Art Mama. In mostra una serie fotografica e, nei giorni successivi, una performance che coinvolge i luoghi simbolo della citta' quali testimonanze della sua millenaria stratificazione culturale e al tempo stesso luoghi del vissuto quotidiano. A cura di Gabriele Tinti con il coordinamento di Emanuela Termine.
Art Mama
A cura di: Gabriele Tinti con il coordinamento di Emanuela Termine
L'evento rappresenta un incontro tra la complessa dimensione orientale e la storia millenaria di Roma, città che sintetizza l'incrocio tra culture distanti. La serie fotografica dell'artista giapponese Tatsumi Orimoto (Art Mama – the existence of my mother is art) verrà presentata in anteprima nazionale negli spazi della Galleria Sala1. Nei giorni successivi una performance passerà a coinvolgere i luoghi simbolo della città di Roma (Piazza Navona, Piazza del Popolo, Campo dei Fiori, Piazza Venezia, Colosseo, Stazione Termini, Scala Santa), testimonanze della sua millenaria stratificazione culturale e al tempo stesso luoghi del vissuto quotidiano, d'incontro tra persone di differente estrazione e nazionalità. L'azione sarà documentata nella nuova serie Bread man.
Tatsumi Orimoto rappresenta le problematiche suscitate dall'esperienza del quotidiano. Scapolo e senza figli, Orimoto vive da anni solo con l'anziana madre malata di Alzheimer e di depressione, nei confronti della quale rivolge ogni sua attenzione ed ogni sua cura. Nella performance romana egli si coprirà il volto con del pane – alimento della vita per tutti – fino a privarsi della naturale visione annullando la propria soggettività. Così l'artista attraverserà Roma creando una sorta di cortocircuito esistenziale tra se stesso, la folla nel vissuto quotidiano e i luoghi dell'antichità. Un'operazione di mitologia individuale quindi, dove l'opera si fa davvero rappresentazione diretta della propria vita al di là di ogni mediazione oggettuale così come di qualsivoglia meditazione formale. L'artista, come di consueto, dissacra la tradizionalità del manufatto artistico amplificando la radice duchampiana della teatralità in arte.
Una ulteriore serie di fotografie completerà il progetto. Come consuetudine per Tatsumi Orimoto, gli scatti finali daranno la tangibilità delle sue brevi azioni in spazi pubblici. La performance sarà documentata da un video girato in super8 dal giovane fotografo italiano Sergio Marcelli che ha sostenuto e stimolato l'autore in questo progetto. Un catalogo con testo critico di Gabriele Tinti sarà edito per l'occasione.
Inaugurazione: martedì 15 maggio 2007 dalle 18.30
Galleria Sala 1
Piazza di Porta San Giovanni 10 – Roma
Orari: da martedi' a sabato dalle 16.30 alle 19.30
Ingresso gratuito