Matilde Meucci - Ufficio Stampa
La mostra che da il via all'attivita' del museo, curata da Luigi Ficacci e Alessandro Tosi, e' dedicata ad una selezione di opere della donazione Argan. Attraverso l'ottica di uno dei protagonisti della cultura contemporanea, saranno ripercorse le ricerche grafiche di alcuni degli artisti piu' significativi del secondo '900.
Opere grafiche dalla donazione Argan
a cura di Luigi Ficacci e Alessandro Tosi
Si inaugura a Pisa il Museo della Grafica con una mostra dal titolo Segni Multipli.
Opere grafiche dalla donazione Argan. Ospitato negli ambienti di Palazzo Lanfranchi,
il Museo della Grafica nasce per volontà del Comune di Pisa e dell'Università di
Pisa, che insieme intendono presentare alla città una struttura originale e di
grande suggestione che integra, a livelli di eccellenza, il sistema museale
cittadino. Viene così restituito alla città uno dei palazzi più belli e affascinanti
dei lungarni, Palazzo Lanfranchi, già sede di uffici comunali e spazio per mostre
temporanee.
Il Museo della Grafica ospita le collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe del
Dipartimento di Storia delle Arti dell'Università di Pisa, raccolta di grafica sorta
nel 1957 per iniziativa di Carlo Ludovico Ragghianti e che ha fatto di Pisa un
centro d'avanguardia nella conoscenza e nello studio dell'arte contemporanea.
Il Museo della Grafica si configura come una delle più importanti raccolte pubbliche
di grafica contemporanea, in grado di presentare a studiosi, studenti e appassionati
un panorama di ampio respiro sulle ricerche artistiche che hanno percorso il XX
secolo, con notevole livello qualitativo e attraverso il taglio critico e la grande
lezione intellettuale e morale di personaggi come Timpanaro, Ragghianti e Argan.
La mostra che da il via all'attività del museo, curata da Luigi Ficacci e Alessandro
Tosi, è dedicata ad una significativa selezione di opere della donazione Argan.
Attraverso l'ottica eccezionale di uno dei protagonisti della cultura contemporanea,
saranno ripercorse le ricerche grafiche di alcuni degli artisti più significativi
del secondo '900.
Segni multipli nel senso di una panoramica delle molteplici ricerche degli artisti
italiani in anni di intense meditazioni formali in cui proprio l'impegno di studioso
e di intellettuale di Argan, mai disgiunto da una convinta e appassionata
partecipazione alla vita politica, aveva aperto orizzonti nuovi ai linguaggi
dell'arte contemporanea, consentendone un pieno riconoscimento nel contesto di un
dibattito internazionale. Se già nell'immediato dopoguerra Argan affrontava con
esemplare sintesi interpretativa i temi legati alle avanguardie europee - dal
cubismo all'astrattismo, da Picasso a Moore, da De Stijl a Gropius - è con i primi
anni '60 che maturava le profonde riflessioni sulla funzione sociale ed educativa
dell'arte attraverso la ridefinizione dei suoi presupposti teorici, laddove il
superamento delle problematiche estetiche apriva a un rinnovato interesse per le
arti applicate e per i rapporti con la tecnologia e l'industria.
Molte delle stampe esposte documentano la fitta rete di rapporti di stima e amicizia
con gli artisti che ne hanno seguito e condiviso il pensiero critico. Oltre alle
opere di alcune delle presenze più rilevanti dell'arte italiana in un arco di tempo
che dal dopoguerra arriva ai primi anni '80 (da Capogrossi a Vedova, da Conti a
Mastroianni, da Munari a Strazza) acquistano ad esempio un particolare significato
le opere di alcuni degli artisti del "Gruppo Uno" (Nicola Carrino, Nato Frascà,
Achille Pace, Pasquale Santoro e Giuseppe Uncini), nato a Roma nel 1962 e che
trovava proprio in Argan il riferimento teorico.
Segni multipli, quindi, anche e soprattutto per il ruolo dato alla stampa e al
multiplo in un'accezione etica ancor prima che estetica, come momento
imprescindibile per una più vasta diffusione e comprensione del fare artistico in
una dimensione di impegno sociale.
Comitato scientifico: Paola Argan, Luigi Ficacci, Antonio Pinelli, Lucia Tomasi
Tongiorgi, Alessandro Tosi
Con la collaborazione di: Nadia Marchioni
Segreteria organizzativa: Sabrina Balestri, Antonella Riacci, Alice Tavoni
Allestimento: Marco Guerrazzi.
Con la collaborazione di: Olga Guerrucci, Maurizio Malasoma.
Il Museo della Grafica
Ospitato negli ambienti di Palazzo Lanfranchi, il Museo della Grafica nasce per
volontà del Comune di Pisa e dell'Università di Pisa, che insieme intendono
presentare alla città una struttura originale e di grande suggestione che integra, a
livelli di eccellenza, il sistema museale cittadino.
Il Museo della Grafica ospita le collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe del
Dipartimento di Storia delle Arti dell'Università di Pisa, raccolta di grafica sorta
nel 1957 per iniziativa di Carlo Ludovico Ragghianti e che ha fatto di Pisa un
centro d'avanguardia nella conoscenza e nello studio dell'arte contemporanea.
Il Museo della Grafica si configura come una delle più importanti raccolte pubbliche
di grafica contemporanea, in grado di presentare a studiosi, studenti e appassionati
un panorama di ampio respiro sulle ricerche artistiche che hanno percorso il XX
secolo, con notevole livello qualitativo e attraverso il taglio critico e la grande
lezione intellettuale e morale di personaggi come Timpanaro, Ragghianti e Argan.
