In mostra oltre 30 incisioni, in un'antologica che propone alcuni pezzi storici, come Hirte e Rebel, realizzati prima dei celebri capovolgimenti prospettici. Esposte anche opere piu' recenti, in un percorso cronologico utile a comprendere il linguaggio delll'artista che, nel lavoro inciso, trova tutta la forza del segno, ma anche ampie gestualita'.
Incisioni
L’artista tedesco, presentato con una personale di opere grafiche già nel
2003, torna alla Galleria Bellinzona con oltre trenta incisioni, in
un’antologica che propone alcuni pezzi storici di grande valore, come Hirte
e Rebel, del 1965, prima dei celebri capovolgimenti prospettici. Sono poi
esposte opere più recenti, in un percorso cronologico utile a comprendere
appieno il linguaggio del maestro che, nel lavoro inciso, trova tutta la
forza del segno, ma anche ampie gestualità.
Per l’occasione sarà anche esposta la cartella “Imperia Suite - ein
Portrait”, che vede la collaborazione fra Baselitz e il fotografo tedesco
Hans Hermann. La cartella è composta da 3 xilografie stampate da Baselitz
nel 2005, nonché 17 fotografie originali di Hermann interamente dedicate
all’amico pittore.
Per Baselitz l’incisione è di primaria importanza e come afferma lo stesso
artista, “Nella grafica si può dimostrare in maniera molto presente il
soggetto perché più immediato rispetto al dipinto, dove il medium pittorico
si sovrappone all’immagine, mentre l’incisione lascia trasparire il disegno,
diversamente appunto nascosto”.
Scrive Paolo Savardi, nel saggio introduttivo al catalogo del 2003:
«Nell’affrontare un'opera di Baselitz, la prima impressione è che l’artista
abbia in sé la memoria di una avanguardia - l’espressionismo - che ha
caratterizzato il secolo appena trascorso. Ma se la lezione espressionista
si coglie nell’estetica del segno, nella volontà pittorica di sostenere la
forma attraverso una leggibilità esteriore, l’artista travalica il percorso
consueto nel preciso momento in cui scompagina l’ordine costituito delle
cose, il loro rispondere a leggi fisiche certe, confutabili solo nel dominio
visionario e libero dell’arte. Baselitz non rovescia le sue opere bensì le
dipinge a rovescio, come se il nucleo centrale della terra avesse traslato -
in un cielo estremo - il punto attrattivo della forza di gravità. Il
processo creativo ci restituisce, con bassi toni cromatici, ritratti e
paesaggi che conservano solidità, capacità narrante e vivono contigui - di
opera in opera - a comporre i molteplici protagonisti dell’esistere
quotidiano».
Note biografiche
Georg Baselitz nasce a Deutschbaselitz, in quella che successivamente
diventò la Germania Orientale, nel 1938. Nel 1956, si trasferisce a Berlino
Est, e nel 1957 a Berlino Ovest. A Berlino Ovest prende il nome di Baselitz
in onore della sua città natale.
Baselitz sostiene di essere stato profondamente influenzato
dall’espressionismo astratto americano e in particolare dal lavoro di
Jackson Pollock, di cui conobbe quando era studente dell’Accademia di Belle
Arti di Berlino Ovest. Deciso a trovare alternative all’arte del Realismo
Socialista e all’Art Informel, Baselitz inizia ad interessarsi
all’espressione artistica dei malati di mente. La sua prima mostra – a
Berlino Ovest nel 1963 – provoca scalpore, e diversi opere - "La Grande
Notte nel Secchio" e "Uomo Nudo" vengono sequestrati perché ritenuti
indecenti. Nel 1965, Baselitz trascorre sei mesi a Villa Romana a Firenze,
dove realizza la serie di quadri "Tierstück". Il soggiorno fiorentino fu il
primo di una serie di viaggi in Italia: in particolare dal 1976 al 1981
Baselitz utilizza uno studio a Firenze e nel 1987 allestisce uno studio ad
Imperia, che utilizza ancora oggi.
Nel 1969 Baselitz inizia a dipingere le proprie opere con il soggetto
capovolto, arrivando a capovolgere il punto naturale di vista delle opere:
la figura capovolta è infatti divenuta uno dei segni più caratteristici
delle sue opere. Negli anni ‘70 ritrae paesaggi con il tema del quadro nel
quadro. Nel 1983 realizza l’importante composizione "Cena notturna a Dresda"
e per un periodo i temi cristiani figurano in modo cospicuo nella sua opera.
Oltre alla pittura e alla scultura, Baselitz lavora con numerose altre
tecniche, come la xilografia l’incisione in linoleum, con libri illustrati,
acqueforti, disegni, acquarelli, e si è cimentato altresì come scenografo.
Nel 1975 l’artista si reca a New York, dove allestisce uno studio per breve
tempo e realizza due paesaggi sassoni e i disegni "Aquila". Si reca poi in
Brasile per la Biennale di San Paolo. Nel 1980 la sua fama è già consolidata
e viene scelto per rappresentare la Germania alla Biennale di Venezia. La
sua partecipazione alla Biennale lo fa collocare tra le file dei
pittori/scultori. Alla fine degli anni ‘80 numerose mostre a livello
internazionale hanno reso omaggio al suo talento. A Bonn è stata
recentemente inaugurata una retrospettiva che illustra 45 anni dell’artista.
Baselitz ha fortemente influenzato la generazione degli artisti dei primi
anni ’80. I suoi lavori sono profondamente legati alle problematiche del
dopoguerra tedesco, anche se nel corso della sua carriera Baselitz ha sempre
cercato di rompere stilisticamente con ciò che aveva realizzato in passato.
Nel 2003, la Galleria Bellinzona presenta nelle sue sedi di Milano e Lecco
trenta opere incise del maestro. Accompagna l'evento un catalogo èdito dalla
Galleria Bellinzona, introdotto da Paolo Savardi, che presenta tutte le
opere esposte.
Nel 2004, la città di Genova dedica al maestro una mostra di opere recenti
allestita presso il Palazzo della Borsa. L'esposizione è promossa dal
Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Federale di Germania, quale
contributo tedesco a "Genova 2004 - Capitale Europea della Cultura". Nel
2004 gli è conferito il PRAEMIUM IMPERIALE per la pittura.
Nel 2007 il Museo d'Arte Moderna di Lugano gli dedica un’ampia antologica.
150 opere tra dipinti, sculture in legno, incisioni monumentali e disegni
ripercorreranno, dagli esordi alle ultime prove del 2006 appartenenti alla
serie Remix, l’intera carriera dell’artista.
Inaugurazione: giovedì 24 maggio, dalle 18 alle 21
Galleria Bellinzona
Via Volta, 10 - Milano
Orari: dal martedì al sabato 16.00-19.30; giovedì fino alle 21
Ingresso libero