Ariel Soule', Simon Toparovsky gia' da qualche anno conducono la propria sperimentazione combinando pittura e scultura in un unicum originale e di grande suggestione, riproposto nelle installazioni site specific che compongono la mostra. A cura di Cynthia Penna, con il coordinamento di Patrizia Di Maggio.
Ariel Soule', Simon Toparovsky
a cura di Cynthia Penna, coordinamento tecnico scientifico di Patrizia Di Maggio
L’idea
Un percorso visivo e simbolico che trova il proprio fondamento concettuale nella felice unione del versetto di Rainer Maria Rilke “Qui del dicibile è il tempo, qui la sua Patria” con la teoria di Christopher Booker secondo cui tutte le storie raccontabili dall’umanità possono essere contenute e ridotte a sette canovacci fondamentali da cui tutto il resto discende:
La Rinascita ovvero all’inferno e ritorno (Il miracolo del ritorno alla luce)
L’Ascesi (La scoperta di una nuova identità)
L’Avventura (La ricerca di sé)
Il Viaggio (Proiettati in una dimensione sconosciuta)
Il Mostro (Quando il debole sconfigge la minaccia)
La Commedia (Tutto è bene quel che finisce bene)
La Tragedia (Sopraffatti da una passione che devasta)
Il “Qui” del versetto di Rilke, tratto dalla nona elegia delle Poesie Duinesi, riferito al significato filosofico dell’esistenza (l’essere nell’universo), nel progetto di Soulè e Toparovsky assume una connotazione specificamente localizzante, spazio/temporale, riferita alla città di Napoli. Gli artisti Ariel Soulè e Simon Toparovsky, già da qualche anno conducono la propria sperimentazione combinando pittura e scultura in un unicum originale e di grande suggestione, riproposto nelle installazioni che compongono la mostra, presentata nella suggestiva chiesa trecentesca di Santa Maria Incoronata. Per la prestigiosa location gli artisti hanno creato installazioni site specific che interpretano le sette trame archetipiche di Christopher Booker, risolte con soluzioni che sottolineano la capacità di re-interpretazione delle storie e la metodologia di lavoro “a quattro mani”.
La mostra
Nata da un’idea di Patrizia Di Maggio e Maurizio Siniscalco, dopo un anno di intensi scambi con gli artisti ha preso forma ed è diventata un complesso percorso attraverso le sette trame archetipiche di Christopher Booker. Vi si intrecciano pittura, scultura, voci, ricordi, impressioni, tracce di storie passate e presenti e un filo attraversa le opere e le collega. E’ il “Qui” materializzato, che rappresenta e unisce, raccogliendole in sé, tutte le possibili storie dell’universo. E’ la Storia Universale dell’umanità che si esprime e si dipana in tutte le sue manifestazioni di bene, di male, di disperazione, di violenza, di coraggio, di rinascita. La centralità della rappresentazione è data da una visione dell’Umanità che supera le difficoltà dell’esistenza, sublimando il “male” ed estrapolando da esso la positività del vivere. La metafora della vita che si ripete nell’esperienza quotidiana di ognuno di noi e si dipana proprio nei 7 basic plots, ma che attraversa “il mostro” per trasformarsi irrimediabilmente in nuova linfa vitale in continuo divenire. Una mostra pensata come omaggio a Napoli e alla sua capacità di raccontare e raccontarsi.
Perché Napoli
Napoli, la città dai mille e violenti contrasti attrae i due artisti che esprimono la sua complessità attraverso un nuovo “modo” di fare arte: una totale ed intima fusione tra pittura e scultura che crea un linguaggio nuovo e personale in cui le opere, inscindibilmente fuse,vanno lette come “unicum” . Napoli come fucina inesauribile di racconti, miti e affabulazioni, che si collegano alla teoria di Booker; Napoli come luogo privilegiato di tutti i racconti, le leggende, i miti dove tutte le storie dell’universo acquistano realtà e vita. Napoli dove i grandi affabulatori, della storia passata e più recente, hanno trovato ispirazione per i loro racconti; dove passa tutto il “dicibile” del mondo e nulla viene disperso, ma, al contrario, viene trattenuto ed elaborato.
Ariel Soulè è nato a Buenos Aires nel 1952, oggi vive e lavora tra Milano e Los Angeles; le sue opere sono state esposte nelle principali strutture internazionali private e pubbliche tra cui la galleria PS1 di New York (1990), il Palazzo di Diamanti a Ferrara (1992) e la Galleria Civica di Arte Moderna di Spoleto (2001). E’ presente nelle collezioni permanenti di tutto il mondo tra cui: Ambasciata Argentina di Roma, Pratt Institute di New York, Consolato Generale d’Italia a Berlino, Centro de Arte Moderna de la Recoleta Buenos Aires, Museo d’Arte Moderna di Gallarate, Reggia di Caserta.
Simon Toparovsky è nato a Filadelfia nel 1951, oggi vive e lavora tra Los Angeles e Milano; molte sue opere sono state acquisite da prestigiosi musei americani e fanno parte della loro collezione permanente tra questi: il MOMA di New York, il MOCA di Los Angeles, il County Museum of Art (LACMA) e il Getty Center di Los Angeles, l’archivio della libreria di Belle Arti della University of California (UCLA) e il J. Paul Getty Museum of Malibu, il Metropolitan Museum di New York, la David Rockefeller Collection di New York e la Sperone Westwater Fisher di New York.
Catalogo: AGEMA srl
Ufficio stampa
dipuntostudio Tel. 081 0605636
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Inaugurazione 10 maggio 2007
Chiesa di Santa Maria Incoronata
Via Medina - Napoli
Orari d’apertura: dal lunedì al sabato, ore 9.00 - 18.00