimbaud come paradigma, come base
oggettiva per svelare l'infinita profondità della lingua ed
essa viene ora estesa da Lupattelli a sequenze di immagini e musica,
ricavandone una sorta di videoclip.
La mostra è realizzata in
collaborazione con Associazione Culturale Betta Frigieri.
Inaugurazione: sabato 14 aprile
SpazioLeLune
Via Staffette Partigiane 31/b - Modena