Museo Civico Casa Cavassa
Saluzzo (CN)
via S. Giovanni, 5
0175 41455 FAX 0175 41455
WEB
Almas del Basurero
dal 13/4/2007 al 5/5/2007
martedi' - mercoledi' visita unica ore 11 e 16 (o su prenotazione), giovedi' - domenica 10-13 e 14-18 (ultime entrate 12.30 e 17.15)

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Tony Martin



 
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13/4/2007

Almas del Basurero

Museo Civico Casa Cavassa, Saluzzo (CN)

L'infanzia rubata nelle discariche di Citta' del Guatemala. Fotografie di Tony Martin che illustra una situazione di estremo degrado e consente ai visitatori di approcciare il tema del riciclaggio dei rifiuti nel Terzo Mondo.


comunicato stampa

L'infanzia rubata nelle discariche di Città del Guatemala

Mostra Fotografica “Almas del Basurero. L’infanzia rubata nelle discariche di Città del Guatemala”, fotografie di Tony Martin ed incontro di presentazione a cura dell’Ong Maìs (Movimento per l’Autosviluppo, l’Interscambio e la Solidarietà), nell’ambito dei progetti ‘Consiglio Comunale dei Ragazzi’ e ‘Storie di (dis)pari opportunità’.

Il Museo Civico Casa Cavassa, nell’ambito dei progetti ‘Consiglio Comunale dei ragazzi’ e ‘Storie di (dis)pari opportunità’, ospiterà dal 14 aprile 2007 al 6 maggio 2007 la mostra fotografica “Almas del Basurero. L’infanzia rubata nelle discariche di Città del Guatemala”, fotografie di Tony Martin in collaborazione con l’Ong Maìs (Movimento per l’Autosviluppo, l’Interscambio e la Solidarietà) di Torino.

Tra gli obiettivi del CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi) di Saluzzo vi è quello di proporre attività educative per aiutare i ragazzi a riflettere sui temi della democrazia e della partecipazione alla cittadinanza e pertanto nell’Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti si è considerato opportuno proporre iniziative di vario tipo che stimolino la riflessione sul diritto di tutte le persone a non subire discriminazioni di alcun genere.

La mostra, dedicata ai ragazzi di Città del Guatemala, illustra una situazione di estremo degrado e consente ai visitatori di approcciare il tema del riciclaggio dei rifiuti nel Terzo Mondo e di approfondire le tematiche relative al lavoro minorile nei paesi in via di sviluppo, con lo scopo di colpire i nostri giovani consumatori e di incidere sulla produzione del rifiuto.

Sono 246 milioni i bambini coinvolti in tutto il mondo nella piaga del lavoro minorile e 73 milioni hanno meno di dieci anni. Poiché si tratta di un panorama flessibile, la quantificazione del numero di bambini è piuttosto complessa, sia per le difficoltà pratiche di rilevazione e realizzazione delle indagini, sia perché le definizioni di fanciullo, di lavoro minorile o di sfruttamento dei minori non sono univoche.

Le peggiori forme di lavoro minorile sono quelle che comprendono situazioni in cui i bambini sono coinvolti in attività pericolose che minacciano lo sviluppo fisico, mentale, educativo, sociale e li danneggiano limitandone le possibilità di crescita e di educazione, quali: operazioni militari, lavori illegali, lavori in miniera e tutte le attività agricole e industriali dove i minori vivono in ambienti insalubri e/o pregiudizievoli per la salute, come ad esempio il lavoro nelle discariche di rifiuti.

Il “basurero” (in spagnolo significa discarica) è il luogo dove viene depositata l’immondizia raccolta nelle città. Qui migliaia di bambini e adolescenti passano le giornate tra i rifiuti, cercando materiali che possano successivamente essere rivenduti (lattine, plastica, vetro, cartone) per ricavarne un minimo guadagno o una fonte di sostentamento alimentare. Nonostante queste persone si dedichino ad un’attività socialmente ed ambientalmente utile, il riciclaggio, sono viste dal resto della popolazione come i rappresentanti della peggior forma di povertà. Di fronte alla discriminazione di cui sono oggetto per il fatto di lavorare con i rifiuti, i “guajeros” hanno optato per fare delle discariche il loro mondo.

La quasi totalità dei bambini e degli adolescenti che lavorano in discarica si trovano di conseguenza esposti a rischi di ogni genere: contatto con la droga, malattie infettive contagiose come malaria, tifo, febbre gialla, tetano, leptospirosi, parassiti della pelle e dell’apparato digerente, diarree ed altre malattie provocate dal contatto con i rifiuti.

L’intervento del Maìs è rivolto ad arginare il fenomeno attraverso un’indagine psico-sociale sulla situazione dei minori lavoratori e delle loro famiglie, in modo da proporre interventi adeguati alle varie esigenze e alla creazione di un centro professionale di formazione ed uno ricreativo.

Accanto alle attività specifiche ruotano una serie di iniziative volte alla sensibilizzazione della società civile al problema del lavoro minorile nella discarica e al connesso problema ambientale che deriva dal mancato smaltimento dei rifiuti.

La mostra sarà aperta a partire da sabato 14 aprile 2007 in orario del Museo.

Domenica 6 maggio 2007 ore 16.00 a chiusura della mostra, il Museo Civico Casa Cavassa ospiterà un rappresentante dell’Ong Maìs (Movimento per l’Autosviluppo, l’Interscambio e la Solidarietà) che illustrerà l’attività dell’Organizzazione e il progetto curato nella zona 3 di Città del Guatemala.

Saranno inoltre proiettati alcuni video-documentari prodotti dall’Ong Maìs per presentare le attività svolte nell’ambito di un progetto di cooperazione internazionale a Città del Guatemala.

Per le Scuole si propone una visita guidata alla mostra che si concluderà con la visione di un video-documentario per approfondire la conoscenza dell’Ong Maìs, del suo lavoro e delle persone che i volontari hanno incontrato ‘sulla loro strada’.

Per le Scuole coinvolte nel progetto Consiglio Comunale dei Ragazzi, la visita sarà condotta direttamente da un volontario dell’Associazione Maìs.

A tutti gli studenti verrà inoltre consegnato il quaderno didattico ‘Viaggio di Lattax e Lattinax nel Pianeta dei Rifiuti (tra avventura, sorrisi e spazzatura)’.

Museo Civico Casa Cavassa
via San Giovanni 5 Saluzzo (CN)
orario: martedì e mercoledì visita unica ore 11 e ore 16 (o su prenotazione); da giovedì a domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 18 (ultime entrate: 12.30 e 17.15)

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