Umberto Moggioli
Gino Rossi
Pio Semeghini
Armando Pizzinato
Neno Mori
Corrado Balest
Virgilio Guidi
Giovanni Cesca
Romano Lotto
Ercole Monti
Stefano Cecchetto
L'estetica dell'acqua nella pittura del Novecento. La mostra presenta 40 opere, provenienti per la maggior parte dalla collezione della Fondazione di Venezia, che descrivono avanguardie artistiche sempre diverse e affascinanti.
L'estetica dell'acqua nella pittura del Novecento
a cura di Stefano Cecchetto
Sabato 16 giugno 2007 alle ore 18.00 presso il Museo del Paesaggio del Comune di Torre di Mosto verrà aperta, in concomitanza con l’inaugurazione del Museo stesso, la mostra dal titolo “Tra mare e laguna” – L’estetica dell’acqua nella pittura del ‘900 . L’Amministrazione Comunale di Torre di Mosto, grazie al contributo della Fondazione di Venezia e alla collaborazione della stessa per i determinanti prestiti delle opere, della Regione del Veneto e della Provincia di Venezia, presenta una mostra dedicata al tema della Marina nella pittura del Novecento Veneto.
I nomi più significativi del secolo scorso hanno trattato il tema del mare utilizzando gli strumenti di un “mestiere”, la pittura, che varia nel tempo e nello stile la poetica di una sua raffigurazione sempre stimolante e coinvolgente.
La stupita ammirazione dell’artista che guarda il mare presuppone un “punto di vista” mirato a ricercare l’origine della vita e dell’uomo; un’introspezione che nella rappresentazione supera la pura descrizione del paesaggio per diventare espressione di uno stato d’animo.
La mostra presenta quaranta opere, provenienti per la maggior parte dalla collezione della Fondazione di Venezia, che descrivono nel passare del tempo, il cambio di stili e avanguardie artistiche sempre diverse e affascinanti. Partendo dalla fine dell’Ottocento con la visione onirico-figurativa di artisti quali Emma e Beppe Ciardi, passando ai movimenti più significativi del Novecento, la scuola di Burano con i suoi protagonisti Umberto Moggioli, Gino Rossi, Pio Semeghini, per arrivare alle avanguardie astratte con Armando Pizzinato, Neno Mori, Corrado Balest fino a Virgilio Guidi che ha risolto la visione del paesaggio condensando in un titolo “Marina” l’emozione infinita di una linea d’orizzonte tra cielo e terra. Chiude la mostra un omaggio a tre artisti contemporanei che hanno recuperato la “continuità nella tradizione” e tuttora proseguono il percorso della pittura del Novecento: Giovanni Cesca, Romano Lotto, Ercole Monti.
IL MUSEO DEL PAESAGGIO
Il 16 giugno 2007 inaugura ufficialmente al pubblico il nuovo Museo del Paesaggio situato presso la sede di Torre di Mosto in località Sant’Anna di Boccafossa; il Museo, voluto dall’Amministrazione di Torre di Mosto, che ha trovato quest’anno piena collaborazione con la Regione Veneto, la Provincia di Venezia e soprattutto con la Fondazione di Venezia, è finalizzato alla raccolta di opere di artisti del Novecento che hanno operato prevalentemente nel Veneto e che hanno per tema principale la rivisitazione del paesaggio particolarmente della regione.
Il nucleo del suo programma espositivo e della costituenda collezione stabile, è il Veneto incantato del primo Novecento, a partire dalla linea di confine tra terra e mare, la costa luminosa dell’Adriatico, tutta contrassegnata da lagune, marine strepitose, dune sabbiose, distese liquide che giocano perennemente con l’infinito orizzonte.
Tutte convergono, quasi a trovare una misura e un senso superiore della loro indefinibilità, nella città di Venezia e nella sua laguna. Alle sue spalle, in un dialogo tra acqua e solido che il ‘900 ha rinnovato, una striscia di terra che la Bonifica del ‘900 ha fatto sorgere come un miracolo dal nulla, tutta intessuta dei nastri liquidi dei canali e dei fiumi, da prati verdissimi, campi colorati di girasoli, grano, frumento e papaveri, da pinete di pini marittimi, da boschetti di pioppi.
