Il colore della valle. La mostra si articola in 5 sezioni, organizzate iconograficamente attorno all'evoluzione del linguaggio pittorico dell'artista: Gli autoritratti; Volti e gente della Val Vigezzo; La valle, i pascoli e oltre: dall'allegoria al paesaggio, stato d'animo; Prestinone; Bianco e nero.
Il colore della valle
a cura di Annie-Paule Quinsac
Le date e la geografia dicono molto. Un percorso di novantasette anni non è fatto
consueto, specie per l'epoca, e tanto più considerando che l'artista è 'dentro la
pittura' dai dodici anni, da quando cioè risulta iscritto alla Scuola di Belle Arti
Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore, in quella Val Vigezzo passata alla
storia come "valle dei pittori" proprio per la secolare tradizione di dinastie di
affreschisti e ritrattisti, richiesti in tutta Europa. E in questa sua valle Fornara
trascorrerà l'intera esistenza - a parte i soggiorni francesi, le brevi puntate in
Olanda e Belgio del 1909 e il tour sudamericano del 1911-12 -, eleggendola a 'luogo
dell'anima', scelta di vita e fonte primaria d'ispirazione per un'opera in cui la
consapevole e ostinata certezza delle proprie radici, operative e umane, viene via
via sempre più assumendo il significato di una strada alternativa, rispetto sia alle
categoriche posizioni ufficiali sia alla burrasca delle avanguardie, con cui,
nell'arco di un secolo, dovrà confrontarsi, e in qualche modo difendersi per
coerenza.
L'odierna mostra giunge, quale approfondimento arricchito da proposte inedite e in
una sede altrettanto idonea, a otto anni dall'antologica tenutasi in Palazzo delle
Albere a Trento e alla Permanente di Milano. Come la precedente, è curata da
Annie-Paule Quinsac e riannoda il lunghissimo itinerario di Fornara.
Gli inizi (1885-98), già modernisti e di stampo francese, sotto la guida di Enrico
Cavalli, vigezzino, trapiantato Oltralpe da piccolo e tornato alle origini ormai
artista maturo, insegnante alla citata Scuola Rossetti Valentini (con lui l'allievo
Fornara compie il suo primo viaggio a Lione nel 1894, prendendo diretta visione
della locale scuola realista, improntata sulla risoluzione cromatica della
luminosità e resa dello spazio).
L'adesione al divisionismo, con l'ingresso nel circuito internazionale di Alberto
Grubicy, e sotto l'influsso di Giovanni
L'Aquilone, 1902-04 (particolare)
Segantini (nel 1898 collabora - "umile aiutatore" si
definisce - al grandioso progetto segantiniano del Panorama dell'Engadina per
l'Esposizione di Parigi). Infine, lo sviluppo cadenzato e fortemente intimista
di un personale naturalismo, attraverso il quale, per oltre cinque decenni,
rielabora l'universo amato della valle, arrivando a sintetizzarne i tratti sino
all'essenziale. Un processo non alieno da messaggi simbolisti, né dagli eventi
vitali della cultura nazionale - tra futurismo, metafisica, Valori Plastici,
informale... -, ma segnato da una sorta di angoscia dell'estraneità, da una
sindrome da sopravvivenza che, nel 1922, portano all'irrevocabile decisione di
non partecipare più a rassegne ufficiali, nonostante un curriculum di prestigio
che, dopo l'esordio alla Triennale di Brera del 1891 (pubblica 'uscita' del
divisionismo), annovera tre Biennali di Venezia, con personale nel 1914; una
medaglia d'argento alla "Universal International Exhibition" di San Francisco
del 1900; tre edizioni dell'"Internationale Kunstausstellung"di Monaco (1901,
1903, 1905); la prima Quadriennale romana del 1902; il "Salon d'Automne" al
Grand Palais parigino del 1909; la Società Amatori e Cultori di Roma, 1915.
Ad Acqui Terme si presentano sessantaquattro dipinti, di cui almeno trenta noti solo
dalle riproduzioni - alcuni persino degli anni Venti -, ma non più visti dalla
scomparsa di Fornara nel 1968, che recenti svolte del collezionismo hanno reso
disponibili, corredati da un selezionato gruppo di venticinque opere grafiche,
testimoni di una forte indole emotiva che a volte negli oli viene subordinata a una
resa più canonicamente classica.
L'itinerario si articola in cinque sezioni, organizzate iconograficamente attorno
all'evoluzione del linguaggio pittorico: Gli autoritratti; Volti e gente della Val
Vigezzo; La valle, i pascoli e oltre: dall'allegoria al paesaggio, stato d'animo;
Prestinone; Bianco e nero.
Organizzazione: Galleria Repetto
Catalogo edizioni Mazzotta
Inaugurazione sabato 30 Giugno, ore 18.30
Palazzo Liceo Saracco
Via Bagni 1 - Acqui Terme (AL)
Orario: martedì - domenica: 10-12.30 / 15.30-19.30
Ingresso: intero euro 6,50 ridotto euro 4