Trappole tra sensualita' e alienazione. L'artista ha realizzato per l'evento 10 nuovi lavori su tela e una ventina di disegni, piu' un grande dittico verticale. I corpi che sembrano galleggiare nell'aria e il ricorso ad espedienti classici come l'anamorfosi e l'ipertrofia fanno pensare al manierismo cinquecentesco.
Trappole tra sensualità e alienazione
La Fondazione Mudima presenta dal 9 maggio all’8 giugno la prima personale di Oda Jaune a Milano.
Oda Jaune è una tra le più interessanti artiste della nuova generazione in Germania. Nata a Sofia, in Bulgaria, nel 1979, ha frequentato i corsi del Prof Jörg Immendorff all’Accademia di Düsseldorf, dove vive e lavora ormai da anni. La giovane artista bulgara ha realizzato per l’evento dieci nuovi lavori su tela e una ventina di disegni, più un grande dittico verticale di 4.80 m x 4.40 m.
Oda Jaune inizia a dipingere da bambina, sollecitata dal clima creativo che respira in famiglia. Il padre, graphic designer, e la sorella, anche lei artista, invece di raccontarle favole le mostrano immagini di capolavori del passato e del presente, spiegandole quante cose si possono fare con il colore o con un segno. Insieme viaggiano molto e ogni anno si recano a Roma in un devoto pellegrinaggio ai capolavori classici dei Musei vaticani: lì Oda impara ad apprezzare la pittura italiana. Poi il ritorno a casa, in quel paesaggio bulgaro immerso nella natura e nella nostalgia che sempre emerge nei suoi lavori, memoria di un tempo particolarmente felice.
I suoi quadri sono tutti rigorosamente senza titolo perché l’artista ci vuole lasciare liberi di interpretarne le strane figure e le situazioni al limite del paradosso. I corpi che sembrano galleggiare nell’aria e il ricorso ad espedienti classici come l’anamorfosi e l’ipertrofia fanno pensare al manierismo cinquecentesco, stile che Oda continua a studiare e ad approfondire. Il surrealismo di Magritte è un altro punto di partenza, con la pittura che si fa più analitica e dettagliata e i personaggi che emergono da paesaggi onirici e fiabeschi come se fossero capitati lì per caso, sotto una luce irreale che rimanda alla metafisica de chirichiana e al romanticismo di Böcklin.
Eppure Oda non è certo un’artista classica né citazionista. Buona parte dei soggetti sono infatti di matrice fotografica ispirati a sue istantanee o a immagini pescate sulle riviste o su Internet. Il tema ricorrente nei suoi lavori è la maschera, per esaltare la teatralità del dipingere e giocare con l’ambiguità. Non sappiamo se ciò che vediamo siano persone o animali, uomini o donne. Ma ci troviamo comunque oltre la realtà.
Seducenti e disturbanti, i lavori di Oda, come confessa lei stessa, aspirano ad essere trappole per chi li osserva.
Il catalogo della mostra è a cura di Achille Bonito Oliva.
Inaugurazione martedì 8 maggio, ore 18.30
L’artista sarà presente all’inaugurazione.
Fondazione Mudima
via Tadino, 26 - Milano
Orari: lunedì-venerdì ore 10.30 – 13.00 / 15.30 – 19.30
Ingresso libero