"L'intensa qualita' evocativa del lavoro di Bolaffi che nasce da una matrice personale, estetica e umana in continuo divenire, sta precisamente nel fatto che egli e' guidato da pulsioni radicate nell'inconscio collettivo." Arturo Schwarz
Mostra personale
"L’intensa qualità evocativa del lavoro di Nicola Bolaffi che nasce da una matrice personale, estetica e umana in continuo divenire, sta precisamente nel fatto che egli è guidato da pulsioni radicate nell’inconscio collettivo. Parlando del processo creativo, è ancora Duchamp che dichiarò: "dobbiamo negare all’artista, sul piano estetico, lo stato di coscienza di quello che sta facendo o del perché lo sta facendo". Jung conferma che "si possono dipingere dipinti molto complicati senza avere la minima idea del loro significato reale".
Marie Bonaparte aggiunge: "Meno l’autore indovina i temi nascosti nella sua arte, più è probabile che siano veramente creativi" … e Selma Fraiberg conferma: "Se, per esempio, Kafka avesse capito, nel corso del suo fantasticare, il significato più profondo del cavallo bianco, l’elaborazione di questa fantasia sarebbe stata inibita e si sarebbe perso l’aumento di piacere ottenuto grazie al mascheramento". Con la sua opera, Nicola Bolaffi ambisce, riuscendoci, ad esprimere anche l’imperativo categorico kantiano di carattere etico che assume qui una valenza universale essendo motivato dall’inconscio collettivo. "
Dal testo di Arturo Schwarz pubblicato in catalogo
Inaugugurazione: mercoledì 18 aprile, ore 18.30
Ermanno Tedeschi Gallery
Via C.I.Giulio 6 - Torino
Orario: da martedì a sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20 o su appuntamento
Ingresso libero