La solitudine delle cose. I manufatti industriali, le gru arrugginite, le tubazioni a cielo aperto, le grate metalliche, si illuminano e manifestano le loro virtu', nei tagli verticali e nei contrasti delle ombre delle sue fotografie.
La solitudine delle cose
Questa volta è di scena la fotografia di Roberto D’Alberto nella sua prima personale a Milano. Se non ci fosse la visione dei fotografi, non ci accorgeremmo della solitudine delle cose, del loro abbandono nel mondo, del loro essere spazzatura e ciarpame. Così le ha ridotte lo sguardo senza vita di cui le circondiamo, chiusi nel desiderio narcisistico di possesso. Ma con questi nuovi poeti della realtà tutto cambia. Le cose riprendono la loro grazia, si animano, vibrano della loro luce, rinnovate dal messaggio della conoscenza. Roberto D’Alberto è uno di questi. Ci costringe a guardare di nuovo le cose, a ricordarci di loro, a riconciliarci con la loro intima essenza.
I manufatti industriali, le gru arrugginite, le tubazioni a cielo aperto, le grate metalliche, le pareti degli edifici in rovina, svuotate dallo sguardo occidentale e ridotte a materia, si illuminano e manifestano le loro virtù. Ci avvertono della loro natura e Roberto D’Alberto ce la comunica con i tagli verticali e i contrasti delle ombre.
Galleria Sottocornonove
Via P. Sottocorno, 9 - Milano
Ingresso libero