MACA - Museo Civico d'Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo
Acri (CS)
piazza Falcone, 1
0984 953309 FAX 0984 953309
WEB
Lo spazialismo e l'apporto veneziano
dal 15/6/2007 al 14/10/2007
9.30 - 13.30 e 17 - 21

Segnalato da

Boris Brollo




 
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15/6/2007

Lo spazialismo e l'apporto veneziano

MACA - Museo Civico d'Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo, Acri (CS)

Mostra collettiva


comunicato stampa

Mostra collettiva

a cura di Boris Brollo

Lucio Fontana, Anton Giulio Ambrosini, Virgilio Guidi, Tancredi, Luciano Gaspari, Gino Morandis, Edmondo Bacci, Ennio Finzi, Riccardo Licata, Vinicio Vianello, Mario De Luigi, Saverio Rampin, Bruno De Toffoli, Bruna Gasparini. Compagni di Strada: Giacomo Caramel, Biagio Pancino, Sandro Sergi ed Emilio Scanavino.

Con questa mostra sullo “Spazialismo Veneto”, il Museo d’Arte Contemporanea “Silvio Vigliaturo” di Acri (Cosenza) si apre ad uno dei movimenti storici più interessanti del dopoguerra che influenzò l’arte europea grazie alla presenza fulcro di Lucio Fontana suo teorico e ingegnoso artefice. Questi trovò nel Veneto artisti che si muovevano su questo versante e come si usava allora si allargavano le firme ai nuovi arrivati sotto ai manifesti lanciati dal Movimento, così critici come Berto Morucchio e la scrittrice Milena Milani vi poterono accedere assieme a grandi artisti del calibro di Mario De Luigi e Anton Giulio Ambrosini che con il citato Morucchio già nel 1945 avevano pubblicato dei testi attorno ad un nuovo concetto di spazio (Oggetto e Spazio in Pittura, edizioni San Marco,1945). Inoltre, il fertile terreno creatosi attorno alla Peggy Guggenheim, speranza per l’arte mondiale, vide molti giovani artisti come Tancredi (Parmeggiani), Gino Morandis, Edmondo Bacci, e tanti altri operare nella nuova direzione, dando luogo così ad un gruppo veneto ben agguerrito e capace che si mise in evidenza su scala nazionale.

Grazie anche ad un gallerista fra i più illuminati dell’epoca: Carlo Cardazzo della galleria Il Cavallino. Gli anni cinquanta videro anche un pittore storico come Virgilio Guidi già affermato affacciarsi sul fronte dello Spazialismo con tutta una serie di opere che lo coinvolsero sino alla fine. Un capitolo a parte, poi, meritano autori come Biagio Pancino e Riccardo Licata che stabilitisi alla fine degli anni cinquanta in Parigi mantennero contatti con gli artisti veneziani che rividero in Parigi quali Joppolo e Tancredi. Inoltre, molti artisti veneziani, come Giacomo Caramel e Sandro Sergi pur sentendosi legati alla natura veneta del paesaggio la intepretarano sotto una nuova spazialità estetica . Altri quali l’Emilio Scanavino pur affiancando gli spazialisti nelle loro mostre non si sentì mai appieno “spazialista” e diede il suo contributo più grande all’Informale italiano. Si chiuse, infine, con la firma dell’ultimo manifesto spazialista nel 1968 l’ultima grande stagione della pittura veneziana, oramai omologata ai livelli più generali.

In questa mostra si potranno ammirare, alcune opere inedite di Tancredi, Scanavino, Licata e Pancino. Due disegni: uno sulla locandina d’epoca di Lucio Fontana per una mostra spazialista al Cavallino di Venezia ed uno di una scultura di Bruno De Toffoli. Unico scultore del gruppo spazialista, così come unica presenza femminile del gruppo fu quella di Bruna Gasparini. Inoltre, un gruppo di vetri eseguiti dai maestri vetrai di Murano negli anni Sessanta, sotto la guida di Luciano Gaspari, fanno da legame “ideale” fra il Museo d’Arte Contemporanea “Silvio Vigliaturo”di Acri a vocazione vetraria ed una mostra d’arte che si muove su un concetto puramente esteticoma che trova applicazione anche nelle arti cosiddette “applicate”.

Il problema dell’ estetica applicato alla praticità dei manufatti artistici era un elemento molto sentito nel primo dopoguerra. Lo stesso artista Luciano Gaspari lavorò sin dalla fine degli anni cinquanta e sessanta per la Salviati di Murano chiamato allora da Carlo Scarpa, uno dei nostri massimi architetti e designer.Così per Vinicio Vianello di cui è presente una copia del Compasso d’Oro vaso in vetro del 1958. La sezione “I Compagni di Strada” riguarda gli artisti Giacomo Caramel, Biagio Pancino e Sandro Sergi che pur avendo un contatto continuo e vivendo per lunghi periodi in Venezia ne hanno assorbito idee e condiviso contenuti ma si sono diretti verso altri risultati, come fu per il grande Emilio Scanavino

Il catalogo riporta un testo importante di Luca Massimo Barbero, studioso consolidato sullo Spazialismo, ed una inedita prolusione del critico Berto Morucchio tenuta in occasione della morte di Guidi nel 1984, assieme ad una sua poesia inedita dedicata alle Marine dello stesso Guidi. Altre testimonianze d’epoca corredano il catalogo, editato dalla Matteo Editore di Treviso, assieme a foto d’epoca sugli stessi protagonisti.
La mostra si tiene in collaborazione con “Valmore Studio d’Arte” di Vicenza.

Museo Civico d'Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo
Piazza Falcone 1 - Acri (CS)
Orario: 9.30 - 13.30 e 17 - 21

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