Paolo Woods nei suoi vari soggiorni e' stato colpito dalle continue contraddizioni e dalla strana armonia che regna nella repubblica Islamica; Iran Felix e' il suo reportage fotografico. 'Paesaggi con figure' e' una testimanianza delle battaglie umane per la sopravvivenza alla poverta' e le malattie del fotografo italiano Ivo Saglietti.
Paolo Woods
Iran Felix
A cura di Paolo Pellegrin
C'è ancora chi, a Washington ma anche in Europa, pensa che bisogna "liberare" l'Iran. Ecco il risultato di 27 anni di clichè giornalistici sulla repubblica islamica. Il quadro è sempre manicheo: da una parte il regime dei mullah neri e barbuti abbastanza crudeli da inviare i bambini al fronte, abbastanza orgogliosi da chiudere i giornali ribelli, abbastanza pazzi da sviluppare la bomba atomica. Dall'altra un popolo puro, che aspira alla libertà le cui avanguardie sono le donne oppresse, gli studenti in rivolta, e i blog censurati.
Paolo Woods invece, nei suoi vari soggiorni è stato colpito dalle continue contraddizioni e dalla strana armonia che regna nella repubblica Islamica. Da qui nasce l'idea, provocatrice ma utile, di raccontare "L'Iran felice" in un libro con il giornalista Serge Michel, di cui queste sono le prime immagini.
Non si tratta di prendere le difese di un regime, ma di mostrare come si può essere felici sotto un foulard o innamorati in un matrimonio arrangiato, ricchi da quando il prezzo del petrolio si è impennato e liberi in un sistema pieno di divieti; e fino a che punto gli Iraniani restano religiosi nonostante l'uso politico della religione.
Paolo Woods è convinto che in quest'Islam su misura che è lo sciismo e in questo regime, comunque evoluto dal 1979, gli Iraniani provano il confortante sentimento di vivere in un paese che gli assomiglia.
Paolo Woods, 34 anni, è nato in Olanda e cresciuto in Italia. Vive a Parigi. Si occupa di reportage dal 1998.
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Ivo Saglietti
Paesaggi con figure
A cura di Mario Peliti
Produzione: Zoneattive
Frequento la Fotografia da oltre vent'anni. In questo arco di tempo ho capito che ciò che mi interessa non è tanto (o meglio, non solo) la qualità della rappresentazione, quanto il rapporto intimo esistente tra l'immagine e il suo artefice, ovvero quanto c'è, nell'immagine, del modo di essere del suo autore, della sua concezione della vita, del suo porgersi agli altri. Non amo la fotografia "furbetta" e tanto meno i fotografi "furbi".
Ivo Saglietti
Ivo Saglietti è schivo, colto, tremendamente riservato e, soprattutto, non è "furbo". Crede ancora in una dimensione etica della fotografia, nel suo valore di testimonianza. Nelle sue immagini c'è il tentativo di rappresentare la realtà come gli appare, senza cercare l'effetto a tutti i costi. Non per questo Ivo crede nell'oggettività della fotografia. Si sente profondamente un uomo del Mediterraneo e ritiene che nel descrivere il disagio delle popolazioni che vivono intorno al suo bacino stia il senso del suo lavoro attuale e di quello dei prossimi anni.
Mario Peliti
Ivo Saglietti
Una straordinaria testimanianza delle battaglie umane per la sopravvivenza alla povertà e le malattie, da uno dei protagonisti italiani del fotoreportage. Ivo saglietti inizia la sua carriera come film maker, realizzando documentari su tematiche di attualità e sociali. Dal 1978 abbandona il linguaggio cinematografico a favore della fotografia. Ha realizzato progetti fotografici e reportage sul Salvador, Nicaragua, Cuba, Libano, Palestina,Cile, Colombia, Haiti, Uganda, Benin, Tanzania, Repubblica Dominicana, Francia, Italia, Kosovo, Macedonia, Albania.
Nell'ambito di Fotografia - Festival Internazionale di Roma
http://www.fotografiafestival.it
Immagine: Paolo Woods
Inaugurazione 15 maggio ore 18.00
Aperto: Martedì - Domenica, dalle 10.00 alle 20.00
(la biglietteria chiude un'ora prima)
Biglietto: intero 5,50 euro; ridotto 4 euro
COME ARRIVARE:
Bus: n. H, 23, 44,75, 116, 280, j4
Tram: n. 3, 8