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Maestri di arte africana
dal 27/4/2007 al 21/7/2007

Segnalato da

Museo d'Arte Mendriso



 
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27/4/2007

Maestri di arte africana

Museo d'Arte, Mendrisio

Le opere scelte, create da artisti della maggior parte dei gruppi etnici africani, illustrano le diverse categorie in cui viene suddivisa la produzione artistica africana: le figure di antenato, le statue ad uso magico-religioso, le maschere e gli oggetti d'uso.


comunicato stampa

Forme e stili. Ottantaquattro sculture dalla collezione Horstmann

a cura di Ezio Bassani

Il titolo di questa mostra potrebbe essere Capolavori dell’arte africana classica, se il termine capolavoro non fosse inflazionato dall’uso ossessivo che se ne è fatto. Eppure molte delle opere della Collezione Horstmann, selezionate per questa rassegna possono essere considerate capolavori: opere che testimoniano in maniera esemplare la capacità creativa ormai universalmente riconosciuta agli scultori africani del passato. Basti pensare che alla loro straordinaria forza e sintesi espressiva si ispirarono quasi tutte le avanguardie europee del primo ‘900, maestri come Picasso, Matisse, Braque, Nolde, Kirchner, Léger, Giacometti, Moore e tanti altri. La scultura africana fu fattore assolutamente determinante nella svolta dell’arte occidentale d’inizio ‘900.

Le opere d’arte create dagli artisti africani del passato, e dette per questo tradizionali, sono le testimonianze di un mondo scomparso o in via di sparizione. Fino a una quarantina di anni fa le sculture, che sono le manifestazioni più rappresentative della creatività di quel mondo, erano considerate prevalentemente delle testimonianze etnografiche e, malgrado il loro impatto sull’arte europea, scarsa considerazione era riservata alle loro qualità formali.

Solo dagli anni ’70 è cominciata una nuova stagione: le opere d’arte africana sono state accolte con sempre maggior frequenza nei grandi musei d’arte, dal Metropolitan Museum di New York che ha inglobato la collezione di Nelson Rockfeller, al National Museum for African Art di Washington, fino al Louvre di Parigi. Sempre nella capitale francese è stato aperto lo scorso mese di giugno un nuovo grande museo, il Musée du Quai Branly, progettato dall’archittetto Jean Nouvel, che accoglie le opere del Musée de l’Homme e del Musée des Arts Africains et Océaniens.

Mostre come l’odierna al Museo d’arte Mendrisio, dedicate all’arte africana e alle sue qualità formali in quanto tali, si susseguono sempre più numerose e riscuotono sempre maggior successo; quella organizzata alla Galleria d’Arte Moderna di Torino nel 2004 ha avuto più di 160.000 visitatori.

La mostra che si intende realizzare negli spazi raccolti del chiostro di Mendrisio sarà una selezione fra le centinaia di sculture raccolte da Wally e Udo Horstmann, la cui collezione è considerata tra le più prestigiose a livello mondiale. Non è un caso che molte di esse siano state esposte in importanti mostre internazionali a Parigi, Londra, New York e Monaco.

Le opere scelte, create da artisti della maggior parte dei gruppi etnici africani – dai Dogon del Mali agli Zulu del Sud Africa – illustrano le diverse categorie in cui solitamente viene suddivisa la produzione artistica africana: le figure di antenato, le statue ad uso magico-religioso, le maschere, gli oggetti d’uso, e forniscono un’immagine non solo suggestiva ma anche a larghissimo raggio della creazione artistica africana del passato.

Le forme ardite e inusuali delle opere d’arte sono state inventate autonomamente dagli artisti africani nel rispetto delle norme elaborate nel corso dei secoli all’interno della cultura delle loro società. Le 84 sculture della Collezione Horstmann rappresentano un vertice qualitativo della scultura africana e ne danno una visione articolata attraverso la presenza di ben 49 gruppi etnici. Alcune di queste opere, quali la monumentale e rara Figura di antenato Bongo del Sudan meridionale e l’impressionante Statua magica Songye della Repubblica Democratica del Congo, saranno esposte per la prima volta.

Curata da Ezio Bassani, studioso pioniere dell’arte africana, la mostra propone all’attenzione dei visitatori anche i problemi che si sono imposti negli ultimi anni nello studio delle arti africane, cioè la datazione delle opere e la loro attribuzione all’autore. Nuovi metodi scientifici consentono ora di datare le opere, mentre la comparazione, resa possibile dai moderni mezzi di trasmissione delle immagini, comincia a permettere l’identificazione di alcune personalità di artisti africani del passato.

La Collezione Horstmann contiene un gruppo di straordinarie opere sicuramente antiche e datate tra cui la famosissima Figura-reliquiario Fang, riprodotta nel 1917 in Negerplastik di Carl Einstein, il primo libro dedicato alle arti africane in quanto tali; mentre il problema delle attribuzioni è illustrato in mostra attraverso due capolavori: lo squisito poggiatesta con cariatide, assegnato al congolese Maestro della capigliatura a cascata, gemello di quello ora esposto al Louvre di Parigi, e la grande Figura magica-religiosa del Congo (o dell’Angola) di cui varianti della stessa mano o atelier sono esposte al Museo Pigorini di Roma e nel Museum für Völkerkunde di Lipsia.

Catalogo: 180 pagine, 100 illustrazioni a colori, 25 in bianco e nero, testi e schede di Ezio Bassani.

Vernice: sabato 28 aprile 2007 alle ore 18

Museo d'Arte
Piazza San Giovanni - Mendrisio

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