Riri Negri
Gianluca Polastri
Marco Silombria
Claudia Haberkern
Massimo Basili
Andrea Aste
Mario Saroldi
Guglielmo Castelli
Andrea Varca
Roberta Toscano
La mostra intende far conoscere il Convito di Platone attraverso le opere di artisti emergenti e affermati. Opere di: Riri Negri, Gianluca Polastri, Marco Silombria, Claudia Haberkern, Massimo Basili, Andrea Aste, Mario Saroldi, Guglielmo Castelli, Andrea Varca, Roberta Toscano etc.
Quindici artisti interpretano l’opera di Platone
Dal 20 aprile fino al 19 maggio la Galleria CatARTica offre ai cultori
dell'arte l'occasione di conoscere il Convito di Platone attraverso le opere di
artisti emergenti e affermati. Si può passare, con un colpo d'occhio, dagli
infiniti mondi di Riri Negri, che sconfinano in un universo che prende forma in
una galassia di luci e oscurità profonde, alla vetrata di Gianluca Polastri, in
cui una Venere rinascimentale raccoglie in sé l'eredità mitologica della dea
madre, di Ishtar e di Iside, per tornare a essere protagonista e simbolo
assoluto della vita.
Il tratto minimale e la sensualità ludica di Marco Silombria dialogano, in
questo contesto, con l'ossessione per il particolare di Francesco D'Agosto, che
recupera il mito dell'auriga di Admeto, riletto attraverso i concetti di
apollineo e dionisiaco. Più sussurrato, invece, l'erotismo di Horiki Katsutomi,
che propone una poetica in grado di fondere la cultura dell'estremo oriente con
quella mediterranea.
La leggerezza connota le sculture di Claudia Haberkern, che dedica le due
opere presenti alla dea più sensuale, nata dalle onde del mare, e la dea
vergine per eccellenza, l'Artemide spesso associata ad Afrodite Urania. Un
angelo che perde le ali è invece l'interpretazione della punizione
dell'androgino per Vittoria Gualco.
Più netta l'intenzione politica delle opere di Massimo Basili e Andrea Aste,
che rappresentano in un caso la tensione amorosa tra il maturo Socrate e il
giovane Agatone, colti nel momento della massima attrazione e nell'altro
l'abbraccio del doppio, stigmatizzando, in questo modo, il riconoscimento
sociale della coppia gay. Anche il filmato in grafica 3D di Mario Saroldi, con
due statue virili classiche, unite in un valzer e sormontate da un moderno
computer al posto della testa, ripropone il tema del doppio, in una chiave di
lettura dell'attualità attraverso la voce del passato.
La poesia della solitudine e le atmosfere rarefatte di Guglielmo Castelli, lo
sguardo penetrante della Diotima di Mantinea di Andrea Varca e il rosso fiore
di Roberta Toscano, che, simbolo di Venere, diventa una denuncia nei confronti
della violenza sulle donne, arricchiscono una mostra che offre al visitatore
una varietà di tecniche e stili, selezionati e armonizzati con cura, con
l'intento comune di raccogliere, attraverso l'atto creativo, il messaggio di
Platone.
Galleria CatARTica
via Garibaldi 9 bis - Torino
Orario: dalle 16 alle 20 dal martedì al sabato
Ingresso libero