Su tutto, sempre presente, un cielo colmo di eventi luministici: albe, tramonti, temporali fantasmagorici, nuvole libere presentano, seguendo le stagioni, uno spettacolo incessante, una recita celeste a scala cosmica. E, a testimoniare di una presenza umana che in questo nuova natura si insedia, le tracce dei casolari dispersi nella campagna, punti ordinati in lunge file, architetture severe per un lavoro duro; appaiono le grandi case per i mezzadri, con pozzo, stalle, fienili e animali. Alle spalle di questo Veneto nuovo, quello che i secoli precedenti hanno già reso un’icona, il Veneto del paesaggio collinare, della civiltà delle ville, di una natura armoniosa e ordinata da secoli di lavoro agricolo: il trevigiano, il padovano, il vicentino, il veronese su su fino alle Alpi.
Il Museo del paesaggio di Torre di Mosto incentra quindi la sua memoria e la ricerca intorno alla rappresentazione del Veneto, di un certo Veneto, così come gli artisti l’hanno “inventato” tra fine ottocento e il primo novecento; ponendo a confronto i diversi “linguaggi” pittorici che si sono succeduti e le visioni che ne sono scaturite, partendo da Venezia, ma allargando l’attenzione a tutto quell’assieme di idee, opere e artisti che attingendo e talvolta essendo protagonisti del laboratorio veneziano, hanno guardato la “provincia”, di essa hanno colto moti ed essenze vitali, un respiro di ritmi, colori, suoni che nascono dallo stesso humus dal quale è sorta la straordinaria fioritura di poeti che il Veneto e la costa adriatica hanno avuto nel secolo scorso. E basterà citare Giotti, Marin, Noventa, Valeri, Pascutto, Calzavara, Zanzotto.
Pittura e poesia; è questo intreccio il secondo argomento che il Museo intende porre nel suo programma di lavoro.
Alla collezione stabile si aggiungeranno mostre temporanee sul contemporaneo, per offrire un costante dialogo tra visioni, poetiche e linguaggi tra artisti di epoche diverse
Queste stesse mostre, come si è voluto fare sin da quest’anno, saranno organizzate assieme ai comuni del nostro litorale e, durante il periodo estivo, troveranno in essi luoghi espositivi per rendere questa valorizzazione del paesaggio veneto un motivo permanente della stagione turistica .
Quello delineato è, in sintesi, il programma di lavoro che la nuova istituzione museale che nasce si prefigge per gli anni futuri. Può sembrare troppo ambizioso che un simile progetto nasca in un piccolo comune, come è quello di Torre di Mosto. Ma esso è al centro di un paesaggio di Bonifica del Veneto meridionale e della provincia di Venezia in cui, quasi miracolosamente, si possono ancora trovare viste, scorci, orizzonti che al Veneto degli anni ’50 direttamente rinviano; che si è sottratto in gran parte a quella distruzione del paesaggio che lo sviluppo industriale della seconda metà del secolo scorso ha provocato in tutta la nostra regione.
Un Museo del Paesaggio inserito in un “Paesaggio”
È a questo “Paesaggio”, memoria e risorsa del nostro territorio, che il Museo del paesaggio di Torre di Mosto vuole alludere, a questo richiamare, singoli e Istituzioni; chi verrà a visitarlo dalle spiagge del litorale durante i mesi estivi, dalla regione e dalla provincia di Venezia durante tutto l’anno, dalle stesse cittadine del Veneto Orientale, dovrà transitare dentro questo paesaggio “reale”; per poi, alla visione e agli stimoli di un “nuovo” e più profondo “vedere”che gli artisti di questo museo sapranno suscitargli, “fecondarlo”, ricostruirlo nel loro stesso spirito.
Inaugurazione ore 18
Museo del Paesaggio
via Boccafossa - Torre di Mosto (VE)
Orario: da martedì a venerdì ore 16.00-19.00 sabato e domenica ore 10.00-12.00 / 16.00-19.00
Ingresso libero