Ernesto Achilli
Antonio Biancalani
Andrea Boltro
Walter Borghetti
Josh George
Andrea Gnocchi
Mario Loprete
Claudio Malacarne
Marco Manzella
Salvador Monto'
Salvatore Santoddi
Mathieu Weemaels
Natura e metropoli. L'idea di questa collettiva nasce da una riflessione sul valore che viene attribuito al paesaggio attuale, e alla sua trasformazione in soggetto artistico. Esposti dipinti e fotografie di: Josh George, Andrea Gnocchi, Mario Loprete, Claudio Malacarne etc.
Collettiva
Artisti: Ernesto Achilli, Antonio Biancalani, Andrea Boltro, Walter Borghetti, Josh George, Andrea Gnocchi, Mario Loprete, Claudio Malacarne, Marco Manzella, Salvador Montò, Salvatore Santoddì,Mathieu Weemaels.
Arte e paesaggio, natura e metropoli. Il paesaggio come protagonista
assoluto nelle tele e nelle fotografie. L'idea della mostra nasce da una
conversazione tra artisti sul valore che viene attribuito al paesaggio
attuale, alla sua trasformazione che da paesaggio visibile diventa
soggetto artistico. L'atteggiamento odierno sul mondo che ci circonda si
mostra mutato nella sua elaborazione: da un lato c'è il desiderio di
scandagliare lo spazio naturale, nella sua forza e potenza originaria che
spesso (oggi sempre meno) convivono in sintonia con l'uomo, dall'altro si
esplorano tutti gli aspetti del paesaggio "underground" . La metropoli
dunque, diventa oggetto specifico di analisi ed un ironico pretesto per
studiare le azioni degli uomini. Le opere presenti alla collettiva,
sebbene diverse tra loro per forma, dimensione e tecnica utilizzata,
(dall'olio all'acrilico, dal collage alla fotografia, dalla china al
pastello) suggeriscono una riflessione su un evidente cambio di
atteggiamento di sensibilità degli artisti nei confronti del territorio e
del paesaggio sia urbano che naturale. Saranno proposte opere di alcuni
artisti che da tempo lavorano con Entroterra (Manzella, George, Achilli,
Biancalani, Montò, Loprete e Weemaels) insieme a nomi nuovi (Santoddì e
Borghetti, e Gnocchi) e con la partecipazione dei già affermati Andrea
Boltro (vincitore del premio Suzzara 2006) e Claudio Malacarne.
Il percorso parte con l'approfondimento dell'aspetto urbano, con la
metropoli vista a volo d'uccello da Montò, in cui gli imponenti
grattacieli di New York fanno da contro altare alla fugacità del tempo
umano, per poi scendere lungo le vie e i marciapiedi, come fanno Boltro,
George e Loprete: passanti affaccendati, squarci di periferia, cartelloni
pubblicitari, dove persone e oggetti sono completamente immersi e calati
nella realtà quotidiana. Si passa poi alla visione del paesaggio più
classica e naturale, come le colline toscane addolcite da Biancalani; i
prati brumosi e le acque placide di Weemaels; i boschi e i monti carichi
di lucide suggestioni che evocano i collages di Gnocchi; oppure i poetici
vigneti di Achilli che cerca di riconciliarsi con la natura in un
rapporto armonico e simbiotico. Ma ecco che il paesaggio si frammenta e
viene immobilizzato nel suo trascorrere fatto di minime cose dall'occhio
di Borghetti, l'unico fotografo all'interno di questa mostra. La veduta
della natura passa anche attraverso l'interpretazione espressionistica
delle macchie colorate di Malacarne o diventa un contesto simbolico-magico
che avvolge i protagonisti come nella distese verdi della Sicilia di
Santoddì. Fino al Belvedere di Manzella, ironica citazione classica in cui
il paesaggio serve per misurare e contenere lo spazio e si trasforma in
una quinta teatrale dove la figura umana recita il suo atto.
inaugurazione 5 maggio 2007 , ore 17.30
Associazione Culturale Entroterra
Via Biancospini, 2- Milano