Recto Verso. La sua pittura prende consistenza da una fondamentale impostazione tridimensionale e da una composizione articolata su figure singole o gruppi di figure.
Recto Verso
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma e Pinacoteca Stuard ospitano, presso la Pinacoteca Stuard, la mostra Recto Verso per celebrare l’attività di Madoi scultore.
Con questa mostra dedicata al Madoi scultore – afferma l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Mario Marini – “l’Amministrazione vuole rendere omaggio a questo artista che proprio nella scultura rivela la sua vera aggressività espressiva, l'autentica forza plastica, poichè egli è anche uno scultore. La sua pittura prende consistenza da questa fondamentale impostazione tridimensionale, da una composizione articolata su figure singole o gruppi di figure.
Lo studio per questa scultura è un esempio altamente significativo del percorso artistico di Madoi e l’ esposizione dei lavori preparatori del gruppo scultoreo è di grande interesse per comprenderne il suo raffinato messaggio creativo”.
L’evento nasce e ruota attorno a un’opera che Madoi ebbe intenzione di realizzare negli ultimi anni della sua vita, una sorprendente scultura progettata nel 1975: è il monumento destinato a piazza Rossetti nella città di Genova, che l’artista non riuscì a completare, ma del quale esiste oggi il bozzetto preparatorio in stucco patinato, conservato per quasi trent’anni presso il laboratorio di Lorenzo Dal Torrione di Pietrasanta. Accanto all’opera, restaurata di recente dal nipote Alessandro Madoi, si potranno ammirare i diversi lavori preparatori del gruppo scultoreo: carboncini su carta da spolvero intelati, in forma di schizzi, di disegni, di progetti che gettano luce sugli originali propositi figurativi dell’artista nell’interessante fase della sua maturità. In mostra sono anche nove piccolissimi bozzetti tutti firmati “Madoi 75”, piccoli fogli di grande espressività, e altre sculture che fanno parte della collezione privata della famiglia Madoi.
La veloce scrittura di Walter Madoi si colloca all’interno del dibattito sul potere evocativo contenuto nel disegno in senso lato, come progetto e come principale motore creativo di un artista. Il disegno appare così il mezzo più adatto all’esatta espressione delle sue intenzioni artistiche. In Madoi esso ha una specificità che, alla luce delle tecniche impiegate, non sembra registrare alcuna cesura col passato, anzi, è significativamente rivelatore dell’intenzione di legarsi alla tradizione, di ricercare una contaminazione delle forme espressive già confermate nella storia dell’arte, ma rielaborate in un linguaggio che non può non dirsi connesso al vissuto personale, alla sua “vita”, come dimostrano alcune parole scritte in un diario poco prima della sua scomparsa: “Domani verrà Ferrando e gli consegnerò tutti i disegni della statua che sono poi i pensieri della mia esistenza. Potessi cominciarla subito potrei guadagnare giorni di vita reale. Ma come si fa. E’ bello stare in questo studio – mi sento protetto e difeso”.
Con queste parole Francesco Barocelli, curatore della mostra, descrive l’opera: “Lì vi ritrovi una mano che s’alza, una mano aperta e tesa che azzarda lo spazio, e si tende col braccio come a carpire le “faville al sole”. Sono due figure di giovani, una mano che stringe l’altra, un corpo che trascina l’altro […] E’ un monumento alla vita. S’apre a capanna il velo fatto in forma di tenda che ricopre il capo alla “madre”; è come se accogliesse nell’amnio avvolgente il figlio, i due figli”.
Pinacoteca G. Stuard
via Borgo Parmigianino, 2 - Parma
Orario: lunedì-sabato: 9.00-18.30, domenica e festivi: 9.00-18,10, martedì chiuso
Ingresso libero