Poemetto della sera. Personale. In mostra opere ad olio e tecniche miste. Tra il volontario e l'involontario, tra il casuale (selezionato) e l'intenzionale (inconsciamente determinato), il simbolismo e' la chiave di lettura delle sue opere.
Poemetto della sera
La Galleria Stefano Forni è lieta di informare che Sabato 21 Aprile 2007, alle ore 17, si inaugura "Poemetto della sera", mostra personale dell’artista Francesco Michielin. In mostra opere ad olio e tecniche miste.
Tra il volontario e l’involontario, tra il casuale (selezionato) e l’intenzionale (inconsciamente determinato), il simbolismo fa sprofondare il piano di lettura delle opere espressamente eseguite da Francesco Michielin per questa mostra intitolata poemetto della sera.
I riferimenti si stratificano nella costruzione iconografica, trasfigurando i contenuti e agglutinando i significati. La nube è falsa, l’ampia ansa del valico pube, la selva utero/embrione. Il trascorrere dal paesaggio all’organismo, dal vegetale al fisiognomico si rivolge ad una physis intesa come unità di nascita e morte, parto e sepoltura.
Il distacco dal corpo della donna-madre rimanda alla fusione con il corpo della madre-terra. La femminilità, anzi, l’oggetto parziale, il genitale femminile è il luogo eminente di questa simbologia. Viene evocata la Grande Madre, signora e dea della più antica mitologia mediterranea, Sfinge e Giocasta insieme, che assume su di sé l’enigma della provenienza e la mèta del desiderio. Possiamo leggere queste opere accostando alla freudiana pulsione di morte, rivolta al ripristino della condizione inorganica prenatale, la tesi di Ferenczi, che, dissolvendo il complesso edipico nel riferimento genetico, considerava il coito come il soddisfacimento simbolico del desiderio maschile del ritorno all’origine. L’immagine convenzionale del grembo materno della natura si arricchisce di nuovi significati e diventa possibile pensare la morte come l’ultimo incesto.
Francesco Michielin è nato a Villorba (TV) il 29 agosto 1954. Nel 1972 si diploma al Liceo Artistico di Venezia e inizia l'insegnamento al Liceo Artistico di Treviso, dove tuttora è docente di disciplina pittorica. Dal 1972 al 1976 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Stabilitosi nella Valmareno, dal 1986 viene componendo in disegno e in pittura una lunga serie di paesaggi in piccole e grandi dimensioni, mute enclaves spopolate, piano piano dall'uomo attraversate per assumerne il sembiante. Di lui hanno scritto fra gli altri Corrado Castellani, Marco Goldin, Giuseppe Mazzariol e Joseph Zoderer.
Immagine: Infanzia, 2004. Olio su tela, cm 130 x 168
Inaugurazione: Sabato 21 Aprile 2007, alle ore 17
Galleria Stefano Forni
Piazza Cavour, 2 - Bologna
Ingresso libero