Opere che seguono il discorso estetico che Frontini porta avanti da sempre; alternando figurativo ed astratto, sperimentando tecniche e soluzioni in una dialettica convivenza di momenti espressivi che conducono ad una forma senza principi razionali.
Mostra personale
Da mercoledì 16 maggio 2007 presso gli spazi del Frantoio Marfuga a Campello sul Clitunno, sarà visitabile la personale di Elio Frontini. L’iniziativa rientra nel calendario espositivo organizzato e promosso da Associazione Contemporanea sempre di Campello sul Clitunno.
Elio Frontini è nato a Novara nel 1936. Il suo pensiero pittorico si ritrova in tutta la sua matericità nelle opere proposte al Frantoio. I lavori seguono il discorso estetico che Frontini porta avanti da sempre, alternando figurativo ed astratto, sperimentando tecniche e soluzioni originali, in una dialettica convivenza di momenti espressivi che conducono ad una forma che non ha principi razionali. E’ un’espansione tutta esterna dello spazio, un condensarsi della materia , un continuo infinito tanto più pieno quanto più controllato. I quadri di Frontini piacciono, in effetti, per la loro tendenza verso l’infinito.
"Dipingo da quando ero ragazzo, ma non ho mai seguito scuole, non ho mai frequentato corsi di disegno o pittura" dice di sé l'artista. "Però, ho sempre chiacchierato con i pittori, inventandomi lezioni sull’arte fatte di parole. Il mio primo ricordo di un’indicazione pittorica risale a molti anni fa, quando Walter Lazzaro mi suggerì di dipingere un piatto bianco, con dentro tre uova bianche, sopra una tovaglia bianca, questo per vedere, in pratica, quante tonalità potevano esistere di un solo colore… Io sento poco il disegno, molto di più il colore. Come nella musica c’è ritmo e melodia, così in pittura c’è colore e forma. Personalmente, sento di più una macchia di un colore particolare gettato sulla tela, piuttosto che un disegno, una grafica perfetta.
Poi, ho studiato i grandi maestri, soprattutto gli Espressionisti, intendendo come massimo espressionista, per primo, il Grunewald. Poi, gradualmente, è arrivato l’interesse per gli espressionisti tedeschi, e poi per quella meravigliosa scuola italiana del secolo scorso, soprattutto Sironi, Carrà, senza dimenticare Burri. Credo che il grande regalo che ci ha fatto il '900 sia una grande libertà espressiva, che prima d’allora gli artisti non riuscivano nemmeno ad immaginare che potesse esistere'.
La natura di Frontini, le sue montagne, i suoi paesaggi, i suoi boschi, spesso appena accennati, non va vista con l’occhio dello spettatore, bensì come cosmo in cui siamo partecipi e protagonisti impegnati. Il dipingere di Frontini è, del resto, un sentirsi più figlio della storia che della natura, e il colore diventa un mezzo per documentare emozioni e richiami. Il sapiente uso delle possibilità cromo-luministiche delle sue tele fanno del colore e delle sue infinite variazioni la chiave di volta della sua pittura, elemento determinante per tutto il significato del quadro.
Frantoio Marfuga
V.le Firenze - Campello sul Clitunno