Nell'interpretazione di Giampietro Pasqua, l'angelo viene vincolato al terreno per calarsi nel quotidiano. Quello di Gino Casavecchia si contempla in un riflesso. Ida Grappasonni, usando radiografie e fil di ferro, ingabbia gli angeli in pannelli senza via di scampo.
Gino Casavecchia - Ida Grappasonni - Giampietro Pasqua
Se si prende in considerazione l'etimologia greca
della parola, il significato di 'angelo' e' quello di
nunzio, di messaggero. Ida Grappasonni, Giampietro
Pasqua e Gino Casavecchia, uniti da anni dal sodalizio
artistico, con "La fabbrica degli angeli" intessono un
meccanismo comunicativo basato proprio sulla
costruzione e diffusione di messaggi.
Nell'interpretazione di Giampietro Pasqua, l'angelo
spirituale della tradizione religiosa viene vincolato
al terreno abbandonando gli empirei per calarsi nel
quotidiano dove gli angeli sono operai incapaci di
mantenere l'equilibrio su fragili impalcature di
precariato, impossibile resistere, facile cadere
nell'insicurezza del domani e trovare la morte al
suolo. Oppure angeli che rientrano nei meccanismi di
produzione e, perdono unicità di significato e
forma, si riproducono, cloni di loro stessi, gesso
senza anima.
Per Gino Casavecchia, un angelo calato nell'apparire
contemporaneo piuttosto che nell'essere, si contempla
in un riflesso. Nello specchio, un'anima
auto referenziale incapace di liberarsi dalla
pesantezza corporea. Abbandonata su un tombino, una
piuma agonizzante ci mostra l'ineluttabile cammino
della caducità umana: cenere alla cenere.
Ida Grappasonni, utilizzando quale supporto radiografie
vincolate da fil di ferro, ingabbia gli angeli
in pannelli senza via di scampo. E il corpo prevale
sull'anima, angeli aquiloni, legati a rocchetti di
filo, angeli in affitto che supervisionano dall'alto,
come capi struttura, la vita di uomini che hanno il
beneficio di poter usufruire di tale lusso. Messaggeri
della misera condizione dell'uomo
contemporaneo, gli angeli perdono cosi' l'ineffabile
spirituale per scivolare in un eterno presente, nella
catena di montaggio di una fabbrica senza domani.
(Marta Tellez)
Inaugurazione 10 maggio 2007
Galleria l'Acquario
via Giulia, 178 - Roma
11.00/13.00 e 17.00/20.00. Chiuso domenica e lunedì.
Ingresso libero