Safir. Si tratta di un'unica grande installazione; nella prima sala, quella della mente, campeggia al centro un enorme testa da cui fuoriescono aforismi e citazioni che s'imprimono sulla parete. La seconda ospita la parte piu' emotiva dell'essere umano, quella del cuore e della spiritualita'.
Safir
Il 15 giugno presso la Sala del Castellare di Palazzo Ducale di Urbino viene presentata la mostra personale dell’artista nubiano Fathi Hassan. Safir è l’apostolo, l’ambasciatore di emozioni e pensieri d’amore alle persone amate e lontane, come un fiume - racconta Fathi - che porta messaggi d’amore attraverso i villaggi. All’interno delle tre sale dello spazio espositivo, Fathi costruisce un racconto nubiano che si articola intorno alle sei città più importanti della Nubia: Kom Ombo, Toshka, Luxor, Assuan, Abu Simbel, Wadi Halfa.
Il racconto non segue schemi tradizionali, non ha inizio né fine, è come un fluire di pensieri senza struttura narrativa. Fathi lo descrive come un fiume che scorre, nessuno conosce il perché, lo vede, ne gode e gli fa compagnia. Nella narrazione il racconto prende la forma di un uomo gigante che vive, sogna in compagnia di un flauto, del fruscio delle foglie e del sussurro dell’acqua. Ogni stanza ospita una parte del corpo: la testa, il busto e infine le gambe.
Si tratta di un'unica grande installazione; nella prima sala, quella della mente, campeggia al centro un enorme testa da cui fuoriescono aforismi e citazioni che s’imprimono sulla parete. La seconda ospita la parte più emotiva dell’essere umano, quella del cuore e della spiritualità. Infine, la sala che corrisponde alle gambe e ai piedi di questo grosso essere vivente, è quella del movimento e termina il racconto con una serie di disegni.
Con questa mostra, Fathi richiama, nel suo stile sempre estremamente personale, la sua memoria e quella del popolo nubiano. Con una bellissima immagine Fathi descrive questa mostra: “Prova a buttare l’acqua sopra la sabbia calda e con l’aria afosa, ancor prima che arrivi a terra, sarà evaporata, non ci sarà più alcuna traccia, solo il Silenzio dei miei Avi e la Sabbia.”
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Della Rovere Arte a cura di Micaela Nardi, con testi di Kathleen Goncharov ed Elisabeth Harney, e intervista all’artista a cura di Mary Angela Schroth e Micaela Nardi.
Palazzo Ducale
piazza Duca Federico, 107 - Urbino (PU)
Orari: lunedì venerdi 16/20 Sabato e festivi 10/13- 16/20
Ingresso libero