Civica Galleria d'Arte Moderna - GAM
Gallarate (VA)
viale Milano, 21
0331 791266 FAX 0331 791266
WEB
Agostino Pisani
dal 6/10/2001 al 11/11/2001
0331 791266

Segnalato da

Sara Magnoli



approfondimenti

Fabrizia Buzio Negri



 
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6/10/2001

Agostino Pisani

Civica Galleria d'Arte Moderna - GAM, Gallarate (VA)

Agostino Pisani, l'infinita storia dell'uomo e delle cose. Legato o liberato dalle catene, in simbiosi con gli oggetti della sua vita quotidiana, permeato delle venature più affascinanti del legno: ma è sempre l'uomo, è sempre la condizione umana con i suoi ricordi, le sue aspirazioni, la sua spiritualità a porsi come rappresentazione primaria della scultura di Agostino Pisani, il "poeta della scultura" nato a Savona nel 1937 e trasferitosi, dopo aver a lungo vissuto in una Milano fucina di sperimentazioni artistiche, sul Lago Maggiore, dove oggi vive. Un protagonista della scultura italiana del Dopoguerra, allievo dello scultore Antonio Siri ad Albisola Mare prima, e amico di Piero Manzoni con il quale partecipa al Gruppo Azimuth poi, interessante esponente di un percorso artistico storico e contemporaneo.


comunicato stampa

Agostino Pisani, l'infinita storia dell'uomo e delle cose. Legato o liberato dalle catene, in simbiosi con gli oggetti della sua vita quotidiana, permeato delle venature più affascinanti del legno: ma è sempre l'uomo, è sempre la condizione umana con i suoi ricordi, le sue aspirazioni, la sua spiritualità a porsi come rappresentazione primaria della scultura di Agostino Pisani, il "poeta della scultura" nato a Savona nel 1937 e trasferitosi, dopo aver a lungo vissuto in una Milano fucina di sperimentazioni artistiche, sul Lago Maggiore, dove oggi vive. Un protagonista della scultura italiana del Dopoguerra, allievo dello scultore Antonio Siri ad Albisola Mare prima, e amico di Piero Manzoni con il quale partecipa al Gruppo Azimuth poi, interessante esponente di un percorso artistico storico e contemporaneo.

Una sua antologica, curata da Fabrizia Buzio Negri, è ospitata nelle sale della Civica Galleria d'Arte Moderna di viale Milano 21 a Gallarate (Va) dal 7 ottobre all'11 novembre 2001 (inaugurazione il 7 ottobre alle 11).
La mostra si sviluppa su una duplice esposizione: nello stesso periodo saranno infatti esposte anche piccole sculture e disegni dell'artista alla Galleria Ghiggini di via Albuzzi a Varese.
Agostino Pisani inaugura la stagione espositiva 2001/2002 alla Civica di Gallarate: un nome prestigioso che torna sulla scena espositiva dopo qualche tempo di assenza. Anche per questo motivo l'antologica alla Civica di Gallarate assume una dimensione ancor più particolare.
Giovanissimo frequentatore, come si accennava, dello studio di Antonio Siri, ad Albisola Mare, punto di incontro di molti artisti negli Anni Cinquanta, Pisani vanta la sua prima personale nel 1958 alla Galleria del Cavallino a Venezia e si trasferisce definitivamente l'anno successivo a Milano, dove ritrova appunto l'amico Piero Manzoni e partecipa con lui ad alcune mostre del Gruppo Azimuth. Sono gli anni in cui la lavorazione del metallo si alterna a quella della ceramica: la prima fase di Pisani è il tormento delle forme astratte, dell'uomo e dell'oggetto schiavi di catene, turbati, sovrastati dal senso del pericolo imminente, del travaglio esistenziale. Scrive Fabrizia Buzio Negri: "L'oggetto agguerrito di catene, se spostate, risuona pesantemente. Oscuro disagio, profondo turbamento dinnanzi a feticci o a simboli ancestrali, indicanti un pericolo imminente. Un travaglio esistenziale infinito".

