Tra swing e colore: una sequenza di immagini che, impostate sul ritmo serrato, evocano la sensazione di un'osmosi totale tra la partitura sinfonica e ogni singolo elemento delle composizioni.
Tra swing e colore
a cura di Liletta Fornasari e Daniela Meli
Arezzo – S’inaugura lunedì 18 giugno alle ore 18.00 presso la sede della Confindustria ad Arezzo la mostra antologica del maestro Lucio Gnalducci, pittore e musicista di notevole talento. Il percorso espositivo con cui si presenta questa mostra antologica è scandito da due momenti diversi nell'espressione finale, ma accomunati da una stessa condivisione di intenti e di sentire.
Appassionato protagonista, nonché ''mentore'' eccellente della musica jazz, Gnalducci si rivela un artista capace di concretizzare e dare quindi forma ai suoni attraverso una sequenza di immagini che, impostate sul ritmo serrato, evocano e comunicano la sensazione di un'osmosi totale tra la partitura sinfonica e ogni singolo elemento delle composizioni. Queste sono da leggere come ''assoli'' musicali, dove ogni pennellata, strettamente connessa alle altre, diviene insostituibile portatrice di senso. Intensità cromatica è il filo conduttore, una sorta di latente pentagramma, che scandisce il ritmo, oltre ad esaltare il significato che ogni singolo ''oggetto'' rappresentato vuole indicare.
Come detto due sono i periodi che la mostra presenta ed il primo trae ispirazione dalla realtà. Lucio Gnalducci dapprima si è dedicato ai generi della natura morta, del paesaggio e del ritratto, indagando il tempo e lo spazio. Interrogandosi sul visibile e, dipingendo, stende col pennello un pensiero, intrecciando emozioni e riflessioni intorno alla natura. Nelle opere figurative il soggetto ritratto acquista risalto e plasticità, secondo un processo di decantazione e intensificazione dell’immagine, che si dispiega entro un alone di profondo silenzio. Gli scorci urbani, le barche sulla spiaggia, i pini marittimi, le case della campagna toscana, le figure umane, gli utensili domestici raffigurati dallo Gnalducci sono tutti indistintamente generati da un impulso coloristico e formale improntato alla definizione di un ordine spaziale, alla modulazione e distribuzione calcolata degli elementi, ovvero alla trasposizione poetica del dato fisico, trasfigurato mentalmente e mediante un filtro cromatico soffuso e, a sprazzi, rarefatto. Tuttavia, entrambi i percorsi evidenziano l’abilità e la padronanza della tecnica punto di forza dell’intera produzione di Lucio Gnalducci.
Inaugurazione ore 18
Palazzo della Confindustria
Via Roma, 2 -Arezzo
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 18,00
Ingresso libero