1/2 Secondo. In mostra una serie di fotografie. Alcuni bambini giocano in riva al mare attorno ad un televisore nel quale vediamo proiettato lo stesso cielo che loro hanno a disposizione dal vero.
1/2 Secondo
Giocare con l’immagine è un piacere liberatorio, sempre che il gioco – come si dice – valga la candela. E richiamare alla mente l’essenzialità dei giochi dei bambini, la loro ricchezza di stimoli, il contrasto tra la libera creatività del gioco e la coercitiva omologazione dell’immaginario ufficiale, è quel che l’opera di Carlo Stoppa mette in scena. Una rappresentazione la sua che si avvale di differenti stimoli: della ritmica successione dei frames, di un testo poetico reperito nel mondo dei media, di un montaggio dei frames a formare un fondale sul quale galleggiano le parole del testo.
Nella sequenza dei frames intitolata “1/2 Secondo” i bambini giocano in riva al mare attorno ad un televisore nel quale vediamo proiettato lo stesso cielo che loro hanno a disposizione dal vero. Li vediamo incuranti di questo prodigio, fare capriole e giocare con una corda che sembra quasi essere la linea d’orizzonte. I bambini, sembra dire la sequenza, possono tutto. Possono arrivare perfino a modificare l’orizzonte. E anzi: da loro, in fondo, ce lo aspettiamo.
Scuola Romana di Fotografia
Via degli Ausoni, 7/a - Roma
Orario: dal lunedi al sabato 14-21
Ingresso libero