Fotografare l'eros. Personale. In mostra 17 scatti fotografici in cui l'artista racconta storie fatte di solitudini, di scoperte, di amori e di erotismo velato, mai totalmente esplicitato. A cura di Vinny Scorsone.
Fotografare l'eros
a cura di Vinny Scorsone
La mostra, organizzata dalla Galleria d'arte Studio 71 di Palermo e curata da Vinny
Scorsone, è costituita da circa diciassette scatti fotografici, di formato cm.
100x100, stampati su lastre di gatoform.
"Fotografare l'eros", già esposta nei mesi di giugno e luglio presso la sede della
galleria Studio 71 a Palermo, città nella quale ha ricevuto un ampio consenso da
parte della critica e del pubblico che si è recato a vederla, sarà esposta al primo
piano della prestigiosa sede espositiva di Taormina (la fondazione G. Mazzullo, che
opera da anni nel campo della promozione della cultura, si trova all'interno del
Palazzo Duchi di Santo Stefano, bellissimo esempio dell'architettura siciliana del
trecento).
Scrive Vinny Scorsone in catalogo: "(.) In questa mostra Malena Mazza ci racconta
delle storie. Storie fatte di solitudini, di scoperte, di amori e di erotismo
velato, mai palesato esplicitamente.
Le sue foto, alcune di queste utilizzate anche per campagne pubblicitarie pubblicate
sul magazine PAP o su Glamour Italia, aprono una finestra su un mondo, quello
dell'Eros, che sa ancora essere delicato.
Le sue donne sono molto lontane da quelle raffigurate da Man Ray o da Helmut Newton
o da Irina Ionesco o da molti altri: sono le sue. Sono le donne di quest'epoca,
viste da una donna. Non solo oggetto di desiderio o icone dell'erotismo. Non fredde
arrampicatrici sociali o caldi stereotipi del femminino maschile. Non modelle
sensuali e misteriose. Sono madri, mogli, amanti, vecchie, manager, segretarie,
poliziotte, studentesse, commesse, casalinghe, insomma, normalissime donne, ma
consapevoli del proprio esistere.
Centri benessere, cibo, oggetti, il rapporto tra uomo e donna, il voyeurismo, sono i
temi principali attraverso i quali Malena Mazza interpreta il nostro tempo. Ed è
proprio il voyeurismo il filo conduttore di questa esposizione. Un voyeurismo
delicato, mai morboso. Le atmosfere sono lievi, luminose. Il bianco ovatta ogni cosa
trasmettendo una piacevole sensazione di complicità tra i soggetti fotografati e
l'osservatore.
Nulla è nascosto. Nessun scatto rubato. Le modelle sanno di essere osservate e
partecipano al gioco divenendo, così, padrone dello spettatore. (.)".
Inaugurazione 1 settembre 2007
Fondazione Giuseppe Mazzullo
vico de Spuches - Taormina (ME)
Orario: dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19 festivi inclusi.