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Milano
via Procaccini 4 (Fabbrica del Vapore)
02 45486367 FAX 02 88464117
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Felice Serreli
dal 1/5/2007 al 15/5/2007
mar_ven 16_19 e su appuntamento

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1/5/2007

Felice Serreli

neon>fdv, Milano

Volume. Serreli e' interessato a riflettere su tutte le possibili tracce concrete di un'azione, anche le piu' nascoste: lavora seduto di fronte ad un tavolo con forbice e cartoncino e ad opera conclusa capisce che non puo' che tenere in considerazione anche quello che e' accaduto sotto il tavolo, ovvero la costituzione spontanea di un'architettura effimera di strisce di carta colorata.


comunicato stampa

Volume

a cura di Marco Tagliafierro

Felice Serreli, nel caso di questa installazione, parte dalla presa di coscienza che le azioni che compiamo hanno molteplici effetti sullo spazio fisico e mentale all’interno del quale ci troviamo ad operare. Il nostro fare produce dei risultati che non sempre teniamo in considerazione o che, in molti casi, non sappiamo neppure valutare. Questo perché ci concentriamo su una sola conseguenza del nostro agire, quella che ci sembra più importante e per la quale abbiamo lavorato.Chi pigia il piede sull’acceleratore di un’automobile è abituato a ponderare l’esito di questo atto osservando il contachilometri e non il tubo di scappamento dal quale fuoriescono il risultato fisico dell’attività in corso. Così, chi sta lavorando al computer non presta attenzione ai segni che descrive col mouse sul pad ma bada solo al monitor.

Serreli è interessato a riflettere su tutte le possibili tracce concrete di un’azione, anche le più nascoste: lavora seduto di fronte ad un tavolo con forbice e cartoncino e ad opera conclusa capisce che non può che tenere in considerazione anche quello che è accaduto sotto il tavolo, ovvero la costituzione spontanea di un’architettura effimera di strisce di carta colorata. Si tratta di una composizione in divenire che segue il ritmo dell’attività in opera al di sopra della scrivania: se la prima cessa anche la seconda viene meno. Dalle sue installazioni si percepisce il senso del movimento, infatti Serreli ama la musica e, come altri artisti visivi che vivono questa passione, predilige la trasformazione alla staticità. Per questa ragione i suoi interventi si prestano ad infinite mutazioni. La musica è presente nel suo lavoro, trasposta sinesteticamente in forma visiva. Una soluzione da intendersi come rappresentazione dell’azione stessa della musica sulla realtà oggettuale.

Quindi possiamo affermare che oltre agli effetti delle manifestazioni comportamentali e alle tracce di un agito, Felice Serrelli focalizza la sua indagine estetica anche sulle impronte lasciate dai fenomeni fisici, chimici e quindi atmosferici, ambientali che intervengono nella realtà contingente. Lo scopriamo, pertanto, fotografare delle pozzanghere in un giorno di sole splendente su un cielo blu intenso tale da rendere azzurra la piccola pozza, quasi fosse stata colorata o rielaborata con Photoshop. La scelta rende giustizia ai colori e il lavoro sembra dipendere da uno sguardo visionario attivato sulla realtà naturale, in grado di reinterpretarla. Ma non è così! Infatti è da considerarsi come la documentazione di un detective che rivela le orme di un accadimento misterioso e tangibile al tempo stesso ma senz’altro di indubbia forza immaginifica.

Inaugurazione 2 maggio 2007

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via Procaccini 4, Milano
orari di apertura: mar-ven 16-19 e su appuntamento
Ingresso libero

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