"Terra" e' il titolo della mostra dove sono presentati 18 oli su tela di Alessandra Cassinelli e 4 sculture di Giuseppe Pulvirenti. Sono i viaggi a dettare il mood delle opere, nella scoperta progressiva di spazi assoluti dove la Terra sprofonda nelle tele e ne riemerge carica di rinnovata energia. L'umanita' che ne affiora e' quasi sacrale, raccolta in un mondo di figure irregolari, allungate in gesti amorosi e braccia infinite, pronte a raggiungere anche chi si sente molto lontano e solo. Mostra a cura di Raffaella Guidobono.
TAD concept store inaugura un ciclo di mostre a cura di TADLAB, la
factory creativa all'interno del nuovo negozio di 1200 mq nel centro
di Roma, in via del Babuino 155a.
Sono presenti 18 oli su tela di
Alessandra Cassinelli e 4 sculture di Giuseppe Pulvirenti. Sono i
viaggi a dettare il mood delle opere, nella scoperta progressiva di
spazi assoluti dove la Terra sprofonda nelle tele e ne riemerge
carica di rinnovata energia. L'umanità che ne affiora è quasi
sacrale, raccolta in un mondo di figure irregolari, allungate in
gesti amorosi e braccia infinite, pronte a raggiungere anche chi si
sente molto lontano e solo. La stessa Terra, i cui colori e fluidi
vitali sono la materia prima usata da Alessandra, offre a Pulvirenti
la possibilità di svelare durezze metalliche, forme geometriche
perfette e rapporti fissi per sempre. Come un bullone rosso minio in
un ponderoso recinto di possibilità .
Mostra a cura di Raffaella Guidobono
Racconta la luce gravida della canicola pantesca, la ridondanza dei turbanti a incorniciare, per contrasto, figure molto sottili, la sinuosa forma dei corpi femminei fissati nel calore di un crepuscolo azzurro, i gesti d'altri tempi, quelli a cui più nessuno bada.
E con l'abbondanza del colore steso a cuor leggero sulla tela, Alessandra Cassinelli restituisce il fascino arcaico di volti camuni, l'aspetto marziano di presenze aliene a cui destinare riti del corpo passati in disuso: l'atto di porgere una mano, inarcare la schiena, tuffarsi, fare la verticale, abbracciarsi.
TadLab presenta 14 oli su tela, di varie dimensioni, alcuni mai esposti prima. Dai neri vibranti dei contorni tracciati sulla tela sfocia la sensualità in un modo quasi divertito, con attenzione all'ironia della sorte toccatale nell'arte contemporanea, un tempo molto più ardita e oggi sempre meno provocatoria nonostante lo sforzo continuo di stupire. Il suo è un erotismo esotico, alleggerito attraverso immagini flessuose, dove l'armonia sta nel tratto. E' il padre Attilio, illustratore di libri per bambini, ad averle trasmesso la semplicità del segno, proprio dei disegnatori.
A 19 anni, ovvero 17 anni fa, Alessandra Cassinelli inizia a dipingere oli su tela. Solo per sé, senza clamore. In poco tempo sopraggiunge la tentazione di rilavorare le opere finite con l'uso di smalti e terre colorate: nero e porpora di Carloforte, Blu Tuareg del Marocco, ma anche l'intonaco bianco e terroso trovato a Pantelleria in una bottega di colori. Sono i viaggi a dettare il mood delle opere, nella scoperta progressiva di spazi assoluti dove la Terra sprofonda nelle tele e ne riemerge carica di rinnovata energia.
La devozione corre indietro fino alle matite di Schiele e Klimt, l'ispirazione risale a Dubuffet e a molta Art Brut, con la riappropriazione di un mondo di figure irregolari, allungate in gesti amorosi e braccia infinite, pronte a raggiungere anche chi si sente molto lontano e solo.
Una sintesi espressiva dovuta forse agli anni di arte-terapia trascorsi a contatto con portatori di handicap, dotati di una fisicità convulsa, spesso priva di controllo e per questo più generosa. La cura consiste nello scoprirsi capaci di creare forme nuove usando gli strumenti che conosciamo meglio. Da qui sorge l'universo di uomini e donne uniti dal desiderio di trovare il lato più espressivo di sé.
Disponiamo intorno alle tele, 3 lavori di Pulvirenti. Per le opere dello scultore siracusano sono stati spesi confronti con quelle di Duchamp, ma l'accostamento è riduttivo. I suoi pezzi non sono certamente ready-made, a meno che non si voglia considerare come un riutilizzo di oggetti d'uso, l'appropriarsi di forme esistenti non sempre percepibili. La stessa Terra, i cui colori e fluidi vitali sono la materia prima usata da Alessandra, offre a Pulvirenti la possibilità di svelare durezze metalliche, forme geometriche perfette e rapporti fissi per sempre. Come un bullone rosso minio in un ponderoso recinto di possibilità . Se alcuni degli oggetti di Pulvirenti alludono all'impossibilità delle illusioni ottiche, sembrano quasi contraddirsi con il loro spensierato ma serio esistere. Le sculture costituiscono in questo senso un centro o meglio una serie di centri attorno a cui può ruotare la concettualità capovolta di Duchamp, pronta per l'uso e il consumo dello spettatore. Giuseppe Pulvirenti nasce a Siracusa nel '56 e dopo l'Istituto Statale D'Arte nella sua città , frequenta il corso di Pericle Fazzini all'Accademi di Belle Arti di Roma. nel 90 riceve il Premio Acquisto alla Biennale di Venezia e nel 92 il Framart Studio di Milano gli dedica la prima personale. Dal 1984 a oggi ha partecipato a numerose mostre in Italia e all'estero.
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