Progetto inaugurale della nuova galleria. Le considerazioni proposte dal curatore Mauro Panzera nel testo, frutto di un'attiva collaborazione con Bruno Cora', muovono dal sentire il proprio tempo come drammatico per l'arte. In questa prima fase del progetto gli artisti Bizhan Bassiri, Jannis Kounellis e Hidetoshi Nagasawa gli rispondono con un'opera.
Mauro Panzera, curatore critico, invita:
Bizhan Bassiri
Jannis Kounellis
Hidetoshi Nagasawa
Dal 31 maggio Bizhan Bassiri, Jannis Kounellis e Hidetoshi Nagasawa nella nuova Galleria Maria Grazia del Prete. Il progetto espositivo che coinvolge i tre importanti artisti si chiama Nel Formare. Esso è stato concepito come un dialogo tra un critico, Mauro Panzera, ed un gruppo di atisti, una conversazione alla quale ognuno partecipa parlando il proprio linguaggio: il critico argomenta la propria posizione in relazione ad alcuni problemi nodali dell’arte contemporanea in uno scritto, gli artisti gli rispondono con un’opera. Nel Formare si suddividerà in due fasi che interesseranno tre artisti per volta, sempre individuati tra i protagonisti del panorama artistico contemporaneo e sempre di caratura internazionale. Dalle due esposizioni scaturirà un volume che sarà presentato al termine del progetto.
Il progetto inaugurale scaturisce da un proficuo confronto intercorso tra il curatore e Bruno Corà. Definito a partire da un colloquio proposto agli artisti da un testo del curatore, intende individuare una modalità di lavoro a guida della futura attività della Galleria Maria Grazia Del Prete.
In particolare il breve testo offerto agli artisti esprime la posizione del curatore, tanto in relazione al panorama artistico contemporaneo, quanto in ordine all’idea di valore della attività formante in arte.
Il testo si propone quindi come offerta di dialogo cui gli artisti, individuati quali interlocutori ideali, rispondano con un’opera.
Le caratteristiche del luogo espositivo e una necessità di ordine nel dispiegarsi del colloquio hanno fatto giudicare giusta misura una doppia esposizione costituita ogni volta da tre opere di tre distinti artisti.
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Le considerazioni proposte dal curatore nel breve testo indirizzato agli artisti, frutto di una attiva e solidale collaborazione di Bruno Corà, muovono dalla determinazione di una temperatura, sentire il proprio tempo come drammatico per l’arte. Segno dell’emergere di questioni vitali per la stessa sopravvivenza dell’espressione artistica, ma nella consapevolezza che la vitalità dell’arte dipende in maniera essenziale dalla resistenza che la figura dell’artista sa opporre alle spinte dell’eterno nuovismo; dipende dalle modalità del fare, capaci di rispondere a quelle stesse spinte; e ancora dalla capacità del pubblico di individuare le esperienze artistiche significative in un panorama di proposte sterminato. E’ la quantità stessa anarchica delle proposte a minare alla radice quella storia interna dell’arte che colloca al centro, a protagonista della propria storia, la comunità degli artisti? Ma quella stessa quantità ci fa avvertiti della perdita del nucleo essenziale, genetico, da cui sgorga l’arte, il fantasma che dà vita all’immagine. Deprivata di fondatività, l’immagine si tramuta in risultato verificabile e al limite in pura comunicazione; diviene preda degli appetiti del nuovismo, dell’idea originale. E il panorama artistico si tramuta in una Wunderkammer, ma di prodotti artificiali.
Nella sua fenomenologia storica per contro l’artista mantiene il carattere di colui che vede oltre, tra i poeti e gli scienziati. Ma è figura eccentrica perché muove sempre da sé, vale a dire da una individualità. E non basta essere un corpo e una psiche per essere un individuo. E non basta essere colto per vedere contemporaneamente dove va il mondo e indicare con l’opera cosa il mondo non vede o calpesta o vilipende.
Da queste questioni spinose il curatore muove in direzione dell’artista, chiedendo una sua pronuncia, nella speranza di poter ricostituire brandelli di un dialogo all’interno delle arti.
Una tale verifica sarà possibile avviare a conclusione di questo breve ciclo di occasioni espositive ed è precisa volontà esplicitarla in un luogo specifico che sia di presentazione delle opere e di riflessione a più voci sulle stesse.
Immagine: Hidetoshi Nagasawa
Mostra e catalogo a cura di Mauro Panzera
Ufficio stampa: Scarlett Matassi – 347-0418110 - scarlett.matassi@virgilio.it
Inaugurazione giovedì 31 maggio dalle ore 18,30
Seguirà un cocktail
Maria Grazia Del Prete Via di Monserrato, 21 - 00186 Roma
orario di visita dal martedì al sabato 13.30-19.30