La mostra presenta opere dell'artista pugliese, il cui linguaggio pittorico e' stato ora figurativo ora astratto, per arrivare alla sperimentazione di nuove tecniche negli anni 70 ed a una nuova fase di ricerca. Nelle opere degli ultimi anni sembra realizzarsi una fusione tra terra, mare e cielo. A cura di Floriano De Santi.
Odissea della luce e del colore
A cura di: Floriano De Santi
Vincenzo Balsamo nasce nel 1935 in Puglia, a Brindisi. Trasferitosi a Roma da giovane, frequenta gli artisti della cosiddetta "Scuola romana", tra cui Mafai, Pirandello, Scipione, e Afro. Dagli inizi, negli anni ’60, fino ad oggi, il suo percorso artistico è passato attraverso varie fasi, denotando un’apertura alle diverse correnti artistiche internazionali.
Parte dal Post-impressionismo, ma in un’accezione più intimista, che si manifesta in un certo modo di cogliere e riprodurre la realtà. Basti notare che il linguaggio pittorico di Balsamo è stato ora figurativo, ora astratto, si è rivolto prima al cubismo per arrivare, negli anni ’70, ad una sorta di modo informale (le “Decomposizioni”) che sfocerà nelle “Nebulose”. Proprio gli anni ’70 sono anni fertilissimi e colmi di opere importanti eseguite con tecniche inedite e la luce diviene la base espressiva da cui muove la ricerca.
Sul finire del decennio, inizia una nuova e sofferta fase, quella delle “Evocazioni”, un periodo di introspezione durante il quale decide di non esporre. Alla fine degli anni ’80 esce dalla crisi per entrare in un momento particolarmente florido per la sua pittura, in cui si succedono le esposizioni sia in Italia che all’estero.
Ammirando i quadri degli ultimi anni, si ha la sensazione che esprimano, come fa notare Floriano De Santi, una compenetrazione incessante della terra, del mare e del cielo.
Ufficio Stampa
Chiara Belli, Carlotta Pezzolo
Tel. 02 878781
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Inaugurazione: giovedì 10 maggio 2007 alle 18.30
Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte 67 - Milano
Orari: da martedi' a sabato 10-13 e 14-19
Ingresso libero