Skin & Punk. La delicatezza formale degli oggetti di design degli Indaco si incontra con la spensieratezza concettuale di Pasquini: Design e ironia si fondono.
Skin & Punk
Indaco Design (Skin) e Stefano Pasquini (Punk) rappresentano due forme di arte diverse, ma complementari. La delicatezza formale degli oggetti di design degli Indaco si incontra con la spensieratezza concettuale di Pasquini: Design e ironia si fondono per dare origine ad un percorso originale, vivace e creativo.
INDACO DESIGN:
Leggerezza, preziosità, forma, cromatismo sono le linee guida su cui si basano lo studio e la realizzazione della collezione ornamentarte che nasce dalla coesistenza della semplice materia quale la porcellana con la preziosità dei metalli nobili: oro, platino e argento.
I processi di lavorazione per la creazione di questi gioielli non permettono di ottenere oggetti seriali ma solo forme uniche differenti le une dalle altre.
Forme?
Contenitori?
Oggetti-convivio?
Gioco con l’ambiguità continua della porcellana biscuit.
L’alta temperatura a cui vengono sottoposti gli oggetti-convivio e l’uso di smalti atossici e impasti specifici permettono una reificazione tale da rendere le forme anche pirofile.
STEFANO PASQUINI:
Stefano Pasquini ha un rapporto di totale distacco dalla gestione normale della realtà. Tale operazione però non esclude una sua presa di posizione critica, piuttosto la rafforza. Il “distacco” infatti è dovuto a un forte senso di ironia che assicura quella presa di distanza proprio per aumentare quantitativamente la capacità di affrontare in modo disilluso e disinibito i fatti del presente con la certezza che esiste una impossibilità di comunicazione.
Pasquini assume personalità multiple abbandonandosi al flusso continuo dei paradossi della nostra società. Come Marcel Duchamp, non perde mai di vista questi suoi obbiettivi dimostrando una intenzionalità lucida e sarcastica che, stando a monte, unifica e dà senso alle sue varie “manifestazioni” sia che ci vengano propinate dai suoi video che dalle sue performance o dai suoi giochi di parole o dall’alto delle sue bandiere.
Uno dei punti più importanti di tutte queste “azioni” energetiche è costituito da una costante depauperazione estetica e da una conseguente operazione anestetizzante che fa assomigliare l’artista o, meglio, l’operatore a una specie di alieno, di diverso che emerge dal mondo normale non tanto per registrarlo quanto per metterlo in crisi di coscienza, ma con ironia e sarcasmo, non certo facendo ricorso a dotte e pesanti considerazioni.
(Alessandra Borgogelli)
Inaugurazione ore 21
Galleria L'Arte
Via Mazzini, 162 - Molinella (BO)
Ingresso libero