Lu pisce. La mostra e' a meta' tra racconto e reportage: le foto di scena di Alessandro di Giugno, le carte nautiche ed il video testimoniano il viaggio, descritto da Contin anche con un diario-disegno.
Lu pisce
La mostra “Lu pisce” di Andrea Contin segue la sua vocazione itinerante iniziando un tour per i luoghi di mare, che la vedranno quest’anno a Sottomarina di Chioggia, presto a Palermo ed in futuro in tutto il Mediterraneo.
Dopo il prestigioso esordio del video alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino nel 2005, all’interno della rassegna Clip.it a cura di Luca Beatrice, e dell’intero progetto lo scorso anno nella splendida sede di Palazzo Moroni a Padova, a cura di Enrico Gusella e promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo e dal Centro Nazionale di Fotografia, il viaggio comincerà con la ''Festa del pesce azzurro'' che si terrà dal 22 giugno all'8 luglio in piazza S. Todaro a Sottomarina di Chioggia, con il Patrocinio della Provincia di Venezia, del Comune di Chioggia e della Fondazione Pesca.
La scelta della prima tappa non è casuale ma coincide con un luogo della memoria dell’artista, che qui ha trascorso le sue prime estati e qui ha scoperto il suo proprio mare. Il contesto è la festa di piazza, con la cucina tipica a base di pesce, la musica da ballo e la mostra dei nodi marinari di Ariosto Salvagno, marinaio ed artigiano abilissimo. È questo clima semplice e paesano a far da perfetta cornice a Lu pisce, racconto simbolico e diretto, storia di mare, d’amore e di morte.
All'interno della scuola adiacente la piazza “una serie di immagini racconteranno semplici momenti di vita quotidiana dei pescatori siciliani che accompagnano Contin in questo viaggio. L’artista si allontana, anche solo per un giorno, dalle sue abitudini, per immergersi in una realtà caratterizzata da emozioni forti e al tempo stesso semplici. Così facendo diventa un pescatore come tutti gli altri e come tale si comporta, impersonando l'uomo di mare, per il quale altre sono le priorità. Quello che ne risulta è una profonda riflessione sull'Uomo, il Fato, le leggi della Natura, la lotta tra la preda e il cacciatore, la morte. Sono questi i temi indagati dall'artista, che ancora una volta usa il suo corpo come una provocazione e al tempo stesso come un divertimento, con una forte presenza fisica.
La mostra è a metà tra racconto e reportage: le foto di scena di Alessandro di Giugno, le carte nautiche ed il video testimoniano il viaggio, descritto da Contin anche con un diario-disegno. A fare da sfondo la voce di Modugno che canta il pianto più amaro, lo strazio del cuore del pesce spada nel distacco atroce: si tu mori vogghiu muriri ansemi a tia; si tu mori ammuri miu vogghiu muriri...” (Floriana Riga)
La mostra sarà accompagnata dai testi di Enrico Gusella, critico d’arte e curatore dell’edizione padovana, di Marina Giordano, critica d’arte, ispiratrice e promotrice del progetto, di Maria Grazia Ciani, nota grecista e preziosa amica, e di Lara Facco, critica d’arte nonché compagna dell’artista, per l’occasione calata nei panni di Penelope.
Piazza S. Todaro
Sottomarina