e-studio
Milano
Via Massena, 17
02 29522716 FAX 02 29522716
WEB
Oriella Montin
dal 30/5/2007 al 29/6/2007
martedi-giovedi-venerdi: 15.30-19.00 sabato: 11.00-19.00

Segnalato da

Ornella Selenati



approfondimenti

Oriella Montin



 
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30/5/2007

Oriella Montin

e-studio, Milano

Una serie di foto-collage e un quadro a olio. La ricerca e' incentrata sull'insegna al neon dei cinema, quindi sull'involucro che costituisce il cinema, che lo fa spiccare di notte, che lo evidenzia, che ne garantisce l'esistenza.


comunicato stampa

Underworld - Un mondo senza dialoghi

L’artista parla di sé. Una serie di foto-collage e un quadro a olio sono le opere che costituiscono la mia mostra alla galleria e-studio. I foto-collage sono realizzati utilizzando una serie di fotografie scattate di notte alle insegne al neon dei cinematografi. Fotografie scattate di notte in varie città: Milano, Parigi, Londra.

La ricerca è incentrata sull’insegna al neon dei cinema, quindi sull’involucro che costituisce il cinema, che lo fa spiccare di notte, che lo evidenzia, che ne garantisce l’esistenza e gli conferisce fascino e importanza. Perché l’insegna al neon è la “soglia” del cinema, ci parla del cinema e delle sue suggestioni senza ricorrere alle immagini. Ma la scritta, che è anche metafora di “parola” (scritta o orale), ha surclassato l’immagine.

Ciò va ad avvalorare l’idea che la comunicazione si perde, la parola si spezza, la frase è mozza. Non c’è dialogo, nonostante il bombardamento di immagini, di slogan pubblicitari per vivere meglio e l’overdose di programmi televisivi d’intrattenimento privi di vero interesse e manchevoli di autentico spessore ci portino a perder la cognizione della realtà e ci imbottiglino in un sistema pieno di condizionamenti. Personalmente cerco l’ambiguità nell’immagine che realizzo, perché solo così posso significare molteplici sfumature di uno stesso concetto e ciascuna di esse potrebbe essere vera. Mentre una dichiarazione esplicita non ha in sé la potenza del dubbio.
Le fotografie infatti, sono strappate o tagliate e successivamente assemblate in maniera tale da formare delle immagini astratte o comunque non riconducibili a quella originale.

Nel quadro “Metro Goldwyn Mayer” un arancio fluorescente sommerge l’insegna e l’immagine perde la sua forza visiva alludendo alla crisi dell’intero sistema cinematografico che già negli anni ’50 fece perdere all’intero complesso delle “majors” la loro monolitica graniticità.
Milano, maggio 2007

Inaugurazione ore 18.30

e-studio
Via lecco 5 - Milano
Orario: martedì-giovedì-venerdì 15.30-19.00, sabato: 11.00-19.00
Ingresso libero

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