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30/6/2007

Lilia Filloy

Spazio aperto, Milano

Teatro nocturno

Fin dall’antichità l'uomo ha sentito la necessità di antropoformizzare l’inspiegabile, l’ignoto, il divino. Per addomesticare il mistero collettivo, renderlo familiare, quindi delimitarlo alla sfera del tangibile, del rassicurante comprensibile. Nelle opere esposte invece si antropoformizza la sfera individuale, dal giocattolo infantile al sentimento drammatico. Le tele si popolano di creature degne di un teatro onirico, magico, freddo nell’ambientazione, caldo nell’espressività dell’artista.

Lo spazio scenico è definito dalla prospettiva-scacchiera o, in sua assenza, da stesure di colore, magistralmente trattato. Lilia Filloy, pittrice e scultrice argentina, mette in scena personaggi fantasmagorici, attori teatrali, elementi autobiografici in un notturno multiforme. Lo spazio dell’indefinito si apre.

Il mondo umano e quello animale si sfumano, si confondono, interagiscono in un gioco di interpretazioni. La congiunzione amorosa in una crisalide, il busto di una creatura zoomorfa dai pensieri umani. Chi interpreta chi? Chi imita chi? Non è rilevante. La linea di separazione si fa più sottile e la seduzione è riuscita.

Spazio aperto
via Fontanesi, 4 - Milano
Orario: 18-21
Ingresso libero

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