Tucci Russo
Torre Pellice (TO)
via Stamperia, 9
0121 953357 FAX 0121 953459
WEB
Quattro mostre
dal 4/5/2007 al 15/9/2007
mercoledi' - domenica 10,30-13 e 15-19; lunedi' e martedi' su appuntamento

Segnalato da

Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea




 
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4/5/2007

Quattro mostre

Tucci Russo, Torre Pellice (TO)

Nella mostra "Attendere un mondo nuovo" Gianni Caravaggio espone 12 installazioni fra cui una forma geometrica appuntita di alluminio con una concavita' nella parte superiore contenente farina e borotalco. L'installazione audiovisiva di Paolo Piscitelli "Platonic 5" si basa sulla performance dello scorso settembre che prevedeva, partendo dai 5 solidi, la creazione di forme plastiche elaborate nel tempo. Per "1985-1998" cinque grandi sculture di Tony Cragg inaugurano una nuova sala espositiva. Infine una mostra collettiva con opere di Richard Long, Daniel Buren, Giuseppe Penone, Giovanni Anselmo, Jan Vercruysse, Thomas Schutte, Giulio Paolini, Francesco Gennari, Alfredo Pirri, Paolo Mussat Sartor.


comunicato stampa

Sabato 5 maggio Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea presenta tre mostre personali, rispettivamente di Gianni Caravaggio, Paolo Piscitelli e Tony Cragg, e una mostra collettiva.

GIANNI CARAVAGGIO “ATTENDERE UN MONDO NUOVO”

Questa mostra sviluppa ed amplia alcuni concetti base presenti nella sua personale “CAUSE” del 2004.

L’artista espone 12 opere che saranno disposte in due grandi sale rispettivamente al piano terra e al primo piano della galleria. Il rimando alla mostra precedente è rappresentato dalla scultura My Brain and Thought: un freezer contenente agglomerati di forme sferoidali di ghiaccio e, all’esterno, una fusione in alluminio che rende visibile la forma del vuoto lasciato dal ghiaccio all’interno del freezer. Questo lavoro sarà posto in relazione con il recente My brain, fotografia in scala ridotta della conglomerazione di sfere di ghiaccio all’interno dello stesso My Brain and Thought. Le due opere sono collocate nei due punti spaziali più distanti della mostra formando un asse virtuale che trascende i due spazi architettonici distinti, come in uno spazio mentale. In questa parentesi, tra mente e mente, si manifesta l’attesa che trova la sua concretizzazione nelle opere: nuovi cosmi con leggi fisiche proprie. L’opera che dà il titolo alla mostra consiste in una forma geometrica appuntita di alluminio verniciata di bianco, con una lieve concavità nella parte superiore contenente farina e borotalco. Sugli spigoli sono appoggiate tre lenticchie. L’equilibrio della forma è precario. La sua caduta imminente e attesa. Il botto che crea la caduta ci scuote, l’attesa finisce, le lenticchie, la farina e il borotalco cadono formando un mucchietto sul pavimento in vicinanza della punta della forma: un mondo nuovo. Oltre alla scultura concreta viene presentato un video in cui attesa e caduta formano un ritmo intervallato irregolarmente.

PAOLO PISCITELLI “PLATONIC 5”

L’installazione audiovisiva Platonic 5 si basa sulla performance durata dal 26 al 28 settembre 2006, presso l’Architecture Ranch (Riverside Campus, Texas A&M University), una nuova struttura progettata da Taeg Nishimoto per la costruzione di modelli architettonici di grande scala.

La performance prevedeva, partendo dai cinque solidi platonici, la creazione di forme plastiche elaborate nel tempo, avvolgendo molti chilometri di nastro adesivo di colore diverso fino ad esaurimento delle energie dell’artista.

L’azione, ripresa e trasmessa in tempo reale attraverso una webcam, permetteva, a chi lo desiderasse, di vedere il processo durante i tre giorni di lavoro.

Platonic 5 è stato prodotto grazie al supporto del College of Liberal Arts, College of Architecture e dal Visualization Laboratory della Texas A&M University.

I cinque solidi regolari, espressioni di armonia ultraterrena, sono utilizzati come nuclei, noccioli che racchiudono già in sé lo sviluppo, o come contenitori di possibilità in potenza, traducibili in atto.

