'Informale. I colori di Lavinia Tucciarelli sono sempre a contrasto, con effetti che ruotano intorno allo psichedelico' (Marina Zatta). Alfredo Grelli approda a Roma con la sua mostra itinerante di opere pittoriche.
Due personali
Lavinia Tucciarelli
A cura di Marina Zatta
Il lavoro di Lavinia Tucciarelli è esprimibile in una sola espressione: Informale. La sua giovane età è solo apparentemente la giustificazione per una scelta espressiva fatta di gesti estemporanei, la verità è che il nocciolo caratteriale della Tucciarelli è fondamentalmente sentimentale, inteso come -espressione del sentire-; la sua visione del mondo è fantastica, il suo sguardo meravigliato, assetato di novità e curiosità. Di tutto il sommovimento della sua anima Lavinia, quando dipinge, non trattiene nulla, lascia che il suo sentire esploda sulle tele, con ampi movimenti di catarsi liberatoria, gesti fluidi dai significati ancestrali.
Il risultato sono dei lavori che affascinano con un’energia proveniente dalla semplicità di un fluire primordiale, come l’impeto dei fiumi che scorre, il moto perpetuo del mare, il navigare ventoso delle nuvole. Generalmente questa profondità di agire nell’opera è il ricavato di un lungo percorso dell’artista, che approda ad equilibri tanto complessi in tarda età. Tucciarelli, viceversa, ci sbalordisce perché utilizza per le sue opere da esordiente uno strumento narrativo estremamente maturo, probabilmente aiutata, in questo, dalla maggiore capacità femminile di scavare nel sentire, con meno costrizioni “logiche”, tipiche dell’universo maschile, che allontanano l’artista dalla narrazione psicotropa. Sul piano tecnico il suo lavoro si avvale dell’uso della materia colore utilizzata densamente con effetti di spatolatura e sgocciolamento dati ad ampie campiture su supporti eterogenei.
I colori sono sempre a contrasto, con effetti che ruotano intorno allo psichedelico ed attraverso la loro contrastante esplosione/implosione turbinano negli occhi e nella mente dello spettatore per rapirlo e portarlo in un universo di stelle esplose, galassie nascenti, energie cosmiche. Lavinia utilizza una tecnica molto semplice per costringere lo spettatore ad abbandonare la futile ed inutile ricerca del ”cosa sembra”, sbilanciando, moltiplicandoli, gli esteriori simboli rappresentativi. Quindi, quando in un’opera ci sembra di riconoscere un fiore, ad un secondo sguardo troviamo una supernova nascente, ad un terzo un tornado e così via in un infinito gioco di trovare e perdere nel quale, alla fine, troviamo finalmente ciò che è realmente espresso: un ritmo gioioso e quasi tribale che torce i nostri cordoni ombelicali riannodandoli alla perennità dell’universo.
Marina Zatta
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Alfredo Grelli
Seconda tappa della mostra itinerante del giovane artista Alfredo Grelli negli spazi del locale GLOSS situati nel centro di Roma, in V. Monte della Farina 43/44, nella zona di l.go Argentina.
Alfredo Grelli nelle sue opere sembra quasi sdoppiarsi. Nello stesso quadro, troviamo da una parte un Alfredo maturo che racconta con forme geometriche dai tratti semplici paesaggi suburbani come fabbriche, tangenziali, tetti sovrastati da antenne paraboliche; paesaggi a lui consoni poiché vive in una metropoli. Dall’altro lato troviamo un essere più infantile che rappresenta le forme sognate della natura con cieli che si tingono di rosso tenebroso o di un azzurro intenso contornato di stelline e che ci lasciano l’impressione di essere dentro una favola. Il contrasto tra fiaba e realtà si attenua nelle sue città ed è qui che, nel mescolarsi, formano un equilibrio per quell’omino che l’artista ama inserire in quasi tutte le sue opere.
E’ forse questo il messaggio dell’artista? Grelli vuole forse dirci che si può trovare una strada d’incontro fra natura e tecnologia raggiungendo l’equilibrio tanto agognato dalla nostra società senza lasciare che una cosa sovrasti l’altra? Se questo è l’intento il risultato è riuscito, con le sue pennellate di olio ad ampie campiture usate per i cieli fiabeschi che contrastano ed al tempo stesso si integrano, in maniera complementare, agli spazi underground raccontati con pennellate materiche e dense, Alfredo ha lanciato il suo messaggio sociale al mondo, ha narrato il suo utopico sogno di una civiltà in equilibrio tra natura e progresso, tra la potenza generatrice dell’universo e quella dell’uomo.
Con alle spalle un background proveniente dalla cultura dei graffiti metropolitani ed un occhio al racconto della figurazione informale ed espressionista, Grelli unisce, anche nel suo declinare gli stilemi dell’arte moderna, il passato con il recente, le tematiche stilistiche della narrazione figurata maturata nel novecento con i segni post pop art del graffito urbano, riuscendo ad andare oltre lo schematismo del propendere con assolutismo tra ciò che è moderno e ciò che non lo è, tra ciò che è attuale e ciò che è trascorso, senza interessarsi di seguire il mondo dell’arte nei suoi percorsi di tendenza, ma lasciando che la sua attenzione sia finalizzata solo al racconto, all’espressione del messaggio, lasciando che da lui fluisca una comunicazione chiara con lo spettatore che recepisce con immediatezza il significato intrinseco nell’opera, l’utopia narrata, il sogno da perseguire perché si renda realizzabile.
Paola Ronzoni
Inaugurazione ore 19
Gloss
Via del Monte della Farina, 43/44 -m Roma
Orario: dal martedì al sabato 19.00/02.00
Ingresso libero