L'alternanza del metallo con il legno, poi divenuto il materiale preferito di Pisani, inizia verso la fine degli Anni Sessanta. "La carica di autenticità e di grande emotività delle opere precedenti acquisisce un'enunciazione figurale immersa in una dialettica fortemente espressiva, a fronte del dramma di una contestazione dilagante, intensamente risentita dall'artista" (Fabrizia Buzio Negri, 2001). Resta però sempre l'attenzione al quotidiano, all'interiorità dell'oggetto rappresentato, alla tematica dell'uomo e della sua esistenza nella quotidianità. La fusione, la simbiosi del protagonista con l'oggetto degli Anni Settanta (è il caso, per esempio, de "L'uomo/cavallo" dove essere umano e animale si uniscono in un unico, indivisibile blocco) sono espressione di questa quotidianità, dello stretto legame che unisce l'uomo e gli oggetti della sua vita e del suo operare. "Non so perché ho fatto scultura: avevo qualcosa da dire e non sapevo come dirla. La mia scultura non è nata da uno studio, ma da un 'sentimento', che non è neppure la parola giusta. Così sono anche le mie cose: dicono quello che vedo e quello che sento" (Agostino Pisani, 1976, in una conversazione a cura di Anty Pansera). Dopo il periodo delle "citazioni" dedicate a Paolo Uccello e a Galileo, nel 1972 compaiono le "mani", travagliate e sofferenti, e nel 1975 le rappresentazioni delle tradizioni contadine, anche qui intese come fatica dell'uomo. Degli Anni Ottanta sono gli oggetti semplici, catini, specchi, mensole, sempre inseriti in un globale discorso di vita, sempre collegati a situazioni reali; nel 1994 iniziano le "Recensioni", opere dedicate a opere di noti letterati, che hanno voluto scrivere un testo espressamente per Pisani.

La scultura dell'artista resta però sempre legata alle piccole emozioni quotidiane. "La riconsiderazione attuale della produzione scultorea di Agostino Pisani - scrive ancora Fabrizia Buzio Negri - coglie con evidenza l'ampiezza delle precoci sollecitazioni verso la scultura, in una continua messa a punto degli strumenti linguistici, nel potenziamento delle capacità evocative di elementi inseriti nelle strutture plastiche, con valenze intensamente liriche. Si delinea, intrecciata a una grande perizia esecutiva, l'individuazione dell'interiorità dell'oggetto, paradigma non autoreferente, che va oltre la funzione rappresentativa del reale per ricondursi a un approdo ideale. Una ricchezza di vita che urge dentro". L'importanza dello scultore nel panorama artistico italiano è ulteriormente sottolineata dal capitolo "Il mondo quotidiano di Pisani", a lui dedicato da Mario De Micheli nel libro "Storia dell'Arte in Italia: la Scultura del Novecento", dove si legge: "Il dato che meglio lo caratterizza è la sua inclinazione a penetrare il reale quotidiano. Ogni sua scultura, infatti, è un po' come un resoconto lirico di uno o più brani d'esistenza. Gli oggetti dell'uomo, le sue abitudini, i motivi del suo ambiente, gli strumenti della sua fatica entrano a far parte di ogni sua opera come 'segni', impronte di un'intima o addirittura segreta biografia".
L'antologica alla Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate offrirà anche l'occasione di ammirare l'ultima opera di Pisani, attualmente in fase di conclusione, "Il vestito del poeta", in noce scuro.

Venerdì 26 ottobre alle 16 Agostino PIsani sarà a disposizione del pubblico per una visita alla mostra alla Galleria stessa.

MONOGRAFIA, Grafica Varese Edizioni, con tutte le opere esposte alla mostra

Per informazioni alla Stampa: Emma Zanella Manara, direttrice Museo, tel. 0331-777893; Sara Magnoli, Addetto Stampa Comune di Gallarate, telefono 348 7286133

Agostino Pisani, antologica a cura di Fabrizia Buzio Negri, Civica Galleria d'Arte Moderna, viale Milano, 21 - Gallarate (Va), dal 7 ottobre all'11 novembre 2001
Inaugurazione domenica 7 ottobre 2001 alle 11.
Orari di apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30, chiuso il lunedì. Ingresso libero.

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