Le due artiste si confrontano dialogando sui temi dell'esistenza mediante il linguaggio delle tessiture e dei filati intrecciati: l'uso del telaio per Margherita Bettin e dell'uncinetto per Maura Comuzzi. A cura di Graziella Zardo.
Textilart
a cura di Graziella Zardo
Si inaugura sabato 14 aprile alle ore 18:30 la doppia personale intitolata "Textilart", delle artiste padovane Margherita Bettin e Maura Comuzzi. Una trentina di opere in esposizione presso la sala grande della galleria Primo Piano Arte Studio, in Contrà S. Barbara 21 a Vicenza, fino al 29 aprile.
Un significativo confronto, un dialogo aperto tra Margherita Bettin e Maura Comuzzi. Textilart, inteso nella sua origine del termine, significa tessitura, intreccio. Le due artiste infatti si confrontano dialogando sui temi dell’esistenza mediante il linguaggio delle tessiture e dei filati intrecciati: l’uso del telaio per Margherita Bettin e dell’uncinetto per Maura Comuzzi.
Composizioni con inserti di elementi quali frasi scritte su carta, stoffe, vetri colorati; e ancora plexiglass, vetro, spago, canapa e naturalmente il legno; supporti in materiali contrastanti, pesanti o estremamente fragili: le lamiere arrugginite per contrastare e dare il giusto peso ad argomentazioni significative rappresentate nelle due opere della Bettin intitolate "Figlie" e "Spose"; composizioni legate ai temi della natura femminile, alla sua fragilità o all’estrema forza, le troviamo nelle opere intitolate "La stanza di Bianca" e "La stanza di Gaspara" (dedicata a Gaspara Stampa). Margherita Bettin rievoca attraverso la lavorazione a telaio, un insieme di situazioni rese esplicite da un gusto in taluni casi "baroccheggiante" con un avvicinamento alla visione di impianto scenografico sviluppato nelle trame complesse che dichiarano il significato dell’opera. Il risultato visivo è di un insieme riccamente composto ed equilibrato.
I medesimi temi li ritroviamo sviluppati da Maura Comuzzi in opere dal titolo "Teatrino della vita", "Nell’intimo", "Limiti" e "Trapasso". Nel caso della Comuzzi la sintesi stilistica risulta estrema e l’opera viene caricata di pathos attraverso interventi al limite della "pericolosità" di alcuni elementi compositivi, con inserti di materiale estremamente fragile oppure oggetti appuntiti e minacciosi.
"La mia ricerca artistica – scrive l’artista –, tesa all’esplorazione e comprensione dei sentimenti umani, si serve del mestiere antico della lavorazione all’uncinetto. […] Infatti, questa tecnica di rappresentazione, curata da me in ogni singolo passaggio, permette di sviluppare interpretazioni psicologiche ed emozionali, delicate e forti allo stesso tempo, attraverso materiali poveri come il cotone …. attraverso mezzi poveri come l’uncinetto … attraverso una manualità che va alla riscoperta dei mestieri di un tempo, creando arte concettuale. […]
In entrambi i casi nelle opere delle due artiste il significante, inteso come elemento formale, ha una corrispondenza all’elemento concettuale dei temi proposti, sviluppato con espressioni visive contrastanti, ma con il comune denominatore di Textilart, e della piacevole percezione visiva data dalle forme e dai colori degli elementi compositivi". (Gra.Za )
Inaugurazione: sabato 14 aprile alle ore 18:30
Primo Piano Arte Studio (Sala Grande)
C.trà S. Barbara - Vicenza
Orario: dal mercoledì al venerdì 15-19; sabato e domenica 16-20; mattino di giovedì e sabato 10-13;
fuori orario su appuntamento