Rebecca Agnes
Felipe Aguila
Marco De Luca
Nicus Luca'
Marzia Migliora
Elisa Sighicelli
Margherita Morgantin
Paolo Piscitelli
Laura Pugno
Andrea Respino
Sara Rossi
Sandrine Nicoletta
Marco Torchio
Laura Viale
a.titolo
Alberto Salvadori
Il verso di Dante, tratto dal XVII canto del Purgatorio, fu scelto da Italo Calvino per introdurre la lezione dedicata alla Visibilita' nell'ambito delle sue Lectures dell'Universita' di Harvard nel 1985-86. Quel verso si trasformo' in constatazione: "La fantasia e' un posto dove ci piove dentro". Una specie di luogo naturale, interno ma nello stesso tempo aperto all'interferenza degli elementi. Da questa immagine trae spunto la mostra di 14 artisti curata da a.titolo.
La fantasia è un posto dove ci piove dentro
Una mostra a cura di a.titolo progetti per l’arte contemporanea, Torino
Artisti: Rebecca Agnes, Felipe Aguila, Marco De Luca, Nicus Lucà, Marzia Migliora + Elisa Sighicelli, Margherita Morgantin, Paolo Piscitelli, Laura Pugno, Andrea Respino, Sara Rossi, Sandrine Nicoletta, Marco Torchio, Laura Viale
Direzione artistica: Alberto Salvadori
“Poi piovve dentro a l’alta fantasia” è il verso di Dante, tratto dal XVII canto del Purgatorio, che Italo Calvino sceglie per introdurre la lezione dedicata alla Visibilità nell’ambito delle Charles Eliot Norton Poetry Lectures dell’Università di Harvard cui è stato invitato per l’anno accademico 1985-86. La lettura di quel verso si trasforma in “constatazione”: “La fantasia – chiosa Calvino – è un posto dove ci piove dentro”. È dunque una specie di luogo naturale, interno ma nello stesso tempo aperto all’interferenza degli elementi.
Da questa immagine trae spunto la mostra di quattordici artisti curata da a.titolo negli spazi del Museo Marino Marini di Firenze. Video e video installazioni, oggetti e opere pittoriche sviluppano il tema della natura attraverso la costruzione di una serie di percorsi in cui la “visibilità” serve a rintracciare il filo dei pensieri e delle sensazioni, delle esperienze, della memoria e dell’invenzione.
La mostra prende posto in mezzo agli oggetti del museo attraverso una serie successiva di innesti: alle materie dure e stabili delle sculture di Marino Marini in bronzo, terracotta e cemento, si accosta la materia volatile e impermanente del video e del suono, acquarelli, fotografie e insieme una piccola serie di opere “portatili” (un tappeto, una scatola, un veicolo dotato di ruote, una chaise-longue trasformabile, una scala). Le installazioni temporanee aprono nuovi punti di vista sulle sculture dell’artista, invitando il visitatore a un esercizio di sguardi in cui a far da guida è, idealmente, l’opera che guarda l’opera.
In questa alternanza di attenzioni e di distrazioni, due sono le tipologie di opere che muovono verso l’esterno, riversando all’interno del museo un ricco repertorio naturale. Alcune guardano, adottando un tempo lento di osservazione, ricettivo ai cambiamenti e al minimo rumore. Altre muovono, compiono gesti, esplorano. Costruiscono abitacoli, protesi per stare in equilibrio o superfici su cui distendersi, postazioni per gradi diversi di mobilità: in alcuni casi fisica, in altri mentale.
La fantasia è un posto. Ė mente che pensa, direttamente mobilitata dai profili di una montagna, un’isola, una diga, una costa. È bosco, prato, mare, fiume, giardino.
Dentro ci piove. Ė un ambiente interno ma osmotico e aperto alle infiltrazioni. In questa raccolta di opere è una facoltà che sembra molto dipendere dalla meteorologia: il vento, le condizioni di luce, la consistenza dell’aria, delle nuvole, il vapore, il crepuscolo, il calore, la nebbia. Una fantasia tanto sensibile da risultare meteoropatica.
La mostra è accompagnata dal catalogo, curato da a.titolo con il progetto grafico di Zebra/cross media publishing, edito da Gli Ori di Prato. Documenta le opere degli artisti in mostra attraverso una sequenza di immagini sotto le quali scorre un testo composto da citazioni tratte da Virginia Woolf, Jorge Luis Borges, Stephen King, Gilles Deleuze e Felix Guattari, Alda Merini, Italo Calvino, Paolo Rumiz, Erri De Luca, Dario Voltolini, Anton Čechov, Emily Dickinson. Una traccia continua di parole intesa ad aprire ulteriori punti di incrocio tra immagine, pensiero e natura. Il catalogo è corredato dalle schede dedicate alle opere esposte e alle ricerche dei singoli artisti.
Immagine: Paolo Piscitelli, Some Prefer Nettles, 2006, videoanimazione, DVD, bianco e nero, 8’, suono. Installazione al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea Università La Sapienza, Roma
catalogo: Poi piovve dentro a l’alta fantasia, Gli Ori, Prato, 2007
Inaugurazone: venerdì 25 maggio 2007, h 18-24
Museo Marino Marini
Piazza San Pancrazio, Firenze
Orari: 10-17, chiuso martedì e festivi