Organismi astratti. 16 quadri realizzati tra il 1991 e il 2006. Quello di Barisani e' un percorso artistico iniziato negli anni 40. Dal 1984 il periodo pittorico e' definito, dallo stesso artista, di astrazione organica.
Organismi astratti
“Organismi astratti” è il titolo della mostra che la Picagallery dedica, con 16 quadri realizzati tra il 1991 e il 2006, ad un maestro dell’arte moderna italiana.
In un percorso artistico iniziato da Barisani negli anni quaranta, prosegue inesauribile dal 1984 il periodo pittorico, definito dallo stesso artista, di astrazione organica, rivelandosi inusitatamente in soluzioni sempre nuove.
Sarà presentato un multimediale interattivo realizzato per l’occasione, con immagini delle opere di Renato Barisani e una rassegna critica.
Inaugurazione alle ore 18.00 di venerdì 25 Maggio
BIOGRAFIA SINTETICA
Nato a Napoli nel 1918.
Allievo, alla fine degli anni trenta, di Marino Marini e Pio Semeghini, degli architetti Agnoldomenico Pica e Giuseppe Pagano, presso l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Monza, Renato Barisani partecipa dal 1947 al 1950 alle esperienze del "Gruppo Sud" di Napoli; dal 1950 al 1955, insieme a R. De Fusco, G. Tatafiore ed A. Venditti, costituisce il "Gruppo Napoletano Arte Concreta", muovendosi nell’ambito di una ricerca astratto-geometrica di respiro internazionale e segnando l’inizio dell’avanguardia napoletana del secondo dopoguerra. Dal 1953 al 1957 è presente nel "Movimento Arte Concreta" di Milano, partecipando a quasi tutte le mostre, anche storiche, in Italia e all’estero; dal 1960 al 1963 è nella "Nuova Scuola Europea" di Losanna.
Nel 1948, 1965 e 1986 è invitato ad esporre alla Quadriennale di Roma; nel 1962 e nel 1972 alla Biennale di Venezia.
Nel Natale 1970, Barisani, continuando la sua ricerca sulla luce, realizza l’installazione di un grande oggetto luminoso in piazza Carità a Napoli.
Nel 1977 gli viene dedicata la prima importante antologica al Museo di Villa Pignatelli di Napoli, dove vengono esposte opere realizzate dal 1940 al 1975.
Negli anni ottanta prosegue la sperimentazione di tecniche e materiali diversi con una lunga serie di collage. Nel 1993 la Krasner Foundation di New York gli conferisce un prestigioso riconoscimento assegnandogli il premio Pollock. Dal 1996 si dedica alla realizzazione di mosaici partecipando con un grande pannello alla rassegna Artinmosaico organizzata presso le Scuderie del Palazzo Reale di Napoli. Nel 1999 presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli vengono presentati i fotogrammi realizzati dal 1954 al 1997. La mostra evidenzia le diverse fasi della sperimentazione compiuta da Barisani che, partito dal gioco della trasparenza delle forme -nei fotogrammi della metà degli anni cinquanta-, giunge all'evidenza geometrica delle stesse. Nell’Ottobre 2000 la Città di Napoli gli dedica una grande mostra antologica al Castel dell’Ovo, con opere dagli anni ’50 al 2000. Di tale evento resta in permanenza una grande scultura in acciaio verniciato all’ingresso di Castel dell’Ovo.
Nel 2002 partecipa alla mostra “Dal Futurismo all’Astrattismo – un percorso d’avanguardia nell’arte italiana del primo novecento”, tenutasi al Museo del Corso in Roma. Dal 2001 al 2004 ha realizzato opere (due sculture e un grande mosaico) destinate alla nuova metropolitana di Napoli, sculture e bassorilievi in acciaio destinati agli spazi urbani dei Comuni di S. Giorgio a Cremano, Ripe San Ginesio, Giffoni Sei Casali, Casoria.
Costante, dagli anni ’50, resta l’impegno di Barisani anche nella realizzazione di ceramiche, vetrofusioni, monili e gioielli d’arte con i quali ha partecipato a varie mostre di rilievo nazionale. La tessitura e gli arazzi sono tra gli ultimi interessi dell’artista.
Sono molto numerose le pubblicazioni che hanno riguardato Barisani, sin dagli anni ’50.
Opere di Renato Barisani sono presenti in vari musei pubblici ed in collezioni private in Italia e all’estero.
Immagine: Cuneo sul giallo, 2005. Tecnica mista, tela su tavola cm. 70 x 103
Picagallery
via Vetriera 16, 80132 Napoli