Nel modello performativo utilizzato dall’artista, la fluida azione avvolgente, scardina il pensiero razionale e le rigide geometrie che imprigionano i cinque poliedri innescando una competizione tra ordine e casualità che rompe le spigolose simmetrie.

Continuativamente avvolte dal nastro adesivo, le cinque figure accrescono lentamente la loro massa fino ad unirsi, omologandosi l’un l’altra, in un’unica scultura transitoria che produce una nuova geometria nella quale è impossibile riconoscere le forme di partenza, così come distinguere un nastro dall’altro.

Oltre ai movimenti ed ai colori, anche il suono prodotto e registrato durante l’azione dell’artista ha un preciso ruolo. Amplificato ed elaborato in tempo reale durante la performance, il rumore generato dal nastro adesivo, cristallizza le vibrazioni restituendo il flusso energetico speso durante il processo suggerendo nella simultaneità tra gesto e suono l’idea di un’improvvisazione musicale.

TONY CRAGG “1985 – 1998”

Le sculture di Tony Cragg inaugurano una nuova sala espositiva ad ampliamento di quelle esistenti. La galleria ha scelto 5 grandi opere che evidenziano come l’artista abbia sviluppato nel tempo la sua attenzione a materiali diversi realizzando diverse ricerche all’interno della sua poetica. L’accumulazione dei materiali dà origine alla forma: si pensi a Pot, 1985, Riot e Calcium Strata, 1987, e Clear Glass Stack, 1999. In Riot le figure risultano dall’accostamento di differenti frammenti di plastica colorata sulla parete. Calcium strata e Clear Glass Stack sono lo sviluppo con materiali diversi, gesso e vetro, della precedente opera Stack del 1975, in cui l’accumulo dei materiali teso a formare un cubo geometrico era in dialogo contrapposto alle sculture minimal americane. In ultimo l’Early Forms in gesso del 1998, dove la forma del vaso originario si trasforma e si evolve nella sua continuità lineare fino a diventare un’altra forma, quasi come se l’artista volesse evidenziare le fasi nascoste di una metamorfosi.

Dalla serie delle opere raccolte col titolo Early Forms si aprirà una nuova fase nella produzione artistica di Tony Cragg che lo porterà ai Rational Beings, sculture la cui forma ha origine dall’idea di un asse intorno al quale ruotano dei cerchi. Quindi da una geometria razionale ed inorganica si ottiene una forma organica riconducibile alla figura umana.

La galleria Tucci Russo espone Tony Cragg sin dal 1984 e questa mostra vuole essere uno strumento per visualizzare il lavoro dell’artista sin dal primo periodo, come preludio alla personale che gli verrà dedicata dopo l’estate in cui verranno presentati disegni e opere recenti.


COLLETTIVA

In un’altra sala sono state montate opere di Richard Long, Blue Sky Circle, 2002, Daniel Buren, De la grille au grillage n. 2, 1998, Giuseppe Penone, Aura lauro, 2000, Giovanni Anselmo, Invisibile, 2007, Jan Vercruysse, Tombeaux,1988-1991, Thomas Schütte, A one-man house, 2007, Giulio Paolini, La casa brucia, 1987-2004, Alfredo Pirri, Faccia, 1996, e Paolo Mussat Sartor, New York, 1985, Agra, 1989, Palmira, 2001. Francesco Gennari esporrà nella sala della collettiva tre opere, rispettivamente Autoritratto metafisicamente ambiguo, 2003, Autoritratto tra un quadrato e un triangolo, 2006 e Autoritratto con menta, 2007, mentre in uno spazio a lui dedicato a lato della sala di Tony Cragg verrà esposta l’opera La terra gira le spalle al sole, 2007, scultura realizzata in marmo nero del Belgio con un incavo che ospita al suo interno un tuorlo d’uovo, a metafora dell’attimo in cui la notte ingloba il sole.

Inaugurazione sabato 5 maggio ore 18-20.30

Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea
Via Stamperia 9 Torre Pellice (TO)
Orario: dal mercoledì alla domenica 10,30-13 e 15-19; lunedì e martedì su appuntamento

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