Collezioni
La raccolta Timpanaro
La raccolta di opere grafiche formata dall'illustre scienziato e storico della
scienza Sebastiano Timpanaro, donata all'Università di Pisa dalla vedova Maria
Timpanaro Cardini e dal figlio Sebastiano Timpanaro junior, costituisce il primo,
prestigioso nucleo del Gabinetto Disegni e Stampe.
La raccolta è costituita da più di mille pezzi e si distingue in modo particolare
per la sezione otto-novecentesca. Al prezioso nucleo di acqueforti di Giovanni
Fattori e al corpus di incisioni ottocentesche, si uniscono disegni e incisioni di
molti dei protagonisti di un primo Novecento vissuto da Timpanaro con intensa
partecipazione: da segnalare in tal senso i fogli di Renato Birolli, Corrado Cagli,
Massimo Campigli, Domenico Cantatore, Felice Carena, Carlo Carrà, Pietro Consagra,
Primo Conti, Giorgio De Chirico, Pericle Fazzini, Lucio Fontana, Renato Guttuso,
Carlo Levi, Mino Maccari, Mario Mafai, Giacomo Manzù, Marino Marini, Ottone Rosai,
Toti Scialoja, Ardengo Soffici, Arturo Tosi, Alberto Viani, Lorenzo Viani, Giuseppe
Viviani e Tono Zancanaro. Particolare valore assumono le incisioni di Giorgio
Morandi e Luigi Bartolini - autori che hanno firmato pagine tra le più alte
dell'incisione novecentesca - e le prove grafiche di Eugenio Montale, nate ai tavoli
delle "Giubbe Rosse" a Firenze proprio grazie ai suggerimenti dell'amico Timpanaro.
I doni degli artisti
Ininterrotto è stato l'accrescimento delle raccolte del Gabinetto Disegni e Stampe
tramite le donazioni degli artisti, iniziate nel 1957 grazie agli appelli rivolti da
Ragghianti ad artisti italiani e stranieri. Da segnalare l'ingresso di opere di
autori come Giuseppe Capogrossi, Fabrizio Clerici, Emilio Greco, Ennio Morlotti,
Bruno Munari, Achille Perilli, Arnaldo e Giò Pomodoro, Picasso, Aligi Sassu,
Vittorio Tavernari, Ernesto Treccani, Emilio Vedova o Alberto Ziveri.
Rilevante per quantità e qualità è il nucleo di opere dell'architetto futurista
Mario Chiattone, donato nel 1965 e preziosa testimonianza di una produzione
estremamente significativa nel panorama dell'architettura italiana del '900.
La donazione Argan
Si tratta di un prezioso nucleo di oltre 600 tra incisioni e disegni che documentano
le amicizie e le relazioni del grande storico e critico d'arte Giulio Carlo Argan
(Torino, 1909-Roma, 1992) con generazioni di artisti di diversa formazione e
cultura, rappresentativi degli orientamenti dell'arte italiana del secondo '900. La
raccolta, donata all'Università di Pisa dalla figlia Paola Argan e da suo figlio
Andrea, comprende ad esempio opere di Carla Accardi, Luigi Boille, Giuseppe
Capogrossi, Primo Conti, Antonio Corpora, Umberto Mastroianni, Luciano Minguzzi,
Bruno Munari, Concetto Pozzati, Mauro Reggiani, Guido Strazza, Giuseppe Uncini e
Emilio Vedova, offrendo così uno scenario emblematico di un momento di particolare
intensità e problematicità di quelle ricerche artistiche che hanno trovato in Argan
un imprescindibile punto di riferimento critico e teorico.
Il deposito perpetuo della Calcografia Nazionale
Nel 1967 la Calcografia Nazionale di Roma ha concesso in deposito al Gabinetto
Disegni e Stampe una serie cospicua di incisioni, spesso in tirature ottocentesche.
Repertori di numismatica, di glittica, di statuaria ed urbanistica antica si
affiancano così alle numerose incisioni di traduzione, sia in campo artistico che
antiquario (da Raffaello, Michelangelo, Albani, Reni, Poussin etc.).
Il patrimonio documentario
Il Gabinetto Disegni e Stampe presenta una ricca collezione di materiale
bibliografico e documentario inviato dagli artisti e dalle gallerie d'arte, che
copre un arco cronologico dagli anni '50 agli anni '70. Si tratta di documenti
relativi a mostre di artisti tenute in diverse sedi d'Italia e comprende circa oltre
3.500 fra piccoli cataloghi, depliants, opuscoli, pieghevoli, inviti; un centinaio
di manifesti di contenuto artistico, politico e satirico; biglietti da visita,
fotografie, ritagli e recensioni da vari quotidiani e riviste, bozze di stampa,
curricula di artisti.
Multimedia
Il Museo della Grafica prevede una sezione dedicata alla multimedialità e al
rapporto tra le nuove tecnologie e la creazione artistica, dal documentario
sull'arte alle frontiere attuali dell'arte elettronica.
Ufficio stampa
Università di Pisa
Antonio R. D'Agnelli
tel. 050 2212 531 fax 050 2212 678
mail: a.dagnelli@adm.unipi.it
Spaini & Partners tel. 050 36985
Matilde Meucci C 349 2381566 email matilde.meucci@spaini.it
Guido Spaini C 347 1419507 email guido.spaini@spaini.it
Museo della Grafica
(Palazzo Lanfranchi) - Pisa
Orario:
giugno settembre 17 - 20,
Ottobre dicembre 15 - 19.
Ingresso libero